domenica 20 settembre 2015

ANCORA SULLE BARRICATE?

Il Popolo Greco dimostrerà oggi di sentirsi ancora sulle barricate, mobilitato per non soccombere allo spadroneggiare politico-finanziario di una certa Europa - ricca sì, ma estremamente povera nei modi e nelle finalità -, o darà fiducia al proprio attuale establishment ?
Sarà una mobilitazione popolare a dire "no" alla triste e poco dignitosa spartizione del "bottino" greco (isole, aeroporti, basi navali...), o sarà un rassegnato "si" nel timore di non saper o poter resistere a tutte le più infauste - ma strumentali e interessate! - previsioni delle Cassandre comunitarie?
Il rinnovo di prestiti e finanziamenti di varia natura - effettuati dai vari enti internazionali senza dare voce ad una concertazione realmente europea, comunitaria - ha in realtà rinviato il problema: come accade con ogni novazione di un credito, si è solo spostata la data di scadenza ed una qualche modalità del rimborso.  Ma questo resta sostanzialmente inalterato: debito era e debito resta; anzi, acuito dalla penale  di dover accettare ulteriori costi/sanzioni, anche in termini di sovranità nazionale, dovendo persino dire 'grazie' a chi - con spocchiosa superiorità - recita anche la parte di chi è quasi costretto a dare la medicina al moribondo!
E c'è chi ancora sostiene l'esistenza di uno 'spirito europeo'. di una 'Europa unita'!
Totò avrebbe liquidato il tutto con un "ma non mi faccia ridere, ma mi faccia il piacere!"; noi invece dobbiamo sottostare alle parole e alle decisioni di soggetti politici che - infischiandosene del sentire e del malumore del popolo - condividono decisioni che sono letteralmente imposte da uno, ed uno solo, degli Stati Membri con altrui complicità.
Quello stesso che, quando le cose non vanno nel verso voluto, ne scarica il peso su tutti gli altri Paesi Membri, e che quando deve sottolineare una qualche positività, non manca di rimarcare come sia stato tutto merito proprio! 
Proprio il balletto, la pantomima che è stata posta in scena sul fenomeno dell'immigrazione, dà ancor più il senso che oggi la Grecia non debba votare solo per sé stessa, ma in un certo senso anche per il resto di quell'Europa comunitaria fiacca e incapace di fronte a fenomeni che, da saltuari ed eccezionali, in quanto VOLUTAMENTE non affrontati sono diventati vere e proprie piaghe: oggi socio-politiche, ma un domani (mi auguro lontanissimo) anche militari.
Fino a ieri, a Greci e Italiani venivano rivolte tante belle parole, venivano date tante pacche (pseudo-amichevoli) sulle spalle, venivano rivolti tanti sorrisi (ma avete guardato bene le riprese, le foto? Sorridevano sì, ma si guardavano tra di loro; in una comunicazione non-verbale che stava tra lo scherno ed il compatimento).
Tante parole belle, quindi, qualche soldo: ma il problema restava loro, di Greci e Italiani e anche Spagnoli mentre la Piccola Europa parlava, traccheggiava, non decideva, ben sapendo che queste 'iniezioni' di genti in definitiva minavano i vari sistema-paese.   Forse che questo potesse essere considerato un vantaggio - a medio o a lungo periodo - da qualcuno?
Poi, qualcuno, tirandosi a rimorchio qualche novello Napoleone, si è scoperto colmo di straripante solidarietà e spirito di concreta accoglienza.  
Certo, un'accoglienza addomesticata: inizialmente rivolta solo ai profughi siriani.
Si son detti: siamo leader nella finanza, l'Europa è sotto il nostro tallone, prendiamo il boccino della situazione; un po' di miliardi che girano, manodopera da poter utilizzare per sopperire all'invecchiamento della forza-lavoro, islamici moderati. Costi relativi poi, contando gli oneri che si vogliono imporre a chi non intenda 'fare'  accoglienza (beninteso: non per capriccio, quanto per salvaguardare la propria Storia, la propria Cultura, la propria integrità e la propria Sovranità, il proprio sistema-Paese) e contando sui già promessi aiuti internazionali, anche da oltre Oceano.
Quanto siamo forti e bravi, si son detti: quanto sono forti e bravi, ha fatto eco il coro dei vassalli, dei cortigiani, delle marionette! 
Salvo accorgersi di essersi infilati in una palude, di aver tolto il coperchio ad novello 'vaso di Pandora', e di non poter controllare alcun 'flusso': almeno dalla situazione attuale, da loro stessi determinata.
Marcia indietro, allora, ed ennesimo tentativo - con lo sguardo feroce proprio di chi è 'sempre' nel giusto, di chi non sbaglia mai - di scaricare colpe,  responsabilità e ogni maggior onere su Italia e Grecia in primis!
Che teatrino, che spettacolo!
Ancora c'è chi gioca con le parole, mentre si annaspa come annaspava Ciacco nella palude dantesca!
Ma è anche bene comprendere bene, per poter valutare senza farsi menare per il naso.
Migranti (ma 'migrante' non è colui che lascia solo temporaneamente il proprio luogo per poi tornarvi?); immigrati (ma non lo sono coloro che già passano un confine? Che quindi possono poi essere 'regolarmente' oppure 'irregolarmente' entrati un uno stato. A monte c'è l'atto dell'emigrare, ); profughi (fuggitivi o fuggiaschi, costretti a cercare rifugio altrove: per cataclismi naturali, per carestia, per fame, per abbandono di terre invase o duramente bombardate da nemici); discriminati (riferito a chi possa essere distinto, differenziato, da altre persone per motivi politici, sociali, religiosi, di genere. Ma il discriminato non necessariamente è un perseguitato); rifugiati (sono coloro che hanno trovato o cui è stato concesso rifugio dopo essere stati costretti ad abbandonare la loro terra per salvare la propria vita, quasi sempre lasciando ogni avere ed ogni altro legame umano. Sono quindi dei perseguitati - da polizie, governi, giustizia - e quindi, all'atto dell'abbandono,  degli esuli: una condizione, questa, che si identifica con chi abbia subito fortissime pressioni politico-ideologiche, discriminazioni anche religiose o culturali, condanne, o che sia stato bandìto dal proprio paese, trovando così rifugio, accoglienza, in un altro paese. C'è per i rifugiati un apposito Ufficio delle Nazioni Unite che se ne occupa: l'UNHCR, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; e i soggetti devono dimostrare chi sono, quale sia il motivo sulla cui base chiedono il riconoscimento di questo status, quali prove esistano per ciò. Tutte cose non semplici, mai date per scontate a priori: questo ne spiega l'esiguo numero se rapportato al totale).
Vediamo allora che queste condizioni non si adattano correttamente ed in qualsivoglia circostanza, a ciò che abbiamo sotto gli occhi: anche se c'è chi strumentalmente ci fa il 'lavaggio del cervello' per convincerci di questo o di quello, facendo leva sulle nostre emozioni, sul nostro amore per il prossimo, sulla nostra propensione a condividere gli ideali di Libertà e di Fratellanza nello spezzare il pane con chi ne abbia bisogno.
Tutto ciò alimenta fortissimamente il mercato di esseri umani e quanti - attraverso ciò - traggono lucro dall'altro 'mercato', quello dell'accoglienza: complessivamente, tutti soggetti senza scrupoli che tentano di usarci per i loro loschi e fetidi scopi!
Certamente è corretto il messaggio dei rappresentanti delle Chiese: invocano l'accoglienza, la fine delle stragi lungo i percorsi, la fine della tratta di esseri umani; invocano l'umana solidarietà, la mano tesa al bisognoso... 
Ed è giusto... ci sta.
Ma invocano anche a gran voce la Pace, la fine delle guerre, un regime di equità, di giustizia, di libertà.  Nel segno dell'Amore e della Fratellanza Universali: valori cardine e comuni a tutte le Religioni, a tutte le Genti.
Sono quindi contro le bombe, le armi, i mercanti di morte.  
Che hanno poi la stessa faccia dei mercanti di Uomini; che vestono la grisaglia quando si fa leva sull'ipocrisia per fingere commozione dinnanzi alle Vite perse o sacrificate, comunque immolate sull'altare del profitto!
Grisaglie e compunzione solenne, comuni anche a coloro che gettano bombe nello stesso modo con cui gli animali marcano il territorio: basta guardare lo scempio fatto, dalle Colonne d'Ercole alla Libia, all'Egitto, all'Iraq... Tutto è stato destabilizzato... in Africa, come in Asia: passando dall'Ucraina e - forse - terminando alla Siria.
Quasi fosse un gioco, una sorta di perverso 'monopoli': chi getta le bombe per primo ha diritto a 5 contratti commerciali, chi esporta armi leggere a 15, chi commercializza armi pesanti a 20... più i consiglieri militari, più gli addestratori... munizioni a volontà: potrà mancare il pane in certe terre, ma a guardare guerrieri/terroristi/guerriglieri adornati di decine di caricatori, non mancano armi  e proiettili di ogni tipo.
C'è bisogno di un bel passo indietro, allora; anzi, di molti passi indietro per poter dare una soluzione a questo sfascio, a questa conflittualità.
Offrire ai popoli la dignità del pane quotidiano senza dover lasciare le loro terre.
Diversamente, insieme alle categorie sopra elencate, continueremo ad assistere all'assalto dei falsi profughi, assistiti dalla complicità delle falsa e dispendiosa 'accoglienza': saremo travolti e scalzati dai cercatori di facile fortuna, di facili ricchezze da conquistare senza troppi scrupoli, impegnati in una nuova corsa verso l'Eldorado.   Perché questo cerca la maggior parte di questi soggetti...il che in linea di principio non è biasimevole, anzi; ma in realtà. stiamo parlando di soggetti abituati all'assistenza, ad un minimo di sopravvivenza grazie al cibo ed ai medicinali distribuiti da camion ed elicotteri, che non appena sbarcano premono, pretendono, respingono i controlli, spesso sfasciano e distruggono (alla faccia della gratitudine!), smaniosi di prendere contatto sul territorio con chi li abbia preceduti.
E' così che nel buco nero della delinquenza comune (ma non solo...) spariscono minori, donne e uomini.  La più parte per alimentare la prostituzione, lo spaccio ed il consumo di droghe, la violenza attraverso furti, rapine e aggressioni...
Ecco perché spero che i Greci, oggi, uniscano il loro orgoglio alla disperazione di quell'Europa senza lavoro, senza prospettive, con milioni di famiglie preda della povertà e della disperazione, che cinici politici vogliono sacrificare preferendo loro i 'poveri che rendono'!
Questa Europa senza più valori veri, DEVE CAMBIARE, quindi!
O soccomberà: non ci sono vie di mezzo, alternative. E soccomberà per diventare Eurislam: come capacemente scriveva la bravissima e scomodissima Oriana Fallaci, per mano di chi continuerà a considerare le sue genti come 'infedeli' discendenti dei crociati, e le sue donne 'impure' e 'indegne' alla stregua della carne di maiale...  Pensate, la Germania fu una delle Nazioni che dischiarò per prima come i dispendiosi sforzi di integrazione sul proprio territorio erano da considerarsi falliti (la stessa cosa l'hanno poi toccata con mano in Francia e, in minor misura, in Inghilterra), e che si sarebbe dovuto investire su una società multirazziale, dove diritti e doveri fossero ben chiari a ciascuna delle parti.    Ora, si solleva nuovamente la bandiera dell'integrazione, del fallimento dichiarato a più voci!
Ma non c'è della diabolica perversione in quanto sta accadendo?
Per questo, io mi trovo a condividere la resistenza di LEONIDA, mentre in questa nostra ancora BELLA ITALIA c'è chi - con posizioni antistoriche e di retroguardia - ricorda il XX Settembre non tanto per commemorare quanti morirono per l'Unità d'Italia, quanto per celebrare il proprio laicismo, il proprio anticattolicesimo, il proprio stessi esistere!

Roma, 20 Settembre 2015                                          Giuseppe Bellantonio


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