mercoledì 6 settembre 2017

5 DOMANDE + 1 A ... MARCO CAGNOLATI

Per la serie 'Cinque Domande  + Una a..' ospitiamo oggi un'intervista al Prof. Marco Cagnolati, apprezzato e stimato Artista, ma anche Critico molto seguito e ascoltato. Siamo grati al Prof. Cagnolati per questa sua disponibilità favorita dalla Gent.ma scrittrice e poetessa Elena Piccinini.
Al termine dell'intervista - in esclusiva per il nostro blog -, potrete visionare due fotografie: ''The World of Elen'' (la prima) e ''Elena Piccinini-Marco Cagnolati: accordo danzante'' (photo by Henry Guatteri, Studio H). 

Chi è l’artista?
E’ un’anima sensibile e allergica alle banalità che, quando è disincarnata, esprime con personalità e originale carattere distintivo il suo essere creativo ed unico, attraverso l’acquisita elevata conoscenza e padronanza assoluta di una disciplina espressiva. Chi non possiede questi requisiti, non è un artista.

Mi può definire il critico d’arte e il suo compito ?
Il Critico serio è innanzitutto un figlio del suo tempo, che conosce la storia e la contemporaneità, ha fatto studi universitari pertinenti ed è perciò in possesso di una formazione teorica e pratica legata al solido “sapere per fare”; “sa scrivere e leggere le opere”, conosce e pratica a livelli sommi le discipline espressive e perciò sa riconoscere, distinguere, descrivere, individuare, collocare e criticare con fermezza e sicurezza i livelli più o meno elevati di chi pratica le arti visive e non solo.

Che definizione dà al concetto di forma e contenuto ?
Il contenuto può essere più o meno interessante a seconda del periodo storico che si sta attraversando (che poi viene superato), ma è la forma che fa la differenza. L’acqua nel bicchiere ha una forma, nella bottiglia ne assume un’altra, ma il contenuto è lo stesso: acqua. Il contenuto prende la forma del contenitore. Il contenitore lo crea l’artista, i contenuti sono comuni a tanti, di conseguenza  è la qualità della forma che distingue un vero artista da chi non lo è.

Come viene percepito l’artista dalla società ?
Come colui che ha una particolare vocazione a produrre creatività estetica, considera le apparenze una forma d’arte e propone uno standard estetico che lo distingue dagli altri.

Qual è il suo ruolo nella società tra passato e presente ?
Nella preistoria aveva un ruolo mistico; era considerato un mago. Nel medioevo, invece, assume ruolo spirituale. Nel 500  l’artista è un  intellettuale. C’è tutta la storia dell’arte da raccontare.                                        
A metà 900 era visto come un’anima particolarmente sensibile e tormentata che non sa vivere. Aveva un ruolo propositivo, ma incompreso, un disadattato, distaccato, anticonformista, afflitto dall'incomprensione della maggioranza. A fine 900 aveva un ruolo legato al mercato.                       
Oggi si arriva a definire “artista” un “tele-visto nazional popolare” che ha ruolo mediatico.

L’arte rende più umani o dissocia l’artista dai propri simili ? 
L’arte rende più umani e perciò dissocia l’artista dai propri simili che artisti non sono.                     
L' Arte e la Poesia rendono più umano chi crea; sublimano la tua anima e il tuo spirito, non la tua vita; diventano una maledizione se cerchi di evitarle o respingerle perché l'arte, l'amore e la vita sono la stessa cosa. Anche il mancato riconoscimento di questa realtà dissocia dai propri simili.                     
Chi mi teme, si dissocia da me, ma, premesso che chi si presenta a me definendosi piccolo ai miei occhi è grande, non importa quanto sia piccolo, io lo correggerò e lo farò grande per aver creduto in me.
Perché associano follia umana ed eccentricità al processo creativo artistico ?
Perché il folle, il bambino, l’animale, l’ubriaco, ecc… sono liberi, non fanno ragionamenti e calcoli per avere il consenso, perciò quello che esprimono, può piacere o no, ma è la loro drammatica o soave creativa verità. L’elogio della follia ha infatti portato a Dalì, ma quella era una follia consapevole. Anche in me, a volte, trovano stranezze; invece non è che io abbia idee strane è che chi non ha idee, trova strano che io le abbia.
Lei è anche insegnante presso le scuole statali: come viene recepita oggi l’ora di “Arte” dai giovani alunni, considerato che viviamo in un’ era tecnologica ?
Gli alunni sono interessati alla creatività come espressione delle loro emozioni. Purtroppo nella scuola al di là di alcune eccezioni, l’Arte è considerata una materia secondaria. L’emisfero destro del cervello supporta la nostra creatività e l’intuizione; esso viene esercitato nelle ore di Arte, ma la scuola dà importanza in particolare all’emisfero sinistro legato alla logica e alla razionalità. Si nega così la possibilità valorizzare un talento artistico. Basta assistere a un esame di licenza media per capire tutto. In un mondo ideale i due emisferi del cervello dovrebbero operare in sintonia. L’arte insegna il senso della vita.



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