giovedì 25 settembre 2014

ARTE: EXPO 2014 A SPOLETO!

     Come già comunicato, anche a seguito della Conferenza-stampa del 20 c.m., nei giorni dal 26 al 29 Settembre la bella città di Spoleto sarà invasa dagli Artisti partecipanti alla kermesse artistico-culturale promossa dal Presidente, Prof. Luca Filipponi: la rassegna è quella dello Spoleto Festival Art Expo 2014.
    L'appuntamento sarà particolarmente ricco e intenso, grazie ai 2000 Artisti che esibiranno le loro opere: la selezione fatta dal Presidente e dai suoi Collaboratori - Direttore Artistico M° Prof Alessandro Trotti, Direttore della Critica e Comunicazione Prof. Giammarco Puntelli, Presidente della Commissione del Premio M° Prof Sandro Bini - è garanzia non solo di successo ma anche del gradimento che proveranno gli spettatori nell'ammirare il tutto, così confrontandosi con proposte artistiche nel complesso eccellenti e significative.
     Particolare menzione va ad un gruppo di pittori romani che - simpaticamente intrigati dall'Artista Rosanna Della Valle - esporranno le loro opere nella Sala Nobile del Chiostro di San Nicolò. 
     La particolarità non sta certo nelle loro proposte artistiche bensì nell'essersi voluti organizzare autonomamente, comunque di concerto con il Presidente, così ritrovandosi nello spirito di quegli anni '70 del secolo scorso allorchè bastava una scintilla  per alimentare le polveri: è stato così che dall'idea originaria è nata una concatenazione di consensi e proposte cui tutti gli Artisti di questo gruppo hanno contribuito con entusiasmo
      Gli Artisti che proporranno le loro opere sono (in stretto ordine alfabetico, ovviamente):
      Marco Bordieri
      Clarissa Cruciani
      Rosanna Della Valle
      Rocco Di Certo
      Angelo Giammarco
      Paola Giustini
      Federico Marzolo
      Anna Maria Mazzini
      Enrico Nicolò
      Matteo Rendine
   Questi Artisti mi hanno dato la possibilità di poter tracciare poche righe per esprimere il mio sentire e così  dare enfasi alla loro fatica: cosa che ho fatto volentieri, con le parole - e le sensazioni - espresse qui di seguito: "Tutti Gli Artisti che hanno costituito questo gruppo hanno maturato significative esperienze e sono ben conosciuti ed apprezzati tra quanti amano l’Arte pittorica.                        Un ensemble di Artisti a tutto tondo, quindi, ciascuno con la propria anima, ciascuno con il proprio tratto, ciascuno con la propria verve, ciascuno con la propria gamma di colori: ma tutti con proposte interessanti e ricche dove chi sa coglierlo nota subito lo studio come la sperimentazione, la poesia e la tenue malinconia, la prorompenza dei colori e la morbidezza delle linee. 
Artisti molto bravi e generosi, quindi, che tendono sempre all’eccellenza delle loro proposte, per soddisfare anche le attese più raffinate".
   Tanto nella scorsa giornata del 20 che successivamente, chi scrive ed il Prof. Luca Filipponi hanno discusso anche della targa celebrativa che il prossimo 2015 - sempre nel corso delle manifestazioni di Spoleto Festival Art - ricorderà il M° Dario de Blanck, vero genio innovativo dell'Arte contemporanea, e che sarà attribuita a cura del Presidente dell'Accademia di Alta Cultura ad un Artista emergente attivo nella pittura contemporanea.

Roma, 25 Settembre 2014                                              Giuseppe Bellantonio (*)


(*) scrittore, freelance e critico culturale


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domenica 21 settembre 2014

SPOLETO EXPO ART 2014

     Nella bella cornice di Palazzo Mauri a Spoleto, il 20 Settembre 2014 - circondati dagli affreschi dell'austera Sala Nobile della Biblioteca Comunale - si è svolta la Conferenza Stampa per la presentazione dei prossimi eventi proposti da Spoleto Festival Art 2014. A salutare i presenti, il Prof. Luca Filipponi: Presidente di Spoleto Festival Art.
       Le proposte artistiche e culturali in genere di questa V° edizione della kermesse spoletina, farannno centro presso il Chiostro di San Nicolò, nel cuore della Spoleto più antica, dal 26 al 29 Settembre. 
         Nel complesso monumentale, noto per avervi tenuto messa Martin Lutero, e in altri 100 stand  collocati nei luoghi più suggestivi di Spoleto, per 4 giorni si terrà un vero e proprio Festival con la presenza di ben 2000 Artisti provenienti da ogni parte del mondo; tra gli altri, saranno presenti anche tutti i protagonisti del mondo dell’Arte Contemporanea e della Cultura: dalle gallerie agli editori, dalle fondazioni agli enti pubblici, dai critici ai giornalisti, ai collezionisti privati. 
      Di rilievo, quest’anno, il gemellaggio con le università Cinesi: queste saranno rappresentate da 30 Artisti coordinati e guidati dal Direttore Artistico M° Prof. Sandro Trotti, cui in Cina - nel corso del 2015 - sarà attribuito un importantissimo riconoscimento, attraverso la titolazione di un importante Centro Accademico.
       Grande spazio verrà dato agli artisti emergenti che vedranno in particolare risalto l'artista aretino Luigi Agnelli che realizzerà lo speciale annullo filatelico che celebrerà le giornate di Spoleto Festival Art, anche con l'approntamento di una specifica Carolina Postale.
        Il Presidente dello Spoleto Festival Art, Prof. Luca Filipponi,  ha espresso la propria soddisfazione per i risultati eccellenti complessivamente maturati in questo 2014: risultati che saranno esaltati dalla prossima manifestazione  del 26 --> 29 Settembre: ”la nostra manifestazione cresce sempre di più nonostante la crisi, a dimostrazione che le idee vincenti e le sperimentazioni ben riuscite superano ogni ostacolo, anzi l’Arte può costituire quella spinta intellettuale che ci può far uscire dall’empasse economico del momento”. 
     Una sottolineatura particolare merita il Premio Spoleto Letteratura che sarà presentato il giorno 27 Settembre - ore 18, presso il teatro San Nicolò -, così  facendo di Spoleto il più ampio palcoscenico che l'Arte e la Cultura abbiano conosciuto in Italia da molto, troppo, tempo. Numerosissima la presenza di Artisti internazionali, sottolineata nel contesto dello Spoleto Meeting Art Expo 2014 curato dall'Artista romana Paola Biadetti: in particolare risalto quella curata dalla Baronessa Maria Lucia Soares, dal M° Massimo Bigioni (presente con tre diversi spazi: quello personale, quello dell’associazione Aio Arte e quello del Festival della Pace di Roma). 
    Un focus particolare merita un interessante gruppo di Artisti emergenti costituito dalla Critica romana Alessandra Lupo, nonchè quello della Galleria "Il Collezionista" ed infine quello della Critica ed Opinionista Margherita Valboa. 
   Durante tutto il periodo dell’Expo,  esporrà alla Sala Orafi l’Artista sperimentatore e neo-futurista delle città Prof. Riccardo Luchini, il quale arricchirà le proposte più innovative della manifestazione: le sue proposte saranno presentate sabato alle ore 17 in via Saffi dal Critico e giornalista Giammarco Puntelli, cui - com'è ormai tradizione - spetterà la presentazione critica della kermesse
     Il Presidente Prof. Luca Filipponi non cela la sua soddisfazione "...questa manifestazione sta crescendo rapidamente, tanto da attirare sempre più l'attenzione dei media: da Rai Uno a Rai 5, a Uno Mattina, cui seguirà un numero speciale di Expo Art Magazine… Ma non mancheranno le sorprese, anche importanti!".
     Un cenno particolare merita, al pari della partecipazione di Artisti provenienti dalla Cina, la presenza di un folto gruppo di Artisti russi - una ventina - guidati dalla Sig.ra Olga Okuneva, pittrice apprezzata e vice-Presidente dell'Associazione Internazionale dell'Arte e organizzatrice di eventi artistici e mostre.   La collaborazione avviata, consentirà un interscambio di Artisti tra Spoleto e San Pietroburgo, tra l'Italia e la Russia: un modo concreto per sottolineare come l'Arte e la Cultura possono superare quella sottile linea che separa ogni barriera, ogni incomprensione: a tutto vantaggio della tolleranza, della pace e della comprensione tra popoli.
       Una testimonianza del respiro internazionale che le iniziative spoletine ideate e coordinate dal prof. Filipponi hanno assunto con sempre maggiore corposità.
    Quindi, appuntamento a Spoleto, al Chiostro di San Nicolò dal 26 al 29 settembre 2014!

Roma, 22 Settembre 2014                                      Giuseppe Bellantonio (*)

(*) scrittore, freelance e critico culturale 

martedì 16 settembre 2014

AMELIA E SPOLETO UNITE NEL SEGNO DELL'ARTE

     Una importante iniziativa - studiata, voluta e proposta dai rappresentanti delle due maggiori manifestazioni artistiche del settore - ha preso avvio il 12 Settembre per poi concludersi con il 25 Ottobre 2014. 
    L'Ameria Festival di Amelia (TR) - rappresentato dal Presidente Dott. Riccardo Romagnoli, magistrato e già Sindaco di AMELIA - e lo Spoleto Festival Art  di Spoleto (PG) - rappresentato dal Prof. Luca Filipponi - saranno uniti da una profonda sinergia nel proporre in contemporanea una serie di eventi artistici di alto profilo. La fase dell'interscambio, vedrà l'Ameria Festival  presente a Spoleto nella suggestiva cornice del Chiostro di San Nicolò - dal 26 al 29 settembre 2014 -, mentre ricordiamo che le proposte elaborate dallo Spoleto Festival Art saranno presenti in ben 5 tra i più importanti e antichi palazzi della cittadina umbria:
     I risultati attesi, un energico potenziamento dell'offerta culturale sui due territori basata su una varietà di proposte all'insegna della qualità, vanno oltre il normale entusiasmo: la ricercata eleganza delle varie location, la preparazione meticolosa e capace nell'allestimento di ogni sede espositiva, la gamma ampia e raffinata delle proposte artistiche, offrono certezze tanto agli organizzatori che ai partecipanti, ma soprattutto al numeroso pubblico che, con entusiamo, ha dimostrato di apprezzare fin da subito le iniziative.
     Come ama ricordare il Prof. Filipponi, ideatore - tra l'altro - di quel vero e proprio incubatore culturale che è il "suo" Caffè Letterario - la pittura trasforma lo spazio in tempo, la musica il tempo in spazio.
    Gli eventi, a Spoleto, si rincorrono con velocità stimolati dal fervore del Professor Luca, seguito con entusiastico affanno dai suoi Collaboratori: la Città umbra si sta dimostrando sempre di più in un vero e proprio laboratorio che opera senza sosta.   Le idee maturano copiose, vengono valutate con dinamismo e rapidità per poi essere affinate e tramutate in progetti: progetti che a loro volta danno luogo a proposte e spositive ed a programmi  culturali.
    Complimenti quindi ai due Presidenti - Dott. Riccardo Romagnoli e Prof. Luca Filipponi - augurandoci di poter stendere per le cerimonie conclusive un report per i Lettori, all'insegna del gusto, della ricercatezza e della qualità, a tutto vanto della Cultura Italiana.
     Per quanto attiene la parte letteraria delle iniziative promosse da Spoleto Festival Art, che si concretizzeranno nella cerimonia di premiazione del prossimo 27 Settembre, il Presidente Prof. Luca Filipponi ha indetto una Conferenza Stampa di presentazione per il 20 Settembre; l'incontro  si terrà a Spoleto nella sala della Biblioteca Comunale di Palazzo Mauri  e chi scrive avrà il piacere di parteciparvi.

Roma, 16 Settembre 2014                           Giuseppe Bellantonio


di seguito parte del Comunicato Stampa diramato in occasione della presentazione:


È stato presentato , venerdì 5 settembre 2014, in conferenza stampa presso il Best Western Garden Hotel in Terni: L’ AMERIA FESTIVAL 2014 organizzato dalla Società Teatrale in collaborazione con il Comune di Amelia, con il patrocinio della Regione dell’Umbria e della Provincia di Terni.
Ha presentato il festival il dott. Riccardo Romagnoli, direttore generale del festival alla presenza del sindaco di Amelia Riccardo Maraga, del presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Eros Brega dell’assessore al commercio della regione Umbria Fabio Paparelli del regista Peter Stein, in qualità di supervisore artistico del festival Maddalena Crippa e del  Professor Luca Filipponi, presidente di Spoleto Festival Art,  che ha presentato il progetto Arte con la direzione artistica del Prof. Claudio Strinati, che inizierà il 12 settembre e terminerà il 25 ottobre, nella città di Amelia, che ospiterà,
nelle Sale del Museo Archeologico la MOSTRA DEL MAESTRO SANDRO BINI e dei suoi allievi della Scuola di Terni
Nelle Sale del Teatro Sociale (con la collaborazione di Francesco Ansidei, Presidente dell’Associazione Culturale Montemarte) la MOSTRA DEI GRANDI MAESTRI DELLA GRAFICA DEL NOVECENTO Pablo Picasso, Renato Guttuso, Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Domenico Purificato, Sandro Trotti, Orfeo Tamburi, Giuseppe de Gregorio, Osvaldo Licini, Sante Monachesi, Luca Alinari
Presso il Chiostro di San Francesco i MAESTRI SCULTORI ITALIANI CONTEMPORANEI Piergiorgio Maiorini, Pio Pelosi, Silvio Amato
 A Palazzo Cansacchi (per g. c. della Famiglia Bona Galvagno) MAESTRI A CONFRONTO AL FEMMINILE Solvejg Cogliani, Paola Biadetti, Maria Pia Luly Jones, Anna Maria LiGotti
Nella Sala dello Zodiaco di Palazzo Petrignani i MAESTRI DEL SURREALISMO CONTEMPORANEO Salvo Lombardo, Nestore Bernardi, Valan, Paola Biadetti,
Lucio Gatteschi, Giuliano Rossi, Luciano Preti.
La Mostra dei grandi maestri della grafica del Novecento (Pablo Picasso, Renato Guttuso, Aligi Sassu, Salvatore Fiume, Domenico Purificato, Sandro Trotti, Orfeo Tamburi, Giuseppe de Gregorio, Osvaldo Licini, Sante Monachesi, Luca Alinari); a quella sui Maestri scultori italiani contemporanei. Un capitolo a parte sarà dedicato all’arte al femminile. In programma anche un’esposizione dei Maestri del Surrealismo contemporaneo.
Ameria Festival è un evento.

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lunedì 15 settembre 2014

UN CONTRIBUTO...

... pro veritate  è quello proposto dall'Ill. Prof. Salvatore Sfrecola nell'articolo che segue e che - apparso oggi sulle pagine web di "Un Sogno Italiano", http://unsognoitaliano.blogspot.com - qui viene riprodotto, per gentile concessione dell'Autore, considerandone l'attualità ed il taglio.
Offrire dei commenti ai Lettori sarebbe cosa superflua: ecco perchè, proponendone la lettura, l'invito è quello di ben intelligere nello scritto dell'Illustre Autore.
Un cordiale saluto.
Roma, 15 Settembre 2014                                           G. Bellantonio


A margine di un articolo di Filippo Facci
I giudici, il Governo e il Parlamento

dSalvatore Sfrecola

Filippo Facci, da Monza, classe 1967, è un giornalista che ha fatto un lungo e certamente sofferto percorso intellettuale, da l’Unità a Libero, passando perl’AvantiIl Giornalel’OpinioneIl TempoIl RiformistaIl Domenicale di Marcello dell’Utri.
Onnipresente nei talk show, il look è quello del ragazzotto scapigliato, la bocca costantemente atteggiata ad una sorta di broncio infantile, mentre si tira su con vezzo il ciuffo. Un po’ alla Sgarbi, per intenderci.
Intelligente, fiuta il vento che tira, come dimostra il suo percorso giornalistico, ha il gusto della battuta e non trascura l’argomento che fa tendenza. Non avrebbe, dunque, potuto ignorare la polemica sulla Giustizia con argomenti tra i più ricorrenti e popolari tra gli italiani, soprattutto tra quelli che maggiormente apprezzano i furbi, i cosiddetti “dritti”, quelli la cui vita è un perenne slalom tra regole e divieti. Per cui il magistrato, che a quelle regole ed a quei divieti li richiama, non è amato.
Facci si esibisce, pertanto, in una serie di luoghi comuni, impunemente, per nulla preoccupato del fatto che le argomentazioni che propone ai suoi lettori si smentiscano da sole. Cominciamo dal titolo “si fa Giustizia solo senza magistrati” (Libero, 11 settembre 2014, a pagina 1, con seguito alla 4) per andare ad individuare le ragioni per le quali, a suo giudizio, il governo non riuscirebbe a portare a termine la riforma pur con tanta grancassa annunciata. Parte dal lavoro dei magistrati, il Nostro, per dire che “mediamente lavorano poco”. Quel “mediamente” è un capolavoro di ipocrisia, perché Facci sa bene che le statistiche europee dicono il contrario. Che, cioè, i magistrati italiani hanno una resa lavorativa elevata, superiore a quella di altri colleghi degli Stati appartenenti all’Unione europea.
Riferisce Facci che secondo l’Associazione Nazionale Magistrati (A.N.M.) “i problemi sono altri, sono cioè la norma sull’auto riciclaggio e la legge Cirielli e il falso in bilancio”. E prosegue, “il problema non è, cioè, che i magistrati sono anche dei dipendenti statali come gli altri e quindi soffrono degli stessi tic, con la straordinaria differenza che loro non timbrano il cartellino: guai a dirlo”. Secondo il Nostro “dovremmo arrenderci al fatto che “i magistrati lavorano anche e soprattutto a casa” (Il Fatto Quotidiano, ieri, cioè il 10 N.d.A) anche se i risultati sono questi e dovremmo berci che il deserto estivo di procure e tribunali sia tutta colpa della lobby degli avvocati: che hanno tante colpe, cribbio, ma non diamogli anche questa”.
È sufficiente per dimostrare che Facci non ha studiato il problema o fa finta di non conoscerlo. Propenderei per la seconda, secondo il noto adagio di Giulio Andreotti per il quale a pensar male si fa certamente peccato ma si indovina spesso.Cominciamo col dire che l’andamento della giustizia, il funzionamento di questo essenziale servizio che gli ordinamenti pubblici rendono da quando esistono, cioè da qualche migliaio di anni, dipende essenzialmente dalle leggi, sostanziali e processuali, che essi stabiliscono, un tempo i sovrani, poi, almeno a far data dalla Rivoluzione Francese, i Parlamenti, cioè le assemblee legislative. Sono queste infatti che individuano i reati che devono essere previsti e puniti ed a chi spetta istruire un procedimento. Ugualmente, nel processo civile, è la legge che stabilisce quali diritti hanno i cittadini e le imprese e come devono essere tutelati. Con la conseguenza che i tempi dei processi discendono direttamente dalle norme che gravano sui tribunali e sui giudici, quanto alle cause che possono essere iniziate ed ai tempi della loro conclusione. Nel tempo infatti si è assistito al variare dell’area degli illeciti previsti e puniti e dei diritti riconosciuti e tutelati.
Questa materia sfugge ai magistrati. E sfugge anche all’Associazione nella quale si riconoscono, che a volte interviene, si potrebbe dire a titolo di consulenza dei governi e dei Parlamenti, non tanto sui reati, che vengono identificati secondo la sensibilità dei popoli in un determinato momento storico, quanto su profili di carattere tecnico giuridico per dire che sarebbe incongruo, ad esempio, non punire il falso in bilancio che si è rivelato, a partire dall’esperienza di Tangentopoli, il grimaldello più efficace attraverso il quale perseguire i reati di corruzione e concussione.
Nel sommario dell’articolo scrive Facci: “è inutile tentare la riforma dei tribunali col consenso dei pm, perché pur di mantenere i privilegi (dalle ferie alla paga) sono capaci di cacciare interi governi”. Intanto non è chiaro il passaggio dalla categoria dei magistrati, senza i quali solamente si potrebbe fare la riforma della Giustizia, all’identificazione dei pubblici ministeri quali oppositori del cambiamento, considerato che essi sono una piccola parte del mondo della giustizia, una parte che avrebbe uno scarso peso della vita italiana se la classe politica arruolasse persone dalla fedina penale pulita, senza scheletri negli armadi, persone perbene che dalla giustizia penale non avrebbero nulla da temere. Questa influenza dell’attività giudiziaria sulla vita politica, infatti, deriva dal fatto, esclusivamente dal fatto, che molti politici italiani in questa fase della storia del nostro Paese hanno spesso da rimproverarsi comportamenti contrari alla legge.
Torniamo a quella che evidentemente è una ossessione di Facci e non solo. La paga, le ferie e il lavoro.
Gli stipendi dei magistrati sono stabiliti per legge e non sono superiori a quelli dei dirigenti dello Stato. Anzi i magistrati non hanno la possibilità di godere dei privilegi degli alti dirigenti dello Stato che, come ho detto più volte, sono titolari di poteri rilevanti per la loro partecipazione ad attività di amministrazioni e di enti dai quali ricevono compensi, i gettoni di presenza, in quanto componenti di Consigli di amministrazione e degli organi di revisione contabile, ed attraverso i quali ottengono vantaggi. È noto che i figli degli alti dirigenti dello Stato il più delle volte vengono assunti da enti e società pubbliche senza concorso mentre i figli degli altri dipendenti pubblici, compresi i magistrati, se vogliono lavorare nel pubblico, debbono sottoporsi a rigide selezioni.
Quanto alla paga, lo stipendio è certamente buono solo in rapporto a quello di un impiegato direttivo, non dei dirigenti ai quali i magistrati possono essere equiparati. Esso compensa un lavoro duro, di grande responsabilità, che comporta un continuo aggiornamento professionale spesso reso particolarmente complesso dalla continua evoluzione normativa e giurisprudenziale. Inoltre, non sfuggirebbe a Facci, se riflettesse sine ira ac studio, che sembra logico a chiunque abbia presente queste caratteristiche della funzione giudicante che lo Stato debba selezionare i propri magistrati attraverso concorsi che ne accertino la capacità professionale, reclutando i migliori fra i laureati in giurisprudenza disponibili sul mercato. O vogliamo giudici raccogliticci che non hanno saputo impegnarsi in altre professioni?
Da ultimo il tema del cartellino, una dimostrazione di incapacità di comprendere il tipo di lavoro. Anche la battuta sui magistrati che lavorano prevalentemente a casa dà un’altra dimostrazione di colpevole ignoranza se non di mala fede. I magistrati, a differenza degli altri impiegati statali che producono nell’orario d’ufficio provvedimenti di varia natura, scrivono sentenze che sono atti complessi, spesso lunghi dovendo ricostruire il fatto e puntualizzare gli aspetti della motivazione, atti i quali richiedono una concentrazione ed un impegno nella consultazione del fascicolo processuale, delle leggi e dei codici che non si può fare in ufficio, in un ambiente dove il lavoro è spesso interrotto da chi bussa e da chi telefona. Per cui i magistrati da sempre lavorano prevalentemente a casa nel silenzio del loro studio, di fronte agli atti processuali, alle istanze e alle memorie, alle leggi e alla loro coscienza, dovendo definite situazioni che incidono sui diritti e sugli interessi delle persone. Il lavoro dei magistrati è valutato dal punto di vista quantitativo e qualitativo sulla base delle sentenze che scrivono. Non è quindi un problema di cartellini e di tornelli.
Chi giudica le sentenze? L’appello, ovviamente. Che in Italia, a differenza di quanto avviene in altri ordinamenti, è consentito al di là di ogni ragionevole garanzia. Ciò che vale anche per i ricorsi in Cassazione che solo nel nostro sistema processuale sono consentiti a dismisura, per cui la nostra Corte Suprema fa ogni anno decine di migliaia di sentenze contro le poche decine degli analoghi collegi degli U.S.A., del Regno Unito o della Francia. Anche questo è colpa dei magistrati? Suvvia Facci! Senso della misura innanzitutto.
14 settembre 2014

domenica 14 settembre 2014

L'UOMO, DANIZA E IL CREATO...

...QUALCHE RIFLESSIONE PER CRISTIANI E NON è il titolo di un articolo a firma dell'Ill. Prof. Salvatore Sfrecola, pubblicato sulle pagine web di "Un Sogno Italiano" - http://unsognoitaliano.blogspot.com -  e qui ripreso per gentile concessione dell'Autore.
Le riflessioni dell'Autore, vero e proprio flash sui costumi e sulle sensibilità degli Italiani, comportano a loro volta... altre riflessioni, valutazioni, considerazioni e quant'altro.
Per un Paese ad altissimo "indice di indignazione", dove le persone sono perennemente bersagliate da una pioggia - il più delle volte, improvvida - di input tesi fondamentalmente a imprimere nuovi parametri ed a stimolare l'insorgenza di nuovi criteri di base, al posto di quelli più "vecchi" (ma certamente poiù sani e maggiormente consoni alla natura umana ed alla conseguente civile convivenza), dove consistenti strati di c.d. opinionisti si adoperano nel classificare tout-court pensieri, idee, condizioni dell'animo, etichettandoli impietosamente ora come di tipo" integralista", ora come di tipo "razzista", ora come di tipo "discriminatorio", ora come "anti" di questo o quell'assunto, senza peraltro mai entrare effettivamente nel merito delle relative tematiche e delle conseguenti problematiche, fermarsi un attimo a riflettere sembra essere un lusso.
L'articolo del Prof. Sfrecola ci induce ancora una volta a questo; valutare, riflettere, ponderare e porsi dei quesiti: giungendo persino a concedersi il "lusso" di qualche basilare risposta.
Specie se la nostra quotidianità viene costellata - direi, strumentalmente - di una miriade di tanti falsi problemi che, in concreto, ci fanno distogliere da questioni serie, serissime, fors'anze esiziali per il corretto cammino dell'Uomo su questa Terra martoriata.
Martoriata non dal fato, non da esseri soprannaturali, non da creature provenienti dallo spazio, ma dai tanti piccoli uomini che - abbagliati dal potere, dalla cupidigia di denaro e di onori, dai richiami del sesso - affatto ammaestrati dalle esperienze più tragiche del passato, impongono alle genti delle false verità pur di conquistare i loro meschini traguardi.
Buona lettura, quindi!

Roma, 15 Settembre 2014                                                                  G. Bellantonio

L’uomo, Daniza e il Creato,
qualche riflessione per cristiani e non
di Salvatore Sfrecola

La fuga di Daniza è finita nel peggiore dei modi, uccisa nel tentativo di catturarla. “Una morte evitabile”, ha titolato ieri in prima pagina il Corriere della Sera sotto una foto che ritrae la grande orsa con i cuccioli, quelli che intendeva difendere, pensando fossero in pericolo, quando ha aggredito l’incauto cercatore di funghi nei boschi di Pinzolo, in Trentino.
La vicenda di Daniza, braccata per giorni, ha destato l’attenzione di molti, difensori della natura e degli animali che ne caratterizzano l’habitat, preziosa espressione del Creato che troppo spesso osserviamo con distacco e noncuranza. L’orsa in fuga, per la quale moltissimi italiani facevano il tifo contro la burocrazia senz’anima, che la voleva catturata o preferibilmente abbattuta.
Si è visto, accanto a chi ama la natura ed era obiettivamente preso dalla materna attenzione dell’orsa, l’indifferenza di tanti, tra i quali purtroppo dobbiamo annoverare molti che si dicono cristiani e che dovrebbero avere a cuore la natura, come espressione del Creatore.
Abbiamo notato più volte questa aridità. Perché amare la natura e gli animali non significa confondere questi con gli umani, ma rispettar gli esseri viventi con le loro abitudini, con i loro sentimenti, o, se preferite, con i loro istinti, come quello materno di Daniza. D’altra parte non diciamo che la maternità è istintiva nelle donne. O dovrebbe, se i cristiani condannano l’aborto chiedendosi come una madre possa voler sopprimere la vita che nasce in lei.
Mi sono sentito dire da una persona, che stimo moltissimo e che so ricca di sentimenti umanitari e di una profonda religiosità, che in questi giorni si era manifestata maggiore attenzione per l’orsa in fuga rispetto ai cristiani massacrati in Iraq e in altre regioni dell’Africa dove l’intolleranza religiosa assume da tempo i tratti cruenti del dramma.
Non credo ci sia un’alternativa tra mamma orsa ed i cristiani vittime della furia omicida dei fondamentalisti islamici. Anzi, credo che chi ama l’uomo, in quanto figlio di Dio, ama ugualmente la natura e le sue componenti faunistiche perché dono del Creatore agli uomini.
Devo, invece, constatare, da cattolico, che il mondo cristiano e la cultura cristiana hanno costantemente sottovalutato e trascurato l’importanza della natura nel contesto della vita degli uomini, non solo della fauna selvatica, ma anche dell’ambiente, martoriato senza che si levi una voce di ribellione da parte di ambienti religiosi. Va detto, però, che gli ultimi Papi, il Santo Giovanni Paolo II, il Pontefice emerito Benedetto XVI e l’attuale, Francesco, più volte hanno richiamato l’attenzione sui valori della natura come patrimonio consegnato dal Creatore all’umanità. In tal modo l’attuale Pontefice ha ritenuto anche di onorare il Santo del quale ha scelto il nome.
Eppure la voce di questi Pontefici non ha avuto un’eco adeguata, non è stata ripresa nelle parole e nei fatti dalla gerarchia cattolica e dai cattolici in politica i quali si dimostrano nei confronti dei valori ambientali spesso di una straordinaria aridità.
E io mi chiedo, e spesso mi sono chiesto, chi altro avrebbe dovuto difendere i valori dell’ambiente nelle sue componenti della flora e della fauna se non i cristiani che da Dio hanno ricevuto questo meraviglioso dono, un patrimonio che in Italia, in particolare, assume tratti di una bellezza straordinaria tanto da essere definito “il bel Paese” o “il giardino d’Europa”. Lo abbiamo sistematicamente deturpato nell’indifferenza generale e nella colpevole disattenzione delle istituzioni.
Ieri è morta Daniza, i suoi cuccioli hanno perduto la madre, gli italiani un’occasione per fare bella figura. Qualcuno ha detto che, essendosi occupato di analoghe operazioni di cattura, non ha avuto esperienze negative sotto il profilo della narcosi effettuata per bloccare l’animale. Avrà voluto difendere il suo lavoro e rivendicare la propria professionalità, ma quel titolo del Corriere della Sera “una morte evitabile” è un marchio che gli incauti tecnici forestali del Trentino si porteranno appresso ancora per molto.
Intanto a Pettorano sul Gizio, un delizioso paese nel Parco Nazionale d’Abruzzo, è stato trovato un orso morto, avvelenato. Evidentemente dava fastidio a qualcuno.
13 settembre 2014

sabato 13 settembre 2014

FINALMENTE!


FINALMENTE UN SEGNO POSITIVO, 
IN UNA VICENDA DENSA DI INCERTEZZE E CONTRADDIZIONI!
MASSIMILIANO LATORRE
E' TORNATO IN PATRIA
PER POTERSI RISTABILIRE DOPO L'INSIDIOSO MALORE.
GLI ITALIANI GLI SONO VICINI, CON AFFETTO.
SALVATORE GIRONE
RESTA INVECE PRIGIONIERO IN INDIA.
L'AUGURIO E' CHE PER ENTRAMBI
IL CASTELLO DI ACCUSE 
SI SCIOLGA ALFINE 
COME NEVE AL SOLE
RESTITUENDO LIBERTA' E DIGNITA' 
AI NOSTRI MILITARI. MA ANCHE ALL'ITALIA.

SAN MARCO !!!

lunedì 1 settembre 2014

FORZA, MASSIMILIANO!

FORZA MASSIMILIANO!

I BUONI ITALIANI, 
QUELLI CHE PREFERISCONO DIMOSTRARE 
CON POCHE QUANTO COSTRUTTIVE PAROLE  
LA LORO SOLIDARIETA' 
AI NOSTRI MARO' 
ILLECITAMENTE DETENUTI IN INDIA, 
SONO IN ANSIA PER LA SUA SALUTE.

CI UNIAMO ALLA PREOCCUPAZIONE E ALLA TREPIDA ATTESA 
DEI FAMILIARI, IN ATTESA DI NOTIZIE PIU' CONFORTANTI.

FORZA MASSIMILIANO!