sabato 28 dicembre 2013

QUESITI ANCORA IRRISOLTI NELLA TOMBA DI NEFERTARI?

 
Dal fraterno Amico Avv. Giovanni Salvati - http://www.soscollemaggio.com  -  sono stato interessato, al pari di innumerevoli altri destinatari, alla soluzione di un rebus interpretativo collegato alla lettura di alcune figure e simboli raffigurati nella tomba di Nefertari, Grande Sposa Reale.
Tramite questo blog, rilancio i quesiti dello studioso  - appassionato cultore di tematiche relative al simbolismo, all'esoterismo e alla storia delle diverse espressioni ritualistiche  - che, al riguardo, ha interessato - come potrete leggere di seguito - anche l'esperta in egittologia Prof.ssa Chiara Santagata.
Chissà che non possa emergere attraverso il nostro aiuto il giusto suggerimento per risolvere i quesiti espressi.
Un cordiale saluto e... Grazie !
                                                            Giuseppe Bellantonio
 
 INIZIA

Gentile sig.ra Chiara
ho letto il Suo interessante lavoro pubblicato su Facebook


                                Chiara Santagata - LA CULTURA SPIRITUALE DELL’ANTICO EGITTO

le trasmetto il capitolo 5 della III parte del mio lavoro. Lei ha affrontato questa particolare simbologia. Mi farebbe piacere che Lei mi facesse conoscere il Suo punto di vista, Coma vanno interpretate, secondo  Lei, questa immagini.
da cuore a cuore
.:Giovanni Salvati:.
Capitolo 5°
>?! I cinque vasi canopi !?<
< "Qebeshenuf- Selkis"> 
 Esaminando questo lato della stanza si notano alcuni particolari, che non possono passare inosservati ad un occhio attento a questa particolare simbologia esoterica.
I canopi sull'architrave non sono gli abituali e canonici "quattro", ma bensì
> 5 <
seduti per terra in direzione di Osiride, con il
"volto verde"
 
Se si osserva con più attenzione le immagini, che si susseguono sulla facciata opposta all'entrata della tomba, ci si accorgerà che
> la controfigura simbolica<
 < Qebeshenuf - Selkis >
 del quarto figlio di Horo è rappresentato, a differenza degli altri Tre, per ben "quattro volte" consecutive.
 
> Lo troviamo per "due volte" nella fila dei canopi sopra la porta di acceso alla scala,
> seduto per ultimo <
 senza alcuna iscrizione davanti al volto, iscrizione che osserviamo davanti ai volti dei primi quattro canapi, compreso il suo, il terzo nella fila
?! Occupa quindi il > 3°< e il > 5°< posto !?

Tale inserimento non è certo casuale, ma deve avere un preciso
"significato simbolico"
legato probabilmente alla "testa di falco", utilizzata anche per rappresentare la più importante  divinita
> il Falco - Horo <
Sembra che si voglia fare una distinzione tra cosidetti organi buoni, raccolti nei quattro canoni, e quelli cattivi.
visto che abitualmente sono sempre rappresentate solo le quattro figure canoniche,  pur  con diverse modalità funerarie o rituali.
 
> lo troviamo ancora scivolando  verso le immagini di sinitra, seduto su uno dei due troni, occupando
> "il primo"<
mentre sul secondo è seduta una figura umana, che non sembra appartenere al canopo Imset,raffigurato appunto con tes ta umana, preposto alla conservazione del fegato, il Sud, che compare appena dopo in piedi, dietro Qebehsenuf.
 
> lo ritroviamo per "la quarta volta" in piedi, sempre con la "clamide gialla", davanti Imset,che, come abbiamo visto è legato alla dea Iside.
 
> Appare a tutti gli effetti "un convitato di pietra", anche se non se ne comprende la ragione. Allo stato non sono ancora riuscito a "decriptare" il  significato simbolico occulto, ma certamente la coppia
 <"Qebeshenuf - Selkis">
 appare onnipresente e ci deve essere una qualche motivazione occulta. Conto vivamente sul sostegno non più emotivo, ma  concreto dei miei affezionati lettori, che mi aiutino a
"risolvere insieme"
 questo, al momento, ancora irrisolvibile
 "REBUS"
 
FINISCE

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