mercoledì 29 aprile 2015

25 APRILE: FESTA DELLA NAZIONE?

A margine delle cerimonie per il 26 Aprile,  il Prof. Salvatore Sfrecola - alto Magistrato della Corte dei conti, insigne giurista ed attento commentatore storico-sociale - ha scritto per il sito di 'Un Sogno Italiano' un interessante articolo che, qui di seguito, proponiamo ai nostri Lettori.
Grazie per la cortese attenzione e buona lettura!
 
1 Maggio 2015                                                                                     G. Bellantonio
 
Riflessioni a margine del 25 aprile.
A quando una Festa “della Nazione”?
di Salvatore Sfrecola

Il 25 aprile, appena ricordato nel settantesimo anniversario dell’insurrezione contro i tedeschi invasori e la Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.), è senza dubbio una ricorrenza che nella storia d’Italia è certamente più importante di quanto sia stata e sia vissuta nella contrapposizione politica che l’ha caratterizzata per essersene, fin dall’inizio, impossessati alcuni partiti, in particolare il Partito Comunista Italiano. Sarebbe stato tutto sommato più semplice ricondurre la rivolta e la sua conclusione nei termini esatti che certamente gli storici, negli anni a venire, le riconosceranno come una reazione, diffusa in vasti strati delle popolazioni del Nord Italia, contro l’occupazione tedesca e il Governo di Salò. Variegate sono state, infatti, le componenti del movimento partigiano, in parte riconducibili a partiti, il comunista e il democristiano, in primo luogo, altre più “patriottiche”, come quelle che Eugenio Scalfari su La Repubblica di ieri definisce “monarchiche”, che più semplicemente si riferivano allo stato nazionale, strumentalmente definito “Regno del Sud”, più esattamente il Regno d’Italia. Erano reparti formati da militari che non avevano aderito alla Repubblica Sociale Italiana e che, mantenendo fede al giuramento prestato al Capo dello Stato, si erano mobilitati sulle montagne per sfuggire ai bandi di arruolamento della RSI e combattere gli invasori. Reparti sui quali si è tentato di stendere il velo del silenzio, proprio perché non riferibili a partiti politici, nonostante il loro sia stato un apporto certamente significativo alle operazioni militari per l’ovvia ragione che erano gli unici inquadrati ed addestrati all’uso delle armi.

In una visione realistica e corretta degli avvenimenti che hanno preceduto la rivolta contro gli invasori e la Repubblica di Mussolini (del cui ruolo gli storici scriveranno ancora per ricordare le azioni violente delle Brigate Nere, ma anche per segnalare che la repressione tedesca è stata in qualche misura condizionata e a volte frenata dalla presenza dell’alleato fascista), non si può fare a meno di riandare a quel 25 luglio del 1943 quando il Re mise fine al Governo fascista dopo un voto del Gran Consiglio sull’ordine del giorno Grandi concordato, com’è noto, con il Ministro della Real Casa, Duca d’Acquarone e con lo stesso Sovrano che il suo ministro aveva autorizzato a trattare con i dissidenti del regime.

Il fatto ha un ruolo cruciale nella dinamica degli avvenimenti successivi. Perché se l’Italia non avesse avuto un Re che, nonostante fosse stato abbandonato dalle forze politiche antifasciste fin dal 1922, impersonava comunque lo Stato e manteneva l’autorità suprema sulle forze armate, la defenestrazione di Mussolini non ci sarebbe stata. Se, cioè, l’ordinamento costituzionale fosse stato come quello della Germania nazista, con un Capo dello Stato asservito completamente al regime, anzi espressione del regime, l’Italia non avrebbe potuto giungere all’armistizio e definire una pace separata con gli alleati. In proposito vale la pena di ricordare le ricorrenti sollecitazioni di Hitler a Mussolini di “sbarazzarsi” della monarchia.

Questo quadro sfugge a molti perché non fa comodo, perché a quanti (Sturzo, Turati) non avevano voluto, alla vigilia della Marcia su Roma, assumersi la responsabilità di un governo che fermasse la rivoluzione fascista, è tornato agevole far ricadere su Vittorio Emanuele III le loro responsabilità, fino a definire “fuga” l’abbandono di una Roma militarmente indifendibile e possibile oggetto di rappresaglie degli anglo-americani e dei tedeschi. Anche dal Vaticano, oggi è accertato, erano venute significative sollecitazioni perché il Sovrano ed il Governo lasciassero la Capitale per evitare di farne un campo di battaglia che avrebbe portato alla distruzione dei più straordinari monumenti della civiltà romana e della cristianità.

Ma quella bandiera ammainata a Roma è rimasta a sventolare nei territori non occupati dai tedeschi e, ben presto è tornata a sventolare al Nord dove i reparti dell’esercito avevano formato le prime formazioni della resistenza antinazista. È un dato storico che non può essere ignorato e, del resto, nei giorni scorsi i documentari con i quali le televisioni hanno ricordato gli eventi di 70 anni fa, molti dei reparti che sfilavano a Torino, a Milano, a Bologna erano preceduti dalla bandiera nazionale, quella delle guerre del Risorgimento e della liberazione di Trento e Trieste. Ed anche dai balconi delle città in festa sventolava la stessa bandiera.

Queste considerazioni inducono a riflettere sulla circostanza che l’Italia, a differenza di altri nazioni, non ha una festa nazionale ma ricorda tante diverse occasioni della storia, il 25 aprile, ad esempio, il 4 novembre, ribattezzato festa delle forze armate, il 2 giugno, data del referendum che ha data la vittoria alla repubblica. Solamente nel 2011, nel centocinquantesimo dell’unità d’Italia fu ricordato il 17 marzo 1861, data della proclamazione ufficiale del Regno d’Italia. Quella deve essere la Festa della Nazione Italiana perché quel giorno il Parlamento subalpino, divenuto italiano, ha votato la legge che ha proclamato la costituzione dello Stato nazionale unitario succeduto agli stati che avevano disegnato la geografia politica della penisola dopo il Congresso di Vienna.

Quella data, solo quella, può dare il senso dell’unità della Nazione, così contribuendo a superare i particolarismi culturali ed economici che negli anni successivi al 1861 e ancora oggi alimentano contrapposizioni, anche di interessi, che è necessario superare in un’ottica di sviluppo economico e sociale all’interno dell’Unione Europea.

27 aprile 2015
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venerdì 24 aprile 2015

25 APRILE: FESTA DELLA LIBERAZIONE



   25 APRILE 1945

FESTA DELLA LIBERAZIONE 
 
     In questo giorno, 70 anni or sono, le armate nazifasciste abbandonarono l'Italia e si arresero, mettendo così fine all'occupazione armata dei tedeschi.
       Genova, Torino e Milano furono le prime Città ad insorgere contro l'odiato oppressore, dando il via ad un moto inarrestabile e rapido: quello che portò all'armistizio ed alla liberazione del Suolo Patrio.
        Quello stesso giorno, truppe americane e sovietiche si ritrovarono lungo le sponde dell'Elba: fu così che ebbe origine quella delimitazione che sancì la separazione della Germania in due zone a differente influenza.
        Ma ancora un altro avvenimento importante segna la data del 25 Aprile 1945: a San Francisco, negli Stati Uniti d'America - il cui contributo fu determinante, per la vittoria contro i tedeschi - 50 Stati diedero vita all'Organizzazione delle Nazioni Unite.
        Ricordiamo quindi tutti i Valori della Libertà ed il prezzo - altissimo - che quotidianamente si paga per mantenerla ovvero conquistarla.
        E se alto è il valore della Libertà, altissimo è il valore della Pace: anche se mai come in questo momento Caino combatte con tutte le sue forze contro il Bene e contro tutti gli Uomini che operano nel Bene e per il Bene.
Se è vero che lottare per la Libertà ed amarne i Valori deve essere maggiormente tenuto in considerazione in questo 25 Aprile, è allora giusto accomunare in questo sentire solenne la dolorosa morte del coraggioso Figlio di questa nostra bella Patria
 
GIOVANNI LO PORTO
 
comunque, Vittima del terrore e del vile ricatto che accomuna i carcerieri ed i carnefici di ieri a quelli di oggi.
 
Ma l'Italia, che sa onorare i propri Figli, ama i propri Soldati: coloro che con coraggio e abnegazione mai la tradiranno. Il nostro cuore di Italiani è oggi con tutti i nostri Militari impegnati in Patria ed all'Estero; ancor più con i Cari e mai dimenticati Marò
 
MASSIMILIANO LATORRE
e
SALVATORE GIRONE
 
quest'ultimo ancora illecitamente prigioniero in India, lontano dalla Famiglia e dalla Patria. L'augurio per entrambi è che l'incubo finisca presto, e che questa bruttissima e ingloriosa pagina venga chiusa senza ulteriori tentennamenti.   L'augurio è che entrambi tornino presto in Italia, tra i loro Cari: definitivamente!
    VIVA L'ITALIA !!!
     
    E difendiamo con forza le nostre Libertà, il nostro Suolo, le nostre Case, la nostra Gente: soprattutto la nostra conquistata e forse troppo giovane Democrazia.
    Difendiamole! Difendiamo la nostra Sovranità di Stato Libero ed Indipendente !
    Da chiunque possa solo tentare di distorcerle, violarle, soffocarle!

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TRA GUERRA E PACE


TRA GUERRA E PACE
         L’assassinio a Mosca del dissidente Nemtsov  - ‘normalmente’ a passeggio con la propria fidanzata, nonostante l’asserita minaccia per la sua vita – ha certamente suscitato molte reazioni:  eccone alcune. 
        La prima – ovvia in quanto tanto umana quanto generalizzata, e quindi presente anche in Russia – è stata di forte condanna per tale efferato crimine nonché di cordoglio.
         La seconda – anche questa normale – è stata l’assicurazione delle autorità locali circa l’avvio di immediate indagini al fine di rintracciare responsabili ed eventuali mandanti.  Una reazione che, considerato il ruolo comunque politico del soggetto, ha innescato anche la mobilitazione nelle indagini anche da parte degli organi centrali.
         La terza – meno normale – è la constatazione dell’immediata mobilitazione delle Diplomazie Occidentali che, senza neanche attendere di sapere molti altri dettagli oltre quelli dell’avvenuto omicidio, si sono subitaneamente cimentati e compattati in un coro anti-Putin: quasi indicandolo come il mandante morale se non materiale dell’omicidio del dissidente.
         Un atteggiamento, quest’ultimo, che non può che destare interrogativi e sospetti: c’è un fronte anti-Putin e quindi anti-Russia a livello internazionale? Si è costituito prima o dopo la crisi Ucraina? Esistono e quali sono le  responsabilità in capo ai  vari soggetti in campo o rappresentati – ad ogni livello -  nello scacchiere ucraino?
         La logica sembra non escludere – ma, anzi: forse proprio il tipo, lo spessore e le stesse parole adottate per le reazioni avverse a Putin potrebbero far nascere, ed alimentare, dubbi e sospetti - che Nemtsov possa essere stato ucciso  proprio per danneggiare Putin e l’immagine della Russia di Putin: uno strato di fango – che sembra essere stato fin troppo facile cospargere – che si unisce a quelli già sedimentati contro di lui per la questione Ucraina.   Dall’Occidente oggi si dipinge a fosche tinte un Putin nemico della libertà, della democrazia e quindi del suo stesso popolo, ostinato signore della guerra impegnato su più fronti…
         Se l’omicidio Nemtsov fosse così avvenuto, chi potrebbe essere stato a guidare la mano degli assassini, chi potrebbe essere l’occulto mandante? Teniamo presente che ancora non ci sono particolari sul delitto, salvo quelli potuti apprendere attraverso i mezzi di informazione: peraltro, la fidanzata dell’ucciso aveva ricordi confusi.  Sono stati dei killer fomentati da nazionalisti/integralisti politici o religiosi? O criminali comuni per una qualche ripicca soggettiva da far ricadere – per vendetta – oggettivamente su qualcuno? E quale potrebbe essere lo scopo?
         La Russia conta quasi 144 milioni di abitanti e la sola Mosca è alla soglia dei 12 milioni, senza contare quella massa di persone che ogni giorno dall’esterno vi si possa recare per lavoro o commercio: non dimentichiamo che le condizioni economiche, prima ancora che sociali, erano state portate ad un buon livello di crescita proprio da Putin e dal suo entourage.  Certamente, con tutte le disfunzioni che tale tipo di crescita (sicuramente rapida oltre che concreta) ha potuto comportare in una Nazione tanto grande e dagli aspetti geo-politici molto particolari e compositi, dalle mille sfumature e dalle mille sfaccettature tutt’oggi poco compenetrabili all’analisi esterna anche più sofisticata: è un fatto che dalla Russia partissero intensi flussi di turisti che, una volta a destinazione, non lesinavano spese ‘facili’.  Tutto ciò, fino allo shock di qualche mese fa, che ha segnato la brusca discesa dei prezzi del mercato petrolifero, sotto la spinta dell’offerta originata dall’estrazione dello shale oil – con il costituirsi di un consistente e (secondo me, non casuale) fronte ribassista sui prezzi del greggio) La Russia quindi,  non gode più di ottima salute economica: ora tutto è molto ridimensionato  e contemporaneamente c’è da giurare che ci sia chi possa soffiare sul fuoco dei nazionalismi per indirizzarli comunque contro Mosca: persino appoggiandoli e/o favorendoli senza molte riserve e senza farsi troppi scrupoli; e non ci sarebbe da meravigliarsi che ci possa essere chi, così eventualmente facendo, possa augurarsi in una ‘risposta’ russa eccessiva: o di teatro, in Ucraina, o di ritorsione (ad esempio, utilizzando la potente leva delle forniture di gas, o altro) alle misure sanzionatorie prese dalla coalizione targata NATO e fatte proprie dalla UE.
         Qualche analista, particolarmente esperto sui corsi e ricorsi storici, vuol vedervi il possibile tentativo da parte dell’occidente (ovvero: di un certo tipo di ‘occidente’, con un certo tipo di nazioni più o meno affiancate in tale agire) di orchestrare e stimolare una campagna anti-Putin attraverso l’altrettanto possibile appoggio morale e mediatico alla dissidenza, per così rappresentare facilmente agli occhi dell’opinione pubblica (in un’Europa, particolarmente distratta di fronte a ciò che accade dentro i suoi confini, e molto tiepida su ciò che accade al di fuori: salvo vampate di pilotata e interessata ‘indignazione’,) la fotografia di un regime assediato da un popolo ‘quasi’ in rivolta.      Solo che questo ‘quasi’ trova scarsa aderenza con la realtà; e sono proprio i numeri di cui sopra a farvi riferimento: su 12 o su 144 milioni di persone, 10.000 o 20.000 o 100.000 manifestanti possono rappresentare esclusivamente un sintomo più o meno palese e sincero di taluni mali del Paese: dissidenza, squilibri sociali, ecc.    Anche perché c’è comunque da analizzare e valutare ciò che si verifica ‘spontaneamente’ e ciò che invece origina ‘spintaneamente’: ossia sulla base di stimoli esterni che, in quanto tali, sono sempre e comunque un attacco all’attuale sistema sociale, politico ed economico russo. Che può piacere o meno: ma che è quello validamente e legalmente costituito
         Ma ha ragione la Russia a reclamare per l’ ‘invadenza’ dell’Occidente nei suoi ‘affari interni’? Ha ragione a insospettirsi circa la possibile esistenza di una sorta di complotto anti-Putin e quindi anti-sovietico?
         Non vorrei essere io – che ignoro di questa particolare materia -  a dare una qualche chiave di lettura a questi interrogativi… Ma mi permetto di fare dei parallelismi, persino bislacchi: in ogni caso, da non ‘addetto ai lavori’.
         Quando altrove, ossia in altre Nazioni,  accadono contestazioni o palesi malesseri legati – che so – alle differenze di etnia o di sesso o di credo, o disordini legati al mancato rispetto dei diritti umani, o al malessere sociale ed economico che pervade molte Nazioni, non ricordo di aver sentito un qualche politico russo, né tantomeno Putin, censurare i governanti di questo o quel Paese, fornendo persino quella che avrebbe potuto essere scambiata o spacciata per solidarietà.
         Rispetta se vuoi essere rispettato! E’ una massima sostanzialmente vecchia di migliaia di anni.   E non sempre viene applicata: soprattutto nel mondo di quella politica affaristica che non va per il sottile nel tentare ogni manovra utile a creare squilibri, attraverso i quali poter speculare.
         Si può non rispettare Putin, la Russia ed i Russi, esigendo però rispetto verso se stessi e/o i propri possibili/eventuali alleati?
         Ci si può meravigliare se la Russia, mediaticamente ‘assediata’, nei cui confronti sono state adottate ‘sanzioni’ (strumento di una guerra soft. Ma non meno pericolosa, specie per i rischi di escalation), decida di utilizzare diversamente i suoi flussi di gas o ritenga di cambiare repentinamente il suo peso negli equilibri dello scacchiere internazionale?
         E’ saggia o inopportuna e improvvida la decisione del governo di Kiev di  acconsentire alla proposta/disponibilità USA di invio di ‘consiglieri’ (che non sono  certo esperti nella boulangerie locale: i ‘forni’ accesi, sono molti…) ? E cosa accadrebbe se per caso un proiettile (Amico? Nemico? Pilotato? Strumentale?) comunque esploso in un teatro di guerra  dovesse ferire o uccidere un consigliere, un militare USA?
        L’Occidente così solennemente (ed economicamente… : in  nome del business, più che di altri ideali) impegnato su questo fronte

       Allora: abbiamo da poco celebrato, commemorandola con grande dispiegamento di Capi di Stato e di Governo, la ricorrenza del 150° anniversario della Grande Guerra: quella Prima Guerra Mondiale che, in un immane bagno di sangue, la successiva Storia oggi definisce essere stata praticamente inutile: ossia, niente che non si potesse risolvere con il ricorso alla normale diplomazia.    Tutti questi soloni contemporanei - indifferentemente se oggi di là e di qua del fronte allora interessato - dovrebbero spiegarlo ai milioni di morti di allora ed alle loro Famiglie!    Come pure certe solennità commemorative in occasione dell’anniversario dello Sbarco in Normandia, hanno visto vicini indifferentemente – pur se in nome degli alti Ideali di Libertà, Uguaglianza, Pace e Fraternità -  rappresentanti contemporanei tanto degli aguzzini che dei liberatori di ieri.   E, francamente, a quella vista, la memoria storica ha avuto il sopravvento sulla Memoria più nobile.
        Personalmente, capisco tutto: ma la Memoria, specie quando è intimamente connessa a drammi colossali, può lasciare il passo al Perdono, umano e cristiano, ma - fermo restando che il Perdono dovrebbe essere un Atto di natura più intima – altra cosa è l’atteggiamento di chi possa aprirsi al Perdono personale, in rapporto all’affidare il colpevole alla solennità di una Giustizia Superiore, della Giustizia Divina.   Ecco: credo che troppe frettolose ‘assoluzioni’ storiche, non dovrebbero avvenire poiché potrebbero assumere uno sgradevole retrogusto: avrei trovato più corretto che – in quella come in altre occasioni ugualmente solenni ed ugualmente pregne di ricordi dolorosi – i potentati dell’apparire tendessero meno all’autocelebrazione ponendosi meno in evidenza. Anzi: qualcuno dovrebbe forse sentirsi ancora costernato, molto addolorato: anche se il Tempo tende a far sbiadire ricordi più tragici, aiutando così gli immemori, per indole o per pavidità o per utilità.   
          Meglio sarebbe stata una solenne cerimonia religiosa in ogni Capitale del Mondo, al fine di ricordare le atrocità delle guerre e il valore immenso, incalcolabile, della Pace, pregando per allontanare ogni pericolo e per scongiurare ogni ulteriore conflitto.
          Meglio sarebbe stato parlare di celebrazioni all’insegna di un ‘ritrovato e rinnovato spirito di amicizia’, mantenendo vigile ogni senso per poter evitare gli scempi delle guerre.    Il Vico fu maestro nel delineare i fondamenti dei ‘corsi e ricorsi storici’: teoria che si estese poi anche all’economia, grazie agli esponenti della Scuola storica: non dimentichiamolo; e i ‘corsi e ricorsi storici’ sono sotto gli occhi di tutti.
          Altro sale sulla ferita chiamata Russia è stato poi sparso, e in modo non casuale, sulla presunta ‘scomparsa’ di Putin da Mosca e dalle cerimonie: una ridda di ipotesi ha squassato il web, i mezzi di comunicazione scuotevano i lettori più tiepidi formulando ogni tipo di ipotesi; il che – aggiunto al preesistente affaire Nemtsov – scatenava la fantasia dei solenni complottisti che si alternavano dalle colonne dei giornali, alle tv, alle radio, alle conferenze.
         Oggi, per quegli inspiegabili ma purtroppo usuali fenomeni che presiedono alla moderna comunicazione, non si sente quasi più parlare di Ucraina o di Putin o di quali pessime cose avvengano in Russia…   Questo avviene nel mondo ‘ufficiale’: nella realtà, le mamme ucraine sono affrante ed impaurite per i loro figli al fronte, figli che quando tornano nelle loro case per una breve licenza dal fronte, si interrogano sempre più incerti sui perché di questo conflitto d’area, su chi lo abbia realmente voluto, quali interessi ci siano sotto e – soprattutto – se sia realmente giusta la parte per la quale combattono.
         Ecco, questo dovrebbe impressionare la tiepida Europa dei Popoli: più di celebrazioni pompose e stridenti con l’essenza della Morte; di quella Morte sparsa a piene, e colpevoli, mani da signori in marsina e bombetta.
         Ieri come oggi, e – purtroppo – come potrebbe accadere domani se l'Uomo non si riapproprierà della propria dignità interiore, allontanando i Signori della Guerra dal capezzale di questa Umanità fin troppo sofferente e carente dei valori fondanti dei propri Antenati.
 
Roma, 24 Aprile 2015                                         Giuseppe Bellantonio


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mercoledì 22 aprile 2015

SPOLETO FESTIVAL ART ALL'EXPO DI MILANO

       La reciproca stima e la cordialità nei rapporti con il Prof. Luca Filipponi - Presidente di Spoleto Festival Art - mi fanno accogliere con piacere la notizia della presenza dell'Associazione spoletina nel contesto dell'Expo di Milano 2015.
      L'occasione particolare - anzi, unica - consentirà di meglio conoscere le peculiarità organizzative ed artistiche di Spoleto Festival Art e, soprattutto, il respiro internazionale che ne pervade il contesto.
Complimenti, Prof. Luca, nella certezza che gli Artisti che esporranno con SFA faranno onore alla nostra amata e bella Italia!
         Di seguito, ecco il testo del comunicato diramato da SFA.
         Buona lettura!
 
Roma, 22 Aprile 2015                                             G. Bellantonio

   Spoleto Festival Art

           all’Expo di Milano 2015         

CatalogoManifesto Ufficiale SpoletoFestivalArt2015  M°Luca AlinariDSC_0047


          Grande soddisfazione per tutto lo staff e gli artisti dello Spoleto Festival Art che saranno presenti in più occasioni all’Expo di Milano con presenza al Tavolo della Cultura, al Teatro alla Scala per una prima Internazionale dedicata ai temi dell’Expo ed in modo particolare alla Fiera Internazionale Tutto Food che si terrà dal 3 al 6 maggio presso la Fiera di Milano Rho.
          Nell’importantissima kermesse milanese lo Spoleto Festival Art presenterà al grande pubblico internazionale un gruppo ristretto di artisti che presenteranno opere a tema e che sono stati selezionati dalla grafica ed artista romana Paola Biadetti e dal giornalista e gallerista torinese Roberto Girardi.           
          Ecco i nomi degli artisti presenti a Expo di Milano: Sonia Babini, Paola Biadetti, Martino Bisacco, Sergio Bizzarri, Rossella Cea, Silvio Craia, G Fiore, Lorenzo Guidi, Roberta Gulotta, Sevasti Iallussi, Vittoria Palazzolo, Veronica Piraccini, Giuliano Rossi, Doris Scaggion, Svetlana Nikolic, Valan,Vittorio Varrè, Loredana Zucca.
          Ospite speciale della rassegna sarà l’artista fiorentino conosciuto in tutto il mondo M° Luca Alinari , il quale ha firmato il manifesto ufficiale dello Spoleto festival Art. Il giorno 3 maggio alle ore 17 nell’ambito della Fiera Tutto Food verrà presentato il volume DuemilArtisti La Fiera Letteraria con la copertina firmata dall’artista colombiano Fernando Botero.
           La pubblicazione verrà presentata in più occasioni all’Expo di Milano, al caffè Greco di Roma e durante il Festival dei Due Mondi il giorno 4 Luglio, proprio in occasione della mostra nella città del festival dell’artista Colombiano.
           Il Presidente Luca Filipponi ha invitato molti ospiti vip, amanti ed appassionati dell’arte come l’On.Cosimo Ferri sottosegretario alla Giustizia ed appassionato di arte :”lo Spoleto Festival Art sta facendo passi da  gigante a tutti i livelli, questi sono alcuni dei risultati più evidenti”.
           Molto interessante anche la collaborazione con molti comuni della Regione Abruzzo che supporteranno lo Spoleto Festival Art a Milano e poi in seguito con grandi iniziative culturali sulle quali il Sindaco di Tornimparte Umberto Giammaria, medico e scienziato relatore all’Expo di Milano sta lavorando con grande passione.


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Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail ai recapiti di posta elettronica giuseppebellantonio@infinito.it  e/o bellantoniogius@gmail.com al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa.
L'autore di questo blog, confermando di voler operare nel pieno rispetto delle norme di Legge in vigore, esprime anche la volontà di operare in armonia con le nuove norme entrate in vigore il 1° Aprile 2014 ed emanate dalla AGCOM, relativamente all'introduzione di nuove norme sul copyright digitale e online.
L'autore del blog, inoltre,  non è responsabile della gestione dei siti collegati ovvero collegabili tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far

pervenire qualche proposta.  Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.  

mercoledì 15 aprile 2015

UN SEMINARIO SPIEGA I RAPPORTI TRA BANCHE E CLIENTI

     La Segreteria delle FLIP-Free Lance International Press di Roma,  presieduta dall'Ill. Dr.Virgilio Violo, ha segnalato lo svolgimento di un Seminario promosso dall'OPE-European Parliament Observatory sull'anatocismo. In tale contesto, Giovedì 16 aprile alle ore 10:00 nella sale dell'Hotel Forum in Roma, il Prof. Giuseppe Catapano e l'Avv. Giuseppe Imperio presenteranno la loro ultima fatica : il libro "Banche e anomalie: come difendersi", edito dall'editrice Dreams Entertainement.
     La tematica e gli approfondimenti proposti all'attenta platea, saranno di tutto interesse: certamente numerosissima sarà la presenza di esperti di settore, giornalisti, ma soprattutto pubblico; pubblico desideroso di conoscere dalla viva voce degli Autori particolari utili a meglio inquadrare la più vasta gamma di problematiche.
     Sarà nostra premura sollecitare gli Autori e la Segreteria FILP a volerci successivamente offrire una sintesi del Seminario. 
     L'accesso al Seminario è gratuito, ovviamente compatibilmente alla massima ricettività possibile.
     Nel pomeriggio - alle ore 16,30 a Spoleto, nella Sala della Biblioteca Comunale presso  il prestigioso Palazzo Mauri - analogo Seminario, sempre personalmente curato dagli Autori - si terrà a Spoleto, alla presenza di Daniele Cappa - organizzatore del noto premio internazionale Oscar Wilde - in rappresentanza dell'editrice Dreams Entertainement.
     A Spoleto, la presentazione del libro sarà patrocinata dall'Associazione Giovani Europei mentre sarà il Prof. Luca Filipponi a curarne l'introduzione, incentrata sugli usi e abusi del sistema bancario italiano alla luce della nuova normativa europea sulle banche e sul diritto bancario.
     E' previsto anche un intervento del Segretario Generale dell'OPE Dott. Cesare Silvini che, nell'illustrare le attività istituzionali dell'ente, accennerà anche alla prossima presentazione del libro di Catapano e Imperio al Parlamento Europeo in Bruxelles. 
     Tutti i professionisti avvocati, commercialisti e docenti e tutti i partecipanti che ne faranno richiesta potranno avere un certificato di partecipazione al seminario a
titolo totalmente gratuito.
     Buon Lavoro ai Soci Catapano e Imperio e complimenti per il loro eccellente lavoro!

     Roma, 15 Aprile 2015                                            Giuseppe Bellantonio

-------- inizia ---------
Giovedì 16 aprile alle ore 10:00 all’ Hotel Forum di Roma, l’OPE con la collaborazione della Dreams Entertainment, l’UNI Popolare di Milano, Associazioni di categoria e Viscontea Legal, danno appuntamento a Dottori commercialisti, avvocati, imprenditori, artigiani e commercianti per un seminario unico e imperdibile, un appuntamento per discutere sul sistema bancario, per capire, aggiornarsi e tutelarsi. Banche e anomalie non è una crociata contro le banche. E’ uno strumento serio per contribuire al rilancio delle attività produttive.
Il Seminario fornirà un inquadramento generale delle problematiche relative ad anatocismo ed usura bancaria ed analizzerà le ultime novità giurisprudenziali in materia con un taglio volutamente pratico.
Saranno presenti Avvocati, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Società di servizi alle Imprese, Imprenditori, ctp e ctu. 
La partecipazione è gratuita. Per partecipare è obbligatorio richiedere l’invito.
A tutti i professionisti di settore verrà rilasciato un attestato con crediti formativi. Gratuitamente a tutti i presenti sarà offerto il Corso Di Alta Formazione in materia di anatocismo e usura bancaria dal titolo Consulente del contenzioso e per chi è interessato, sempre gratuitamente, grazie alla sua partecipazione, potrà richiedere per sé e o per i propri clienti un'analisi gratuita dei documenti bancari, godendo sull'eventuale successiva perizia sconto 40% dalle tabelle nazionali. Durante il seminario, il Professor Giuseppe Catapano, Presidente dell’OPE con l’Avvocato cassazionista Michele Imperio, presenteranno il loro ultimo libro che porta il titolo del seminario: Banche e anomalie come difendersi.
Per informazioni e richiedere l’invito www.bancheeanomalie.com

-------- finisce ---------

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lunedì 13 aprile 2015

IL 'NORDIC FILM FEST 2015' A ROMA

 
           Su cortese segnalazione dell'Ambasciata di Svezia a Roma, fa piacere segnalare alla nostra platea di Lettori amanti della Cultura - in generale - e dell'Arte Cinematografica - in particolare - la IV° Edizione del NORDIC FILM FESTIVAL 2015 : una rassegna intensa e qualificata che costituisce ormai un appuntamento fisso a livello internazionale, ospitata a Roma e dell'Italia.
          L'intento dichiarato delle Nazioni organizzatrici - Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia - è quello di promuovere la cultura cinematografica dei loro Paesi, ma anche quello di rapportarsi - in modo estremamente qualificato e attento -  con la controparte italiana.
          Gli appuntamenti fanno riferimento ad Produttori, Autori, Registi, Interpreti e Critici di alto livello, si confronteranno sulle rispettive posizioni nel corso di tables-rondes che si preannunciano molto vivaci e interessanti.
           Particolarmente intensa sarà la giornata conclusiva del 19 Aprile, quando sarà ricordata la celebre Attrice Anita Ekberg - eclettica Musa de 'La Dolce Vita', recentemente scomparsa -, e quando l'Ambasciatore di Svezia S.E. Ruth Jacoby concluderà la kermesse, con a latere il Prof. Fabio Benincasa giornalista ed esperto dell'intensa vita artistica di Federico Fellini.
          Segnaliamo con piacere anche il tributo a Ingrid Bergman, nel centenario della sua nascita: la Mostra fotografica a lei relativa - con immagini tratte dal periodo da lei vissuto a Santa Marinella insieme a Roberto Rossellini - sarà curata dall'Ass. Culturale S. Marinella Viva.
         Di seguito, parte del Comunicato Stampa curato dall'Ambasciata di Svezia a Roma.
 
Roma, 13 Aprile 2015                                                   G. Bellantonio
 
NORDIC FILM FEST 2015

Dopo il grande successo di pubblico, critica e stampa delle precedenti manifestazioni, Roma ospita da giovedì 16 a domenica 19 aprile la quarta edizione del NORDIC FILM FEST, rassegna che nasce con l’intento di promuovere la cinematografia e la cultura dei Paesi Nordici (Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia e Svezia), a cura delle quattro ambasciate nordiche presenti in Italia e con la collaborazione del Circolo Scandinavo di Roma.
Una nuova generazione di sceneggiatori, registi e produttori nordici ha conquistato un ruolo significativo nell’industria cinematografica internazionale. Dal 2012 le ambasciate nordiche a Roma lavorano intensamente per consolidare questo trend positivo dalla prima edizione. Il festival è ormai diventato un appuntamento fisso nella capitale. 
Durante la rassegna potrete ascoltare e ammirare importanti esponenti del cinema svedese: registi, produttori e attori che presenteranno nuovi film in anteprima e inediti in Italia.
Il primo film svedese presentato nella rassegna sarà “The Reunion”, scritto, diretto ed interpretato dall’artista svedese Anna Odell e premiato in Svezia come miglior film dell’anno. Il film inoltre ha vinto il premio FIPRESCI 2013 al Festival del Cinema di Venezia.
Nel film l'attrice interpreta se stessa e nel suo film racconta una festa di riunione con i suoi vecchi compagni di scuola. In realtà a questa festa nella sua vita reale Anna non venne mai invitata. Nel film la festa finisce presto, quando i vecchi conflitti e le rivalità vengono a galla e le verità mai raccontate vengono messe in discussione.
Il film verrà proiettato venerdì 17 aprile alle ore 15.00 nella sala Deluxe.
Lo stesso giorno, venerdì, dalle ore 15.00 alle ore 18.00, si svolgerà l’evento "North Meets South”: i produttori nordici e italiani si confronteranno in una tavola rotonda aperta a tutti gli operatori del settore cinematografico, interessati a progetti di co-produzione tra Nord Europa e Italia. Per l’occasione saranno presenti quattro ospiti svedesi: uno di questi è il produttore cinematografico Peter “Piodor” Gustafsson, molto noto al pubblico svedese per le sue partecipazioni ai film di grande successo come “Lasciami entrare” oppure “Uomini che odiano le donne” e molti altri ancora. Altri ospiti saranno la regista del film “Stockholm Stories” Karin Fahlén e la sceneggiatrice di grande successo Camilla Ahlgren, scrittrice delle serie TV “The Bridge” e “Murder in Sandhamn”. Inoltre parteciperà all’incontro "North Meets South" Johannes Åhlund, produttore del film "Gentlemen". All’incontro interverranno anche produttori, registi e sceneggiatori dagli altri paesi nordici e dall’Italia ci saranno produttori e rappresentanti di A.N.I.C.A. dell' A.G.P.C.I  e di Roma Lazio Film Commission.
Sabato 18 aprile, alle ore 19.00, in sala Deluxe sarà proiettato il secondo film svedese “Stockholm Stories” della regista Karin Fahlén, un film comico che racconta le vite di cinque personaggi di Stoccolma che si incrociano in alcune giornate di pioggia a novembre. La regista  Karin Fahlén sarà a Roma per presentare il suo film e verrà intervistata dalla celebre critica cinematografica e giornalista del Messaggero Gloria Satta. Il film ha avuto un grande successo sia in Svezia che all’estero in vari festival e ha debuttato al Chicago International Film Festival nell’ottobre del 2013.
Ultimo film svedese, che chiuderà il Nordic Film Fest 2015 domenica 19 aprile alle ore 21.15 in sala Deluxe, sarà il pluripremiato “Gentlemen”, tratto dall’acclamato best-seller di Klas Östergren. Il film ha avuto grandi successi ed è stato nominato per 13 Guldbagge Awards, il premio cinematografico nazionale svedese, il maggior numero di nomination nei 51 anni di esistenza del premio. A presentare la proiezione saranno il regista del film Mikael Marcimain, la celebre attrice Ruth Vega Vernandez e il produttore Johannes Åhlund, in un colloquio con il giornalista e professore Fabio Benincasa.
Domenica 19 aprile alle ore 21.00, prima della proiezione del film “Gentlemen” il Nordic Film Fest ricorderà Anita Ekberg, la leggendaria attrice svedese de “La Dolce Vita” scomparsa l´11 gennaio 2015. Come omaggio all’attrice svedese, particolarmente legata alla città di Roma, verrà proiettato un breve filmato a cura dell’Istituto Luce Cinecittà, con immagini di Anita Ekberg del 1961 durante la realizzazione del film “A Porte Chiuse” di Dino Risi. L’Ambasciatore di Svezia Ruth Jacoby terrà un discorso insieme a Fabio Benincasa, esperto di Fellini.
Il Nordic Film Fest quest’anno omaggerà inoltre anche la celebre attrice svedese Ingrid Bergman, con una mostra fotografica alla Casa del Cinema in occasione del centenario della sua nascita. La mostra, curata dall’Associazione Culturale S. Marinella Viva, espone immagini che ritraggono l’attrice durante il suo periodo vissuto a Santa Marinella con Roberto Rossellini e nei suoi 62 film.

 Per ulteriori informazioni sulla rassegna, visita il sito web del Nordic Film Fest

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