lunedì 30 novembre 2015

FRANCESCO, DALL'AFRICA A ROMA

      Molti sono gli aspetti - spesso in contraddizione con altri - che hanno contraddistinto la visita di Papa Francesco in Africa.
      Un viaggio apostolico per dare principio all'Anno Santo da un luogo martoriato dalla feroce e sanguinosa contrapposizione di Cristiani e Islamici.
      La Porta Santa aperta tra il giubilo dei presenti, non era ornata di ori ed argenti, non era guarnita di pannelli di bronzo o rame cesellati da questo o quel celebre Artista: era costruita con il materiale usato per primo dall'Uomo, il legno, con listelli distanti l'uno dall'altro; ed era la giusta simbologia per rappresentare la Porta che custodiva il Gregge di Dio dall'attacco dei lupi famelici di Satana.
      Un itinerare lungo il quale il Papa si è posto come Umile tra gli Umili, Povero tra i Poveri, Malato tra i Malati, Ultimo tra gli Ultimi: mai gente fu più felice e commossa di quella che lo ha accolto e accompagnato.
      Ma è anche vero che mai la Veste di un Papa fu più Candida, mai il trono di Pietro ha avuto tanto ritrovato splendore, mai la Chiesa di Roma è stata così prossima ai Popoli, specie se sofferenti.
     Un viaggio che - tolta la cerimonia di ieri, per la funzione solenne dell'apertura della Porta Santa nella semplice, essenziale, bellissima Cattedrale di Bangui: costruita in classici mattoni - mai sarà dimenticato da quelle Genti d'Africa, poiché è già nella Leggenda, così come le parole del Papa entreranno nella vera Storia dei Popoli.
     Parole solenni improntate all'Amore Universale, alla Fratellanza, alla Solidarietà e alla Pace; ma anche parole dure quando non aspre nei confronti di chi attenti alla Pace attraverso il linguaggio delle armi, di chi venda armi alimentando le guerre, di chi mascheri i propri interessi per procedere a interventi militari che altro non sono se non vere occupazioni a fini militari e commerciali: e quindi a fini di speculazione e di profitto.  E in questo suo perverso agire, cerca il coinvolgimento altrui, per così meglio dissimulare tanto il proprio vero disegno quanto  i propri gravissimi errori di fronte alla Storia. 
     Non è quindi un caso se alle dure ed accorate parole di Papa Francesco, nei suoi ultimi interventi più solenni, neanche 12 ore dopo ha fatto da eco il sibilo dei razzi, il tuono degli aerei, il fragore delle bombe.
     Quindi, giusto e anzi giustissimo - e non sono certo io il solo a dirlo - il vero e proprio anatema da lui lanciato ricordando come siano "... benedetti gli operatori di pace... " e quindi "...maledetti gli apportatori  di guerra...".
      Le televisioni italiane, salvo la diretta di ieri dalla Cattedrale di Bangui, hanno dato in definitiva scarso spazio al viaggio papale ed a tutte le sue sfaccettature, specie al possente innesco di emozioni, sentimenti, vibrazioni, riflessioni, determinatosi in quelle Terre già così ricche di quei profondissimi umori che riportano alla stessa comparsa dell'Uomo.
        Purtroppo, un deteriore e sfrenato laicismo - ma anche dissennato, quantomeno sulla base delle nostre Tradizioni - continua a corrodere la nostra bella Italia e l'animo stesso dei suoi Cittadini e della Società: in nome di concetti vacui che ruotano attorno a parole quali  'politicamente corretto', o 'non urtare le sensibilità' altrui, o 'disponibilità a mediare', si sono svenduti altri di quei capisaldi che facevano pur bella parte della nostra vita e di quel perno assoluto che è la famiglia. 
        Famiglia letteralmente a pezzi, concettualmente ma non solo,  sotto i fieri colpi di soggetti ora riformisti ora controriformisti, ora progressisti ora arroccati su posizioni vetuste e persino antistoriche, ora titolati a parlare di democrazia ora abili a violarla e violentarla...
        Sono in molti ad essere infastiditi dalla Chiesa di Roma, vista come pericolosissima 'concorrente': una concorrente che visibilmente e fattivamente - pur se squassata dalle tentazioni del Maligno, e quindi complessivamente in fase di disintossicazione - tende la mano ai bisognosi, ai derelitti, ai profughi delle guerre, agli ultimi, così non limitandosi alla sola - quanto straordinaria ed eccezionale - presenza di Missionari e Volontari cattolici.   Se è vero che la Chiesa - quale forma di governo - possa aver commesso nel corso della sua storia degli errori, è pur vero che ha formato schiere di Uomini e Donne intellettualmente e socialmente 'sani', dal pensiero spesso illuminato, modellandoli su valori non certo banali ed astratti, anzi essenziali e fondanti.  Ma è anche vero che la Chiesa di Roma, pur a distanza di 'qualche' anno non sta trascurando di ammettere alcune proprie erronee valutazioni: così emendandole di fronte alla Storia.
         Ed è l'unica ad averlo fatto ed a farlo.
         Penso e spero che l'eggregore che dalle Terre d'Africa si è saldato intorno al Papa, collegando le migliori Energie terrene a quelle celesti, possa donargli ancora più energie.
         Mai come in questo drammatico frangente storico c'è bisogno di chi possa indirizzarsi al Mondo con voce chiara e forte, non solo ammonendolo ma anche indirizzandolo affinché giri le spalle a Satana ed alle sue diaboliche creature, per volgere fiducioso lo sguardo verso quel Dio che è sempre pronto a sorreggerci.
         Misericordioso e Amorevole, che solo può portarci alla Pace.
         Uniamo quindi, anche le nostre, di Energie, in questo possente compito: che potrebbe essere uno degli ultimi di una Umanità preda delle tentazioni, delle imposizioni e delle brame dei tanti piccoli uomini meschinamente legati a Satana.  
 
Roma, 30 Novembre 2015                               Giuseppe Bellantonio 


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