martedì 13 ottobre 2015

AMOR DI PATRIA


 
  

             Una bella iniziativa, dal significato profondo e ricca di sensibilità e memorie, è stata organizzata dall’Associazione delle Comunità Istriane. Se ne è fatta portavoce - in esclusiva per i Lettori del nostro sito – la prof.ssa Marella Pappalardo, che ci ha rilasciato le sue impressioni su questo evento tanto particolare, quanto bello e significativo per l’alto contenuto in esso riposto. Impressioni che qui abbiamo condensato
            Il progetto – elaborato con il sostegno di finanziamenti istituzionali e sviluppato da menti aperte e costruttive, che hanno messo in gioco anche le sottili vibrazioni del cuore – è stato rivolto a 30 giovani interessati alla conoscenza e alla divulgazione della vera e travagliata Storia dell’Istria.            L’Associazione delle Comunità Istriane è una delle numerose Associazioni di Esuli che, aggregandosi, fanno capo alla FEDERESULI: Federazione di cui è Presidente il dottor Antonio Ballarin.
            Lo sviluppo del progetto - curato personalmente dalla prof. Carmen Palazzolo Debianchi, dell’Associazione delle Comunità Istriane, peraltro nativa dell’isola di Cherso -  ha previsto per questo viaggio di istruzione tappe nelle città di Fiume, Cherso e Lussino.                                                          Lo scopo principale del viaggio, svoltosi dal 1° al 7 Ottobre, è stato quello di divulgare presso le nuove generazioni la storia del popolo giuliano-dalmata – di cui sono note le nobilissime origini, le forti impronte romane e veneziane -  fino all’Esodo, ripercorrendo le tappe di questa storia complessa ed anche tragica proprio attraverso la visita dei luoghi dove si sono svolti gli eventi, alla ricerca di elementi ancora percettibili nell’arte, nell’architettura, nelle tradizioni e - ovviamente - nella lingua delle minoranze.
            Quest’anno, oltre al gruppo di giovani di età compresa tra i 18 ed i 30 anni, si è aggiunto un gruppo di studenti del  Liceo Artistico di Orvieto accompagnati dalla loro insegnante, la prof.ssa Marella Pappalardo, Delegata a Orvieto.   Si è trattato di un gruppo costituito da nove ragazze delle terze classi premiate con questo viaggio per il merito, cioè sulla base della media del profitto conseguita alla fine dell’anno scolastico 2014/2015: un’opportunità gratuitamente resa disponibile dal Presidente dell’Associazione delle Comunità Istriane, Manuele Braico, e concretizzata grazie alla disponibilità del Dirigente Scolastico del Liceo in questione.                L’itinerario non ha potuto toccare tutte le terre coinvolte nell’Esodo giuliano, purtuttavia le tappe sono state molte: Fiume, Cherso, Lubinizze, Caisole, Ossero, Lussin Piccolo e Lussin Grande, Neresine.
            A Fiume, a Cherso e a Lussin Piccolo si è svolta anche la toccante visita alle Comunità Italiane: a Fiume – città dove le attività della nostra Comunità sono particolarmente intense, grazie alla presenza di poli di aggregazione e di attività, di un centro di cultura, di una biblioteca, di scuole e università - l’incontro  è avvenuto in modo istituzionale alla presenza del Console dottor Palmenteri (cfr. foto di gruppo), del Direttore dell’Istituto di Cultura Italiana e di alcune docenti del Dipartimento di Lingua e Letteratura italiana presso l’Università di Fiume.               L’opportunità dell’incontro ha messo ancora una volta in risalto quanto sia sensibile, delicato e aperto il problema delle minoranze italiane in quelle terre: gente che va tutelata e sostenuta, anche se non si può fare a meno di sottolineare come parte del popolo giuliano-dalmata nutra forti riserve, ma anche diffidenza,  verso “I RIMASTI”. Ciò ha motivazioni antiche e complesse, per spiegare le quali occorrerebbe un’altra lunga conversazione: cosa che la prof.ssa Pappalardo si è riservata di fare in seguito per il nostri Lettori.         Il MAE ha investito molto denaro per ristrutturare all’estero sedi degne e prestigiose per le comunità italiane;  tuttavia, sulla costa mancano docenti, libri, eventi di rilievo per la diffusione dei valori e della lingua Italiana, come pure per la stessa valorizzazione delle nostre Comunità.
            Con rammarico, si deve evidenziare come in Italia tutta la complessa questione è ancora poco nota a causa di circa sessant’anni di pavido silenzio; solo Trieste, massicciamente coinvolta dall’Esodo, conosce a fondo la storia del Confine orientale: non dimenticando e custodendo la Memoria del Ricordo.   E’ necessario che le nuove generazioni conoscano e giudichino in base ai fatti, ai dati ed alle testimonianze storicamente acquisite, affinché - attraverso la riflessione sull’Esodo – possano comprendere i dramma dei “nuovi esodi”  e la tragedia connessa alla condizione universale di esule e di profugo.
            I reali riscontri del viaggio emergeranno a medio termine attraverso quel processo di sedimentazione dei ricordi, delle sensazioni e delle emozioni che emergeranno dagli elaborati che i giovani partecipanti produrranno: articoli, disegni e un servizio fotografico che sarà messo a punto dalle studentesse del Liceo di Orvieto.   Sicuramente, proprio sulla base delle esperienze direttamente vissute, ora sapranno ben valutare, discutere ed anche farsi portavoce delle vicende conosciute attraverso  le spiegazioni ottenute da guide o da esuli  durante il loro viaggio.
            L’ultima tappa,  è stata densa di forti sensazioni: il gruppo si è fermato alla Foiba di Basovizza - Monumento Nazionale a tutti gli infoibati dai Titini, dal 1943 in poi (nella foto: un argano con la croce sopra, a simboleggiare lo strumento con il quale venivano riesumate le salme dall’abisso) -, con loro il Presidente dell’Associazione Manuele Braico.
            Un omaggio a chi non è più con noi, ucciso barbaramente solo perché colpevole di essere Italiano; ma anche omaggio ed esaltazione del valore di quelle genti giuliano-dalmate,  che hanno affrontato con compostezza, forza e grande dignità  delle prove tremende.
            Prima di lasciare Trieste, nel momento dei saluti e dei ringraziamenti  presso la sede dell’Associazione, la prof.ssa Pappalardo ha espresso le considerazioni e le conclusioni del viaggio, gettando un ponte verso i destinatari futuri di simili opportunità e delle prospettive di impegno che queste rappresenteranno per le Comunità Italiane in Istria e in Dalmazia.
            E’ stato un viaggio intenso, compiuto da chi fino ad oggi aveva solo tristi memorie de relato del ferreo regime titino: emozioni su emozioni, dinnanzi alla bellezza inesprimibile di luoghi, di paesaggi, di architettura, di luce e di profumi, di gente, di Italiani ancora più commossi di noi nel darci il loro caloroso benvenuto.
            Un’accoglienza densa di ricordi, perenni nella Memoria di chi ha dovuto lasciare per sempre quelle terre.
Roma, 13 Ottobre 2015                                                          Giuseppe Bellantonio
 
 

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