venerdì 25 aprile 2014

25 APRILE: LA PATRIA NON DIMENTICA I SUOI MARO'

 
 


25 APRILE 2014
LXIX° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
 
In questa particolare giornata,
costellata di celebrazioni dove intenso è
l'Amor Patrio,
il nostro pensiero trepido va ai nostri Marò
ingiustamente detenuti
e alle loro Famiglie!

RESISTETE, CON ONORE !


 
San Marco !

venerdì 11 aprile 2014

ANCHE L'ARTE E LA CULTURA A SOSTEGNO DELLA DIGNITA' DELLA DONNA


In chiusura dei lavori del Convegno di Studi “Tutela della dignità ed incolumità fisica e psicofisica della donna attraverso la cultura del rispetto” - tenutosi a Roma il 9 c.m. su impulso della Dr.ssa Claudia Corinna Benedetti, Presidente dell'ONPS-Osservatorio Nazionale Permanente sulla Sicurezza, affiancata dalla Prof.ssa Paola Soncini Panerai, Presidente della Sez. Roma Campidoglio della FIDAPA BPW Italy -, è stato previsto uno spazio dedicato all'Arte e alla Cultura.

Il fine era quello di ricondurre il complesso della tematica trattata anche all'essenziale importanza che la comunicazione riveste; la comunicazione – ad ogni suo livello – presuppone l'uso di solide basi culturali, tanto per sostenerne la forma che per qualificarne i contenuti; la cultura, nelle proprie mille sfaccettature, contiene gli elementi tutti della libertà di opinione e di espressione come pure della capacità di esprimerne i valori attraverso attività intellettuali e forme di Arte.

Lo spazio ha quindi inteso esprimere e sottolineare quanto la capacità di comunicare sia importante, divenendo fondamentale quando la comunicazione si fa densa di contenuti; quanto la volontà di fare ed esprimere cultura possa essere trainante nel suscitare azioni e reazioni; quanto l'estrinsecazione del pensiero, della fantasia e della passione, in forme d'arte, possano essere delle valide sentinelle a presidio della legalità e di quella “normalità” che le cronache quotidiane – nella loro tragicità, specie nella descrizione di violenze sempre più spesso beluine – ci fanno apparire sempre più distante, ovvero sempre meno difendibile: quanto meno con le “armi” tradizionalmente adottate e adottabili.

Ecco quindi, come sottolineato dalla Presidente Dr.ssa Benedetti, che nella imprescindibile necessità di un cambiamento radicale delle situazioni violente e tragiche consegnateci dall'attualità, i colori, le forme, le ispirazioni, le sensibilità tutte e quindi i messaggi lanciati dalla Cultura e dall'Arte, assumono un valore significativo e intenso.

Ai piedi del palco, fin dall'avvio dei lavori, erano presenti le opere di Artiste molto conosciute ed apprezzate per l'elevata qualità delle loro opere e dei contenuti espressi: abilità e capacità che pone le Artiste ai più elevati livelli della maestrìa.

Durante i lavori, alla tristezza delle tinte più fosche con cui i diversi interventi dipingevano la violenza in generale e quella verso le donne in particolare, l'occhio poneva sollievo vagando tra i colori e le forme delle tele: quasi a voler cercare conferme che, nell'eterno confronto tra Bene e Male, la Bellezza artisticamente e culturalmente espressa può giocare un ruolo molto rilevante.

Alle pittrici Carla Cantatore, Rosanna Della Valle, Mariastella Giorlandino e Barbara Nardacci va quindi riconosciuto il merito di aver posto in visione delle opere colme di sensibilità e di energia, di vitalità e di passione, di fantasia, di emozioni e di espressioni lasciate quasi a mezz'aria, lasciando che gli spettatori potessero completarne una parte attraverso la loro dimensione più sensibile.

Carla Cantatore – conosciuta anche per l'impegno sociale e civile, e molto apprezzata dalla critica – ha messo in mostra due opere dai colori vivaci e ricchi di energia, dove un capace gioco di piani lasciava intravedere le forme dinamiche ora di una Danza Quadrupede ora di una silhoutte che mirabilmente si richiamava ai soggetto del Convegno – ossia, la Donna -, dipinta com'era nel bianco di un Tricolore declinato al femminile – Tricolora, appunto -, intesa anche a sottolineare lo specifico dettato della nostra Carta Costituzionale. Colori intensi e abile inserimento di forme e movimenti: dinamici e incisivi, eppur delicati, hanno attratto i partecipanti: donando note di colore, e di speranza, in un contesto seriamente impegnato nella trattazione di tematiche e problematiche di così ampia portata.

A fianco di queste opere, seguivano quelle di Rosanna Della Valle: ne “L'universo della donna” quest'Artista molto capace e brillante ha posto in rilievo la sua consolidata ed apprezzata esperienza attraverso un gioco di profondità e prospettive, di colori ricchi di vitalità. Al centro una piccola figura che, con una posa che riconduceva al concetto di crocifissione – e quindi di punizione subita, solo per il fatto di essere Donna – si staglia contro un forte chiarore: una catarsi drammatica dalla quale la pittrice fa scaturire un'energia quasi cosmica, dalle volute fluttuanti ed intensamente colorate, con sfumature luminose e dinamiche. Testimoni di un messaggio di rinnovamento di Vita. Uno stato d'animo che continua nell'altra tela esposta, Futuro: un carosello di colori e di movimenti curvilinei, un susseguirsi di dimensioni “oltre” lo sguardo dello spettatore, quasi fosse un viaggiatore nello spazio: destinazione... l'ignoto; come ignoto è il futuro. Della Valle, un'Artista che con capacità spazia nei temi e nelle forme, con un modo di esprimersi cangiante, prezioso e fluido.

Dopo le belle espressioni artistiche di Carla Cantatore e di Rosanna Della Valle, l'attenzione viene catturata dalle figure morbide e intense espresse dalla pittrice Barbara Nardacci, che ha espresso due intensi dipinti figurativi: Pubertà e Avranno smesso di litigare?. Il suo lavoro – ricordandone la specificità: medico neurochirurgo – la porta a confrontarsi quotidianamente con gli aspetti più dolorosi e traumatici della vita, ponendola a diretto contatto con il grande fascino insito in quella meravigliosa macchina-laboratorio che è il corpo umano. Proprio questo bagaglio di percezioni, unito al complesso delle competenze artistiche acquisite fin dall'adolescenza – le ha consentito una cospicua padronanza delle forme, le cui vibrazioni e la cui intensità arrivano con forza a chi ne osservi le opere. In Pubertà, un giovanetto pare interrogarsi – tra attese e speranze - su ciò che potrà riservargli il futuro, anche se i suoi forse troppo grandi pensieri sono mitigati dagli abiti ancora di foggia fanciullesca. In Avranno smesso di litigare? una bimba un po' contrariata dà le spalle alle baruffe di un cagnolino: i suoi occhi, forse malinconici o forse solo annoiati, si offrono allo sguardo di chi osserva come una porta aperta sul passato, sul presente e sul futuro. Barbara Nardacci, ha quindi abilmente intrigato lo spettatore: tanto per la sua gradevole capacità che per la sua sensibilità di Artista, abile nell'intimizzare e poi porgere la parte spirituale dell'uomo.

Le opere dell'Architetto Mariastella Giorlandino concludevano questa panoramica dedicata all'Arte ed alla Cultura: le delicate figure, il contrasto tra la prevalente architettura di fondo ed il tratto squisitamente accademico, ben hanno trasmesso le ispirazioni dell'Artista.    La sua sensibilità la porta a soffermarsi con frequenza sulla figura femminile, interpretata specie nella nudità: garbate sensualità mai eccessive o impudiche, trasmettono sensazioni intense al pari dell'antagonismo di fondo tra passione e ragione, tra emozioni e natura umana. Le sue opere, guardate a lungo, sono capaci di generare un sottile turbamento: che è poi quello che si trasmette dall'Artista all'opera e dall'opera allo spettatore, e da qui ri-percepito dall'Artista; uno stratificarsi di sensazioni ed emozioni che origina un'atmosfera magica, un'energia che tocca nel profondo, arrivando a consentire allo spettatore di porsi nella dimensione culturale e artistica dell'Autrice, cogliendone anche il tratto più sensibile e umano.

Chi scrive, ha avuto l'onore ed il piacere di introdurre le opere realizzate da queste brave, eclettiche, intense Artiste, cogliendo l'occasione – d'intesa con la Dr.ssa Benedetti, considerati i tempi ristretti – per chiamarle sul palco: Artiste che illustravano in prima persona l'impronta caratterizzante le loro opere; Donne felici ed orgogliose di aver saputo affermarsi, tra sacrifici e rinunce ma con caparbia volontà, nella Società e nell'Arte.   

Senza mai venir meno alla delicata intensità del loro esser Donna.

Per questo motivo - mentre un personale pensiero mi riconduceva alla memoria di Dario de Blanck y Menocal, genio innovativo dell'Arte moderna, cui sono stato profondamente legato per vari decenni da una sincera e radicata amicizia personale ed artistica - nelle conclusioni ho inteso richiamare l'attenzione dei presenti sull'opera, prima inter pares, firmata dall'Artista Giorlandino: La nostra Vita.

Un'intensa figura femminile offre il suo corpo alla brezza che si leva, scompigliandone i lunghi capelli: espressione di una joie de vivre intensa e di un'altrettanta energica volontà di appropriarsi appieno della propria vita. Le sue gambe sono accarezzate dalle foglie mosse dal vento, che – in una visione più lirica - possono persino essere viste come lambite da una danza di piccole fiamme: quelle di un'entità malvagia e predatoria che, fino all'ultimo, tenta di ghermire la propria preda. Ma è la voglia di sottrarsi ad un possibile destino malevolo che sospinge questa donna a guardare con forza verso il futuro, verso la propria vita verso la quale sta muovendo decisa, mentre un leggero sorriso ne illumina i tratti.

Simbolicamente quanto artisticamente, a mio avviso, il dipinto ed il messaggio che lo caratterizzava, hanno rappresentato la giusta sintesi per concludere – comunque con un messaggio di volontà e speranza – l'eccellente Convegno di Studi.
Roma, 11 Aprile 2014                                        Giuseppe Bellantonio

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