domenica 8 aprile 2018

SOROS...

Dalle sempre interessanti note proposte dal blog 'ALTA TERRA DI LAVORO' -http://www.altaterradilavoro.com/soros-finanzia-il-gender-totalitario-di-gianfranco-cei/#more-14938 - traiamo l'articolo che segue e che proponiamo integralmente ai nostri Lettori, per l'interesse dei contenuti.


Soros finanzia il Gender totalitario. 

Di  Gianfranco  Cei*

Posted by  on Mar 17, 2018
Soros finanzia il Gender totalitario. Di Gianfranco Cei*
In questi giorni, il finanziare e magnate statunitense di origini ungherese George Soros è finito, suo malgrado, su tutti i principali quotidiani internazionali in seguito ad un attacco hacker che ha sottrattodai suoi server oltre 2.500 documenti privati.
I riservatissimi documenti trafugati sono stati prontamente diffusi su Internet, attraverso “Dc Leaks”, un portale interamente dedicato al materiale trafugato, innescando un’immediata e prevedibile bufera mediatica.
Nella homepage del sito gli hacker hanno pubblicato un post che chiarisce il motivo dell’attacco e della diffusione dei files:
George Soros – scrivono gli hacker –  è un magnate ungherese- americano, investitore , filantropo, attivista politico e autore che, di origine ebraica. Guida più di 50 fondazioni sia globali che regionali. È considerato l’architetto di ogni rivoluzione e colpo di Stato di tutto il mondo negli ultimi 25 anni . A causa sua e dei suoi burattini gli Stati Uniti sono considerati come una sanguisuga e non un faro di libertà e democrazia. I suoi servi hanno succhiato sangue a milioni e milioni di persone solo per farlo arricchire sempre di più. Soros è un oligarca che sponsorizza il partito Democratico, Hillary Clinton, centinaia di uomini politici di tutto il mondo. Questo sito è stato progettato per permettere a chiunque di visionare dall’interno l’Open Society Foundation di George Soros  e le organizzazioni correlate. Vi presentiamo i piani di lavoro , le strategie , le priorità e le altre attività di Soros. Questi documenti fanno luce su uno dei network più influenti che opera in tutto il mondo”.

UNA STRATEGIA GLOBALE

Il materiale saccheggiato, appartenente a diverse organizzazioni, tutte riconducibili a Soros, evidenzia infatti quanto sia ramificata ed estesalarete organizzativa, alimentata da veri e propri fiumi di denaro, del magnate statunitense. Un vastissimo network operativo, chiaramente rappresentato nei 2.576 files “rubati”, dove figurano attività collegabili a tutte le aree geografiche del mondo: Stati UnitiEuropa,EurasiaAsiaLatino America ed Africa.
Tra queste organizzazioni, per documenti sottratti e attività correlate, spicca la già nota “Open Society Foundation”, le cui attività spaziano in tutti settori, dalla libertà di informazione su Internet ai diritti dei migranti, dalla non discriminazione e il diritto all’inclusione sociale per tutte le minoranze, fino alla politiche di liberalizzazione delle droghe.
L’azione di George Soros, come abbiamo visto, non è dunque limitata alla realtà americana, ma, in un’ottica rivoluzionaria mondialista, ha una portata globale, con lo scopo di andare ad influire nelle principali aree strategiche del mondo.

L’EUROPA

Fra queste, l’Europa riveste evidentemente un ruolo particolare e tale interesse è attestato dall’esistenza di diversi lavori e ricerche, condotte dalla “Open Society”, riguardanti le politiche comunitarie, con titoli come “Crisi europea: Sviluppi chiave delle ultime 48 ore”, “Il dibattito Ucraina in Germania” ed altri studi dedicati all’impatto sociale derivante dalle crisi dei profughi e l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo politico.

L’ELENCO DEI SICURI E POTENZIALI ALLEATI EUROPEI

Tra i vari documenti violati alle organizzazioni di Soros ve ne è uno di particolare interesse dal titolo “Mapping. Reliable allies in the European Parliament (2014 – 2019)” in cui il “Kumquat Consult”, l’agenzia di consulenza con sede a Bruxelles, incaricata dal magnate americano di redigere tale rapporto, delinea un’attenta e dettagliata mappatura degli alleati “affidabili” presenti nel Parlamento Europeo, persone sulle quali poter “contare” al fine di costruire relazioni “durature e di fiducia”, volte a promuovere il programma politico della “Open Society”.
Tale corposo documento di 177 pagine, come scrivono gli stessi autori nell’introduzione, si propone di “fornire all’Open Society European Policy Institute e all’ Open Society network intelligence una dettagliata mappatura  riguardo tutte i membri dell’ottavo Europarlamento propensi e disponibili a sostenere gli obiettivi programmatici dell’Open Society durante il quinquennio di legislatura 2014-2019”.
A tal fine, scopo degli estensori dello speciale dossier è stato quello di passare in rassegna, in maniera minuziosa, tutte le cariche delParlamento, le 11 commissioni e le 26 delegazioni, così come gli organi decisionali più alti del Parlamento Europeo, per arrivare a definire la lista di coloro che possono essere considerati “idonei” a supportare le linee programmatiche della “Open Society”. La conclusione è che di questi, ben 226, possono essere considerati, per il loro profilo e background politico, alleati o potenziali alleati dell’ “Open Society”.
Gli italiani, sui quali poter fare affidamento, presenti in questa particolarissima lista sono in ordine alfabetico: Brando Maria Benifei,Sergio Gaetano CofferatiAndrea CozzolinoIsabella De MonteElena GentileRoberto GualtieriKashetu Kyenge, Luigi MorganoAlessia Maria MoscaPier Antonio PanzeriGianni PittellaElly SchleinBarbara Spinelli e Daniele Viotti.

UN FIUME DI DENARO

Oltre a tale testo, altrettanto importanti documenti hanno portato alla luce la strabiliante quantità di denaro versato da Soros nelle casse dei principali soggetti impegnati in tutta Europa nella promozione dell’immigrazione, dei “diritti” LGBT e di tutte le maggiori istanze rivoluzionarie.
Tra questi, per quanto riguarda l’Italia, l’“Associazione 21 luglio”, un’organizzazione non profit impegnata nella promozione dei diritti umani di rom e sinti su tutto il territorio nazionale, si è vista assegnare la cifra di 49.782 $ per il progetto “Per i diritti, contro la xenofobia”, svoltosi dal 1 gennaio al 1 luglio 2014.
Per quanto riguarda le attività per l’agenda gender, la principale organizzazione italiana, l’Arcigay ha ricevuto ben 99.690 $ per un progetto, dal 1/12/2013 al 31/12/2014, dal titolo “LGBT Mob-Watch Italy-Europe 2014”, che si poneva l’obiettivo di “smuovere, canalizzare ed ampliare la voce e la domanda del popolo LGBT italiano ed i loro alleati per le elezioni europee del 2014, costruendo uno strumento permanente di monitoraggio, campagna, mobilitazione e lobbying per queste e le prossime elezioni”.
Assieme all’ “Arcigay”, la “Open Society” ha elargito altri sostanziosi fondi a progetti volti a promuovere campagne di “normalizzazione” LGBT.
Tra questi, la famosa ed onnipresente “ILGA-Europe” si è vista donare68.000 $ per il progetto “European elections 2014: Cross-communities mobilization project for a universal and indivisible EU equality agenda”, mentre, in Grecia, l’organizzazione omosessualista “Athens Pride” ha ottenuto 26.000 dollari per il progetto “Vote for your rights” volto a promuovere la comunità LGBTQ greca attraverso l’organizzazione di eventi ed attività.

UN PIANO STRATEGICO LAUTAMENTE FINANZIATO

Tali documenti mostrano, da un lato, quanto le istituzioni europee sianoprofondamente infiltrate da personaggi messi appositamente nei posti di potere per portare avanti l’agenda rivoluzionaria internazionale e, dall’altro, evidenziano l’esorbitante quantità di denaro che alimenta e rende possibile l’attività delle principali organizzazioni impegnate nello distruzione dell’ordine naturale e cristiano.
I 2.576 files divenuti di dominio pubblico, riconducibili alle tantissime attività della “Open Society” del filantropo George Soros, attestano empiricamente, con i fatti e con i numeri, come il progressivo processo di decostruzione e dissoluzione dell’Europa cristiana non sia un avvenimento naturale e spontaneo, quanto il frutto di un agguerrito, organizzatissimo e lautamente finanziato piano strategico di sovvertimento rivoluzionario.

Gianfranco Cei

fonte
identitaeuropea.it

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