venerdì 20 luglio 2018

MASSONERIA: PERSECUZIONI ALL'OMBRA DELLA LIBERTÀ, DELLA DEMOCRAZIA, DELLA FRATERNITÀ' SOCIALE ?



Le notizie che riguardano il contesto della Massoneria Italiana, delle diverse Associazioni che la costellano ed i Fratelli e Sorelle che in esse possano operare, sono sempre più dense di contenuti spesso sconcertanti.             Mai come in questi ultimi mesi si sono susseguiti interventi e repliche: di ogni tipo e non di rado dai toni accesi e fortemente evocativi delle più oscure pagine di Storia.                                                                                           Anche in questa circostanza, da più parti ho ricevuto sollecitazioni ad esprimere delle mie considerazioni, persino ad assumere una posizione: soprattutto per ‘dare voce’ – direttamente o meno - a quei validi, onesti, Massoni che sono stufi di essere nell’occhio del ciclone, maltrattati e persino irrisi, per responsabilità non certo loro ancorché per il solo, semplice  e affatto banale fatto di essere degli aderenti (iscritti o adepti che si possa indicare) ad una Loggia Massonica.                                                   Preciso subito che ogni Massone, purché Iniziato ‘regolarmente’ (ossia nel corso di una Cerimonia contraddistinta da un certo qual ‘rito’, ossia ‘cerimoniale’ – i ‘cerimoniali’ esistono dappertutto, nella vita civile come in quella di culto: rappresentano quell’insieme di regole e precetti che disciplinano talune azioni di carattere solenne nel corso di incontri che si tengono in aderenza ai principii ovvero agli ideali in cui possano legittimamente rispecchiarsi gruppi omogenei di soggetti. Niente di strano o di segreto, quindi, poiché del tutto – a livello mondiale - c’è amplissima bibliografia e ne sono stracolme  anche  le pagine di una moltitudine di siti del web, oltre che  le biblioteche: anche delle più prestigiose Università), diviene comunque componente di una comunità diffusa in tutto il Mondo (e quindi Universale, da cui il termine di ‘Massoneria Universale’) piuttosto che non del solo raggruppamento ove si sia sviluppata tale Cerimonia (raggruppamento dal quale potrà sempre ‘uscire’ – specie allorché non sussistano più gli elementi per permanervi -, per passare ad altra esperienza). Sottolineo il termine ‘regolarmente’ poiché lo stesso è la costante che contraddistingue il tutto: si riferisce allo svolgimento della cerimonia (che dev'essere effettuata secondo un ben preciso rituale, tanto per la parte scritta che per quella rappresentata, diversamente… abbiamo scherzato!); si riferisce al celebrante (che deve presiedere seguendo anch'egli quanto previsto; celebrante che dovrebbe essere stato anch'egli ‘iniziato’ regolarmente, così da divenire ‘portatore sano’ di un messaggio dagli alti contenuti umani, filosofici, esoterici, simbolici e allegorici); si riferisce al locale dove avviene l’evento (adeguatamente e correttamente allestito); si riferisce anche alla parte amministrativo-burocratica, attraverso la corretta acquisizione dei  riferimenti personali dell’interessato ma anche attraverso il trasferimento allo stesso di ogni notizia utile relativa al gruppo (ad es.: statuto dell’Associazione, sottoscrizione dell’autorizzazione al trattamento dei dati personali, acquisizione della dichiarazione di controparte con evidenziandone del soggetto deputato al trattamento degli stessi, copia degli Statuti Generali dell’Ordine cui – attraverso l’adesione – si ‘appartiene’,  copia della Regola/Costituzioni operative, e quant'altro sia utile e necessario per consentire al neofita di ben conoscere il contesto cui egli aderirà).     E questo per chiarire il concetto di ‘regolarità’, una regolarità in effetti riconducibile alla correttezza con cui si opera piuttosto che non demandata a ‘pezzi di carta’ bellamente incorniciati: tenendo ben presente che in capo a chi operi in ogni gruppo - i soggetti non sono certo parte passiva, utili solo a versare delle quote - compete il diritto/dovere di non dare per scontato alcunché, vigilando e anche verificando ciò che accade intorno a lui. Tutte cose date spesso per scontate, ma che non sempre lo sono, nella realtà.                                                                 Chiarito che ogni Massone regolarmente iniziato è membro a pieno titolo della Comunità Universale, va sottolineato che egli è assolutamente tenuto a rispettare le Leggi dello Stato ove egli operi.  Il che già chiarisce in modo inequivocabile che egli non possa discutere né criticare le Leggi cui è tenuto di uniformarsi; lo stesso discorso vale anche per il divieto di trattare di religione (qualunque essa possa essere): divieti tassativi e ineludibili, sempre ché si intenda operare correttamente.  Ne deriva che i Massoni – e per estensione la Massoneria in generale, e, nel presente contesto quella italiana in particolare – non possono esplicitare una presa di posizione anche critica circa le Leggi e/o le Istituzioni dello Stato, cui sempre e comunque è dovuto inequivocabile rispetto.                                                          E con questo credo di aver dato un’idea ben precisa, a chi possa leggere, circa lo stato delle cose, e – di conseguenza – anche della mia ferma volontà di non entrare nel merito di una situazione che vede fin troppi interventi, più o meno ponderati, più o meno a sproposito, più o meno temerari, più o meno qualunquistici - non essendo basati su alcuna ratio reale e concreta, ma persino sostanzialmente colmi di anti-storicità -.             ,                                             Mi si potrà chiedere ‘ma cosa si deve fare se taluni elementi legati a quella Libertà, a quella Democrazia, a quella Fraternità sociale che la stessa Carta Costituzionale tutela - e che anche a livello internazionale sono pur tutelati ampiamente – possono dare l’impressione di essere compromessi?’.            La risposta è semplice: se ne potrà discutere riservatamente, in modo salottiero ma non pubblico; però si dovrà anche valutare se all'interno siano stati rispettati tutti i canoni della trasparenza, della correttezza, della stessa ‘regolarità’ procedurale e comportamentale. Solo in seguito – una volta accertato che al proprio interno tutto sia ‘giusto e perfetto’ - si potrà sviluppare il pensiero anche in modo formale, prediligendo però dei ‘libri bianchi’, impersonali ed oggettivi, che possano affrontare anche situazioni delicate ma in modo scientifico e costruttivo, persino analizzando e proponendo correttamente, rivolgendosi a tutto il contesto sociale.  Come pure, si potrà trattare in pubblico ogni aspetto culturale (etico, filosofico, storico, di ogni tipo di fenomeno: comunque non affrontando tematiche politiche come religiose), ma mai arrivando a raffronti, contrapposizioni scontri.                                                   Ecco quindi che, al più volte richiamato concetto della ‘regolarità’, si affianca quello della ‘correttezza e della trasparenza’ operative: inutile sostenere ‘ce l’hanno con me’ se prima non si sia data dimostrazione reale e concreta di aver rispettato le Leggi dello Stato e le sue Istituzioni, ponendo invece in essere attività dai contenuti contraddistinti da certa qual opacità.   In estrema sintesi, indifferentemente se tu sia membro di un’associazione iniziatica, della bocciofila, di una compagnia di teatranti o musici, se prima non rispetti, poi non puoi pretendere di essere rispettato.                                                                                                                      Non credo quindi nell'utilità di ‘appelli’ o prese di posizione pubbliche, che sovente si trasformano in enunciati 'salvifici' che possono persino ricondurre a certo qual sospetto ‘trasversalismo’ e quindi ‘utilitarismo’ (le esternazioni, quale pratica vetrina utile a testimoniare una qualche ‘esistenza in vita’ di taluna o tal'altra delle tante, troppe, 'piccole patrie').                                   Anzi, ho sempre ritenuto che questi appelli, queste ‘lettere aperte’ queste ‘interviste’, al netto di ogni possibile buon proposito, possano avere un effetto boomerang le cui conseguenze non è facile immaginare né prevedere..         E in questa fase, pur con le dovuta prudenza, da leale Cittadino rispettoso delle Leggi dello Stato Italiano e delle sue Istituzioni, non posso che essere schierato su detto fronte, con il forte, profondo, rammarico che – per le irresponsabilità o lo strano atteggiamento di taluno – sia l’Istituzione Massonica – dagli alti valori e dalle nobili tradizioni – a patirne.   E con essa tutti coloro che - bravi, onesti e leali – vi appartengano e che, con tutta evidenza, non hanno la volontà e la forza sufficienti a spalancare le finestre, facendo alfine entrare aria nuova e fresca, così gettando alle ortiche i lacci ed i lacciuoli che imbriglino (ma anche...imbroglino) il loro percorso iniziatico.                                                        Tutto ciò si chiama ‘rinnovamento’ – o, se volete, ‘cambio di passo’, ricerca di nuovo vigore, di nuova energia -: un rinnovamento che certamente deve preservare le più nobili e alte Tradizioni, ma che deve guardare costruttivamente e concretamente ad un futuro che è già nel nostro presente.   
                                                                                                           Roma, 20 Luglio 2018                                                                            Giuseppe Bellantonio 

NOTA: Alcuni Lettori, mi hanno posto una domanda  "come mai non ha chiarito qualcosa circa le accuse di segretezza, ecc. ecc."      Semplice: nelle Associazioni che siano state costituite - e quindi operino - regolarmente, il 'segreto' non esiste.   Al pari delle 'obbedienze' cieche e indiscusse verso i vertici, Se esistessero Logge o gruppi segreti, non è la Massoneria ad essere responsabile ma le persone - fisiche - che abbiano posto in essere atteggiamenti e atti improntati al segreto nonché alla commissione di reati tanto di tipo civile che penale. Soggetti che DEVONO essere inquisiti e processati, anche a loro stessa tutela, e associazioni/gruppi che - ove accertata l'esistenza di complicità e/o omissioni di terze persone - DEVONO essere sciolti, poiché nulla hanno a che fare con la vera Massoneria (che diviene solo un comodo paravento, al pari di quanto possa avvenire con qualsiasi altro tipo di formula aggregativa).  Il legislatore dovrà solo precisare e quindi indicare che, nel periodo in cui indagini e accertamenti di Polizia Giudiziaria vengono espletati, le attività del gruppo interessato vengano immediatamente sospese e, contemporaneamente, vengano avviate in ogni caso indagini amministrative sulla completezza della documentazione interna, sulla contabilità e sulla riconducibilità e gestione delle somme di denaro colà circolanti e delle modalità di formazione e gestione dell'eventuale patrimonio direttamente ovvero indirettamente in capo all'ente associativo.
Roma, 21 Luglio 2018
Giuseppe Bellantonio

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