domenica 10 settembre 2017

WHEN THE LIGHT COMES

Al termine di una serata intensa e ricchissima di contenuti - espressi, come pure inespressi: ma ben presenti a quanti hanno partecipato - ieri 9 Settembre - a Milano nello Spazio SeiCentro - dinnanzi ad un numerosissimo Pubblico, ricchissimo di Artisti e Autorità, la CEA FOUNDATION ha esaltato la presenza degli Artisti partecipanti alla Seconda Edizione del '''Premio Michele Cea'''.
Un Premio, fin da subito assurto a standard di livello internazionale, la cui qualità è stata unanimemente riconosciuta come elevata e quindi meritevole, passando alla premiazione dell'Artista la cui opera ha saputo suscitare più intense emozioni, unite al premiante riconoscimento delle qualità tecniche proprie dell'opera stessa.
''' When the night comes '''
- One Light, One Soul - 
Intensa e vibrante opera dell'Artista Andrea Solaja, circa la quale rimandiamo alla Valutazione Critica espressa dal Critico d'Arte Prof. Massimiliano Porro.
Il successo dell'Artista, è il successo di tutti i partecipanti al pari degli organizzatori e quindi della stessa CEA FOUNDATION: un tutt'uno nobile nelle finalità ed eccellente nei risultati, tale da attrarre fin da subito gli Artisti: pronti per le selezioni della Terza Edizione del '''Premio Michele Cea'''.
A seguire le interessanti espressioni critiche formulate dal Prof. Massimiliano Porro, abbiamo ripreso dal sito dell'Artista vincitrice un suo sintetico profilo artistico, con - in calce - un'immagine tratta dalle riprese TV che mostra la vincitrice, sorridente, mentre mostra il Premio ricevuto.
Ci permettiamo di sollecitare i nostri Lettori, notoriamente amanti della Cultura e dell'Arte, a collegarsi con il sito di questa eccellente Artista, per apprezzarne ancor meglio il background  artistico e la felice capacità espressiva: http://www.andreasolaja.com/

Roma, 10 Settembre 2017
Giuseppe Bellantonio
Presidente
Accademia di Alta Cultura 

 
Opera vincitrice del Premio Michele Cea 
- Seconda Edizione - 

Andrea Solaja
''' When the night comes - One Light, One Soul '''
Olio su tela
60 x 80 cm.
2017


UN FIORE CHIAMATA BELGRADO

Sentirsi soli nel buio dell'anima con il cuore ridotto a brandelli.             In un silenzio opprimente e irreale che diventa assordante in quanto non cercato e non voluto ma imposto dalla natura ferocemente animalesca dell'uomo.                                                                           L'unica fioca luce... quella di una candela accesa ad illuminare le domande insolute che risuonano nella testa. 
Una luce guida il volto abbassato e bendato da un tessuto lieve che abbraccia lo sguardo perso nelle tenebre del conflitto bellico.                 La notte non porta pace, la notte schiaccia le esistenze mentre le grida giocose dei bimbi si tramutano in urla di paura. Come se, ancora una volta, il Grido di Munch ritornasse a distanza di oltre un secolo.
Andrea Solaja lascia senza parole con la sua arte che racconta la sconvolgente tragedia della guerra civile in ex Jugoslavia. E lo fa tramite una pittura delicata, unica terapia possibile rispetto alla devastante violenza delle bombe. Associa i sentimenti ai colori e alle pennellate affinché ogni tratto sprigioni memorie e ricordi. Un'esperienza indelebile che trova sfogo nel suo progetto When the night comes - One Light, One Soul.
Andrea troppo in fretta è stata catapultata dalla dimensione fanciullesca a quella di giovane donna. Ha maturato così una capacità di comunicazione colma di attaccamento alla Vita.                                   Vita come fiore che sboccia e, perdendo i petali, germoglia nuovamente.
Un fiore chiamato Belgrado, madre e radice d'origine, paese straziato, culla amorevole, dolore immenso. 
Speranza di rinascita e Spirito che combatte guardando oltre, sapendo conservare tutte le croci di chi non potrà più tornare.

Massimiliano Porro
Esperto e  Critico d'Arte 
“Con la luce negli occhi” – Seconda Edizione Premio Michele Cea

Spazio SeiCentro – Milano      
9 – 16 settembre 2017 

Andrea Solaja

Narrative Artist
Giovane Artista Narrativa, nata a Belgrado nel 1988

Prediligo i colori scuri, come se la luce fosse tenuta all'interno e protetta.
Sono un’artista narrativa.
Voglio che i miei quadri raccontino delle storie e trasmettano delle emozioni e per fare questo uso principalmente il corpo, quello femminile. La precisione della posa mi permette di riportare sulla tela quello che ha preso forma così chiaramente nella mia mente.
Dipingere è il mio modo di comunicare, mi apro ed esprimo quello che le parole non riescono, non possono spiegare. Io dialogo in questo modo, dipingo le cose che accadono nel mondo, che mi colpiscono. In ogni tela ci sono sempre io, quello che penso, quello che mi circonda, i miei demoni e la mia inquietudine veicolati da un tratto deciso, determinato.
Attraverso il colore e la posizione del corpo o di un oggetto ti chiedo di aprire mente e cuore, di riflettere e di capire quello che sento. I miei quadri sono talvolta custodi di memoria, velata di malinconia per tempi meno violenti e vecchie abitudini familiari ormai svanite.
Raccontare le forme per me è un modo, il mio modo personale, per far uscire le emozioni, liberarmi e chiudere il cerchio.

Andrea Solaja, sorridente, mostra il Premio alle telecamere

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