L'Amico Fraterno MIMMO MARTINUCCI é Scrittore conosciuto e prolifico, apprezzato per la sua vena densa quanto fresca e incisiva.
Per sua cortese autorizzazione, porgiamo qui all'attenzione dei nostri Lettori una sua 'Riflessione' dall'eloquente titolo UN BRANDELLO DI SPERANZA.
Specie in questi giorni così pregni di significato, il concetto di SPERANZA assume una valenza ancor più significativa, cui il nostro - con grande capacità - dona una scheggia della propria chiave di lettura.
Grazie, MIMMO MARTINUCCI!
Perché io vivo?
E’ la domanda che più mi assilla.
Più di: Chi sono, da dove vengo, dove vado.
L’educazione familiare mi ha condizionato,
la scuola mi ha condizionato,
la religione mi ha condizionato,
la società mi condiziona continuamente.
Debbo apparire ciò che non sono,
devo nascondere ciò che sono,
devo fingere sentimenti che non provo,
devo reprimere sentimenti che provo,
devo trattenere le lacrime di quando ho voglia di piangere.
Devo dire si,
anche quando avrei voglia di gridare no!.
Il mio spirito si ribella
anche alla sua macchina che lo contiene.
A volte la macchina si ammala
e lo spirito scalpita.
Il corpo è solo un contenitore.
E’ solo un contenitore?
Materia, energia e informazioni sono l’uomo?
Così poco? Non è possibile.
Lo scherzo dell’evoluzione dal caos
non può dire:
“io sono, io penso, io vedo, io amo, io soffro, io, io...”.
Sempre io.
Ma cos’è quell’IO?
La filosofia, la conoscenza radicale della realtà, mi affascina.
Quale realtà?
Quella che vedono i miei occhi?
Quella che vedono gli altri?
E’ sempre la stessa?
Perché il disordine mi dà fastidio,
perché il troppo ordine mi dà fastidio?
Perché preferisco le dissimmetrie?
Le spirali luminose?
Chi c’è dentro di me?
Chi sono io?
Ma, soprattutto perché io sono.
E chiedo, chiedo, chiedo.
Quanti si chiedono?
No: mangiano, bevono, defecano,
si strusciano, appaiono, non sono.
Ma chi sono costoro?
La radice della verità che inseguo
mi dice che sono come dio:
creo, sono, esisto, penso.
Ma quale è la felicità dell’uomo?
Donare, dare,
distribuire brandelli di speranza.
Perché, gli spiriti sono fratelli,
sono scintille di origine sconosciuta,
di un Big-bang lontano,
anch’esso sconosciuto.
Scintille di un grande fuoco,
del Grande Fuoco.
Voglio credere che sia vero.
Voglio anch’io un brandello di speranza.
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