lunedì 25 febbraio 2013

IL DOPO VOTO: TENTAZIONI DI "INCIUCI" IN VIOLAZIONE DEGLI IMPEGNI PRE-ELETTORALI ?

Le votazioni, a scrutinii elettorali ancora in corso, offrono un panorama che sbaraglia le previsioni della vigilia: dal recupero di chi era dato per sonoramente sconfitto ai minori consensi accumulati dallo schieramento che si riprometteva la conquista della leadership politico-governativa, dai voti copiosamente attribuiti a chi ha cavalcato la protesta e l'insofferenza popolare al muro sul quale si sono infranti i progetti elettorali di chi aveva forse sopravalutato eccessivamente il proprio "fascino" in sede elettorale.
A prescindere da questo, e alla luce delle tante parole-promesse ascoltate in fase pre-elettorale - cioè quella fase in cui ciascuna parte politica cerca non solo di distinguersi per ciò che intenderà fare in caso di "vittoria", ma soprattutto chiarisce con quali controparti ci si possa quantomeno armonizzare così che si possano eventualmente stringere alleanze utili - sarà molto, molto, interessante vedere come vorranno e potranno regolarsi i vari soggetti interessati e intenzionati a governare. 
I voti da ciascuno conquistati sulla base di quanto sopra evidenziato, esprimono comunque parti di una volontà popolare espressa nelle urne; resta comunque una volontà inespressa che è quella riferibile ad una cospicua fetta di elettorato attivo rappresentato da chi non ha votato ovvero non abbia espresso alcuna forma di consenso.
E i voti conquistati sono coerenti con l'espressione palese di una valutazione delle varie proposizioni della campagna elettorale.
Chi tra coloro che intenderà proporsi come forza di governo si sente tanto coraggioso da infrangere le posizioni assunte in campagna elettorale, stringendo una qualche alleanza opposta proprio ai consensi ricevuti?
Credo che nessuno vorrà dare il via ad un "festival dell'inciucio" tale da assumere, agli occhi dell'elettorato, le pessime caratteristiche di un "vetero-festival-della-menzogna".
Le rapide metamorfosi di una situazione globale, le gravi difficoltà socio-economiche e produttive dell'Italia, l'assenza di un progetto e di un conseguente programma (che, a medio termine, scandisca le tappe di un concreto tentativo di risanamento: da avviarsi senza alcun ulteriore indugio) esigono scelte rapide, coraggiose, intelligenti e razionali.
L'augurio è che chi doveva, chi aveva l'onere di provvedere in tal senso, abbia cautelato l'Italia del dopo-elezioni dagli attacchi di coloro che - incuranti del fatto che ad esprimersi sia stato il Popolo Italiano, e non i diversi singoli leader di partito - potrebbero essere tentati di aprire le ostilità contro la nostra Nazione (a cannonate: utilizzando l'arma subdola e ultra-valutata dello spread; ovvero con il sistema schiaccia-nazioni del rating), o potrebbero tentare di comprare per un tozzo di pane le nostre migliori/più competitive industrie, o potrebbero essere tentati di enfatizzare delle normali proteste anche di massa per strumentalizzarle anche pericolosamente, o  - infine - potrebbero percorrere quelle strade che la memoria ci indica come "care" agli "speculatori" ai "loschi e avidi banchieri" ed agli "stati speculatori" che prosperano sull'altrui miseria.
Certo, una riflessione si impone - più di ieri -: tanto è palese e - come si usa dire - "chiara anche per un cieco".
La politica così come è stata fatta e proposta fino alla vigilia di queste elezioni, è logora e sempre più distante dal "paese reale".
Questi risultati stanno offrendo dati tali da cui emerge un forte cambiamento della volontà dell'elettorato: un cambiamento che non può essere minimizzato tout-court dietro la parola "ingovernabilità".
Se le attuali componenti politiche più "tradizionali" dovessero fare quest'errore, la data per una prossima consultazione si avvicinerebbe fin troppo pericolosamente: e i risultati potrebbero essere tali da cancellare definitivamente delle componenti politiche che, ancora oggi, si sentono forti della loro "storicità", del loro "valore" anche in senso storico-temporale.
Vediamo quindi e soprattutto quali "consigli" potrà portare "la notte", e quali le proposte che potranno scaturirne nell'interesse preminente della nostra amata Patria.
 
Roma, 25 Febbraio 2013 h.20,48


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