venerdì 29 marzo 2013

PASQUA LONTANA PER I NOSTRI MARO'

 
 
Possa dal Cielo
giungere un segno di Pace e di Serenità per questi nostri Figli d'Italia
ancora prigionieri in terra straniera.
La Vostra Patria, le Vostre Famiglie,
Vi attendono.
Grati per il Coraggio e per la Dignità
con cui ogni giorno rendete 
concreta  testimonianza
di quanto possa essere alto il valore di un autentico senso dell'Onore.
 
 
 
 
 
Viva l'Italia !
San Marco !
 
 
 
Pasqua 2013

mercoledì 13 marzo 2013

BENVENUTO, FRANCESCO!

 
E' un giorno festoso per noi cattolici, perché con grande celerità - il momento lo imponeva - i Cardinali hanno individuato in Papa Francesco colui che dovrà completare il traghettamento verso il Nuovo.
Un cammino di rinnovamento che è lecito intuire come destinato a produrre intense novità, specie sotto il profilo di un rinnovato impulso all'evangelizzazione.
Rilevante la scelta del nome - Francesco -, quale richiamo al coraggio di un uomo portato dalla sua Fede a lasciare tutto dietro di sé per percorrere una via nuova: tanto sotto l'aspetto spirituale che sotto quello materiale.  Una materialità che mai  deve prevaricare lo spirito.
La rapidità della nomina ha sorpreso tutti coloro che hanno voluto applicare tanto alle dimissioni di Papa Benedetto XVI° che al nuovo Conclave che avrebbe nominato il Suo successore - Papa Francesco, appunto - i parametri ormai superati già applicati con insuccesso nelle previsioni delle votazioni italiane e dei loro sviluppi.
Già alla notizia della "fumata bianca", rapidissima conclusione di un Conclave in cui i Cardinali hanno dimostrato di sapere bene cosa fare per il bene della Chiesa, la mia personale sintesi è stata che la nomina non avrebbe riguardato un italiano.
Fin dal pomeriggio di oggi, uno strana sensazione mi ha pervaso: tant'è che alle 16,41 ho inviato un SMS ad un mio caro e fraterno Amico, con questo testo "E se alle 17 fosse eletto il nuovo Papa? Sensazioni".  Ed alla sua sorridente sorpresa ed alla notizia di chiarimenti su questa mia "sensazione", ho risposto che la scelta sarebbe caduta su un Cardinale Argentino o Brasiliano; al che lui, di suo, ha voluto aggiungere un outsider Canadese.
La scelta, gli dissi, sarebbe stata originata dalla volontà collettiva di trovare soluzioni radicali, con una rinnovata umiltà, con rapida incisività, facendo saltare i soliti schemi, le solite alchimie che l'"apparato" Vaticano di per sé implicava.
E a proposito di "alchimie", nell'imperscrutabilità del Cielo e del Destino di noi tutti, qualcosa di fortemente alchemico, di positivamente magico, è avvenuto.
Papa Francesco porterà a termine qualcosa che è stato intrapreso da Benedetto XVI° ?
Forse; ma non è importante questo.  Sarà importante poter apprezzare le priorità che emergeranno, del come questo Pastore del cuore - presentatosi ai fedeli del Mondo con semplicità, delicatezza ed umiltà - individuerà i nuovi quadri Vaticani, del come vorrà far ritrovare alla Chiesa Cattolica un maggior rapporto con i propri fedeli, come si pronuncerà verso il materialismo, la corruttela, l'ansia devastante che corrode oggi la società contemporanea.
E quale posizione farà emergere nella Chiesa di Roma a favore della Famiglia e contro le povertà che stanno mortificando popoli interi.
Buon lavoro, Padre Santo Francesco, buon lavoro Vescovo di Roma!
A Te assicuriamo il devoto sostegno e la solidarietà operaia dei tuoi figli migliori: affinché con l'aiuto Divino si possano modificare anche gli animi dei figli da recuperare alla Fede in Dio ed alla fiducia in sè stessi.
 
Roma, 21,05 del 13-3-2013               Giuseppe Bellantonio

giovedì 7 marzo 2013

8 MARZO: UNA FESTA ?


Che l'8 Marzo sia un giorno in cui l'attenzione generale è richiamata sulla figura della Donna, è ormai un dato di fatto.
Lo è meno se si pensa che alla Donna - in questo giorno e solo in questo giorno, nell'immaginario collettivo - si dedichi una "festa".
Lo è meno ancora se - eccetto che in questo giorno - troppo poco si parli della "condizione della Donna".
Penso e dico che alla Donna è riservato un trattamento in un certo senso omologo - anche se di spessore meno consistente - a quello  riservato ai Papà, la cui "festa" è stata individuata nel 19 Marzo di ogni anno.
Sarebbe il caso che si prendesse atto che l'8 Marzo non si tiene "la festa della Donna" ma si celebra nella sostanza la "giornata dedicata alla Donna".
Anche perché se di "festa" si tratta, questa dovrebbe avvenire ogni giorno, così come ogni giorno - per logica considerazione - dovrebbero essere rivolte alle Donne - non solo le "nostre" Donne, quelle che a noi sono più vicine e quindi care - le tante piccole e grandi attenzioni che le possano fare sentire considerate, stimate, amate e soprattutto rispettate.
Così come ai Papà - come alle Mamme - si dovrebbe "far festa" tutti i giorni per quanto essi fanno specie nell'ambito della Famiglia, di quella Famiglia che in questo momento storico e sociale è stretta tra mille problemi e di cui proprio la Donna è figura importante e insostituibile: angelo e custode del focolare nonché maestra di Vita - insieme all'altro genitore - nei confronti dei propri figli.
E allora, perché queste "feste"?
Solo per motivi commerciali, per stimolare e alimentare attività commerciali (fiori in genere e mimose in particolare, pizzerie, ristoranti, pasticcerie e quant'altro)? Forse e semmai non in via esclusiva, ma il motivo potrebbe essersi ormai ridotto (solo?) a questo. Al di là delle belle parole che, specie l'8 Marzo, vengono solennemente spese all'indirizzo della Donna e che - è proprio di una Signora la testimonianza fattami - sempre più spesso suonano ripetitive, vuote e zeppe di retorica sterile.
Perché sterile? Perché se tale non fosse la nostra Società dovrebbe mobilitarsi in modo concreto, attivo, per arrivare subito ad una parità e ad una maggiore dignità della loro condizione, per bloccare la spirale di violenze che gravita proprio a danno delle Donne (malmenate, violate, spesso schiacciate in  tran-tran insidiosi e monotoni lunghi una vita, troppo facilmente insidiate e molestate, sempre più frequentemente uccise).
Va posto rimedio, e subito, a queste situazioni: solo allora potremo gridare a gran voce "viva le donne!", "viva le nostre donne!", viva tutte le donne!".
Prima di gioire appieno, però, chiediamoci se e quale sia nel Mondo la situazione delle Donne, se e come fruiscano dei diritti anche più elementari, se sono rispettate, se sono considerate.
Solo  se la risposta sarà positiva, solo allora sarà "festa" grande: una grande festa destinata a durare nel tempo.
Ogni giorno, ogni ora!
 
7 Marzo 2013 h. 20,42                     Giuseppe Bellantonio

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