venerdì 17 giugno 2016

IN & OUT


In molti ricorderanno il simpatico film di Oz, pur se aveva contenuti tali da richiamare l’attenzione di un pubblico attento alle vicende connesse alle diverse espressioni della sessualità individuale.
Il titolo – 'IN & OUT' ossia 'Dentro e Fuori', qui liberamente applicato all'attualità nel senso di ‘Dentro o Fuori’ – ben si addice a due fondamentali momenti della vita di diversi milioni di Cittadini, in tutta Europa.
In Italia, il turno di ballottaggio tra i candidati alle poltrone di Sindaco di importanti Città – e relative aree metropolitane -, vede contrapposti soggetti e schieramenti, con mobilitazione di alleanze più o meno comode, più o meno ‘sante’, più o meno surrettizie.
Il lasso di tempo trascorso tra il primo turno e questo, è però servito a mettere a fuoco la ‘tenuta’ caratteriale e comportamentale dei Candidati, mentre – sotto gli occhi di obiettivi e telecamere, rispondevano alle (solite!) domande di cronisti, anchor-man, e pubblico.
Per me che sono abituato a leggere nei comportamenti correlati alla comunicazione verbale e non verbale, è stato abbastanza semplice cogliere sguardi gettati nel vuoto, al di sopra di un orizzonte immaginario quasi sempre alla destra del soggetto in ascolto, mentre si davano risposte ‘tutte di un fiato’ e quindi preconfezionate; come pure anomale erano le risposte date da quei Candidati (non importa, in questa sede se fossero uomini o donne) che alle domande rispondevano con piglio solo apparentemente sicuro, quasi smargiasso ovvero supponente, per sciorinare – ricordate il buon ‘mitraglietta’? – concetti e soluzioni che, anziché rassicurare, sembravano delle enunciazioni suicide.
Del tipo ‘non votatemi’: specie perché opposte a quella logica, cui – peraltro, anche se perversa – tutti noi siamo abituati.   Vogliamo ascoltare rassicurazioni e promesse, blandizie travestite da ragionamenti pseudo-logici e da una profusione di cose che farà il solito Remo.  Ossia ‘faremo’ questo, quello e quell’altro: tanto, si è visto che promettere e non mantenere, in Italia, non ha mai ucciso alcun politico.    Che la nomina dell’Amministratore di una Città possa essere legata alle miopi visioni di stadio si-stadio no, investimenti si-investimenti no (riferiti a risorse da dirottare verso altre esigenze ritenute molto più importanti per i Cittadini), francamente è di troppo!
Forse occorrerebbe un terzo o quarto turno per rifare nuovamente queste Elezioni Amministrative. Nuovi Candidati e nuove proposte.   Ma è un sogno ad occhi aperti… Per ora, promesse - old style: panem et circenses -, occhi vacui aperti sul vuoto (chiarisco: sono segno di menzogna, specie di chi non ha coraggio per guardare negli occhi l'interlocutore), dichiarazioni sputate fuori dai denti così come da bambini si prendeva lo sciroppo amaro (un respiro, prima, trattenere il fiato, espellerlo!).
Temo l’astensione, specie di coloro che – con animo infuocato – al primo turno gridavano ‘al cambiamento!’, mentre tempo la compattezza strumentale di chi non vuol perdere un’occasione sfuggita per decenni.
Un fatto è certo: i risultati si riverbereranno certamente sul referendum di fine Giugno, e non solo: visto lo spessore del coinvolgimento dell'apparato di Governo a fianco di Candidati.  Un referendum cui gli Italiani dovrebbero dedicare moltissima attenzione, specie per comprendere bene, bene, bene… in che cosa consistano le riforme che si vogliono apportare e quali mutamenti potrebbero provocare nella loro vita attuale ed in quella dei loro figli.
E' in gioco il loro futuro politico e persino la possibilità di poter ben esprimere la loro libera, democratica volontà. Di stampo repubblicano: è bene sottolinearlo. 
Ma – nell’ 'IN & OUT' di questo articolo – si guarda anche al pronunciamento dell’Inghilterra: dentro o fuori da quest’Europa malaticcia, senza tono e persino avvelenata e velenosa, vittima delle pruderie francesi e dell’ottusa conquista teutonica di un potere che è supremazia, annientamento della sovranità degli altri Stati, vero e proprio accaparramento di mercati e risorse, annientamento della concorrenza, azzeramento di ogni altrui pulsione di rivendica.
Con consapevolezza e lucidità, dati - reali - alla mano, faccio il tifo per l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e quindi dalla zona (grigia!) dell’Euro: unità monetaria peraltro, prudentemente e saggiamente mai abbracciata da questo Popolo intelligente, per non tagliarsi alcun ponte alle spalle.
Oggi si assiste a ondate di pessimismo e vero e proprio terrore, gettate – così come avvenne in Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e più recentemente Austria – sui Cittadini di queste Nazioni, per tramortirli di paure, di velate minacce, stordendoli con la promessa di recessioni, impoverimenti, ecc. ecc.
Ma Signori… i timori dell’una parte si equivalgono con quelli dell’altra, ed è solo tramite la comunicazione 'pilotata e interessata, quando non allineata' che sembra prevalere l'una o l'altra tesi: la scelta reale è se continuare, nonostante le promesse e le concessioni di queste ultime settimane – tipo caramelle abbondantemente sparse sugli ami nascosti – nello stesso modo, con le stesse angustie, vittime di un Parlamento Europeo che delibera sempre a favore di un paio di parti, ignorando le attese di altri. Vittime degli gnomi che con teutonica fermezza proseguono nei loro mantra fatti di numeri e tossiche pozioni magiche.
Ciò che è accaduto in Grecia, ha aperto bene gli occhi a moltissima gente in Europa: se cadi in ginocchio, non ti aspettare che una mano si stenda ad aiutarti! Prima ti metterà sotto gli occhi mucchi di carte, dicendoti ‘firma’!  Poi ti aiuterà a sollevarti e si riprenderà quasi tutto quello che dice, sempre sulla carta, di averti dato.  Per aiutarti, è ovvio!
La Grecia scende nuovamente in Piazza, in queste ore; la Francia è dilaniata da contrasti e proteste accese, così accese da rischiare di dar vita ad un incendio dilagante in Europa; Spagna e Portogallo non vedono l’ora di sganciarsi dalle Forche Caudine di Bruxelles; l’Italia … vive delle grida di chi – dall’alto delle proprie personali ricchezze o dei propri immensi vantaggi – ‘tifa’ per l’Euro e per l’Unione.
Un’Unione che non c’è, stravolta dagli gnomi che – con matita, righello e calcolatrice – amano dare lezioni a tutti! Senza però accertarne: ricordate lo scandalo delle auto con il software truccato per poter meglio essere vendute (che lealtà, nella concorrenza!)? 
Si paventava un tracollo economico della Germania, multe iper-salate tali da far stramazzare aziende e stati… com'è andata a finire? E' stato alzato il limite di inquinamento tollerato, con buona pace per la tutela della salute e dell'ambiente: ma con un fortissimo sospiro di sollievo - almeno in Europa - delle aziende automobilistiche tedesche, delle banche tedesche, della politica tedesca, delle finanze tedesche...!
E se n'è accorta anche la Svizzera che le cose non vanno proprio, intenzionata com'è a rivedere la sua richiesta di adesione all'Unione Europea, presentata ben 24 anni fa!
E noi tutti dobbiamo sottostare ai soprusi ed alle angherie di questi signori?  Questo è il nerbo del concetto di Unione? 
Poveri i nostri Padri, poveri i Padri Costituenti dell’Europa Unita! Il loro corretto messaggio, il loro spirito, è statio svilito e profondamente tradito, violato e violentato!
Qui, di unito, oggi, c’è ben poco: c’è solo un gioco al massacro segnato da sopraffazione finanziaria ed economica non solo verso i deboli, ma anche verso i forti: vedasi il target posto sulla Russia, messa in difficoltà da chi si permette persino di fingere meraviglia perché Mosca si difenda con delle contromisure economiche e finanziarie !
Prossimo passo, nei sogni degli gnomi frano-tedeschi? Quello di lavorare per la successione di Draghi, con un candidato non ‘super partes’ ma ‘di parte’: francofono o tedesco.
IN O OUT…? Meglio OUT!   
Un sano scossone dall'Inghilterra non potrà che giovare al resto della truppa.
E gli Inglesi, quando vanno a votare, ci mettono molto della loro testa dimenticando i suggerimenti del 'cervello nella pancia': forse non hanno dimenticato il fuoco di sbarramento fatto contro di loro proprio dalla Francia, che non intendeva farli entrare nel biz europeo, e forse hanno ancora nelle orecchie il boato delle V2 e il rumore di quegli scarponi che marciavano con il passo dell'oca e la cui eco fu spenta - è bene ricordarlo! - con il sangue delle truppe alleate, inglesi inclusi.
Il terrorismo psicologico esercitato con gli Inglesi oggi, con la Grecia ieri, ma anche con Italiani, Spagnoli e Portoghesi, e per ultimo con gli Austriaci, non paga più: anzi va contrastato e combattuto.
Terrore per terrore, è meglio essere terrorizzati da una speranza piuttosto che non dalla certezza della prosecuzione del vivacchiare - ripeto, sempre tiranneggiati e terrorizzati  dai gerarchi di Bruxelles o Strasburgo o altro, rappresentanti  di un'Europa scollegata, disunita, persino cinica e crudele con i più deboli, incapace di risolvere i problemi, con un'apparato burocratico che, definire ciclopico, è dir poco.
Meglio alle urne, meglio cambiare a tutti i costi; e ancora cambiare, per poi cambiare... fino a che questa classe politica troppo simile al vecchio, anzi 'peggio' del vecchio - perché composta proprio da vecchi, immodificabili soggetti con solo un 'contorno' di convenienza un po' più giovane - continua ad operare imperterrita, come se non si fosse accorta che il Mondo è cambiato, che c'è una profondissimo cambiamento in atto e di come sia morta la vecchia prosa, l'arcaico bla-bla-bla per imbonire e prendere per i fondelli i Cittadini.
Solo un cambiamento, un rinnovamento, una rivitalizzazione, può dare nuova ossigenazione ai tessuti malati della società, segnando la fine di quelli ormai dépassé di una classe politica vecchia e priva di palpiti vitali seri e affidabili, all'insegna della programmazione, abbandonando così la menzogna, l'inciucio perenne, la ricerca del profitto personale.

Roma, 17 Giugno 2016                            Giuseppe Bellantonio


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