Il tema trattato con enfasi e partecipazione in questi giorni, è incentrato sui DIRITTI UMANI e, in stretta correlazione, sui DIRITTI DA DIFENDERE e sui DIRITTI DA CONQUISTARE. Un focus certamente molto importante, che consentirà di farne il punto sullo stato attuale delle cose nel Mondo – in generale – ed in Italia – in particolare -: anche perché non tutto è pacifico e scontato, come potrebbe apparire. Sicuramente, esaurire un tema così rilevante non dando un giusto e ampio spazio, è praticamente impossibile: inoltre, farlo sbrigativamente, equivarrebbe a sminuirne la portata, persino opacizzandone i contenuti più profondi. Mi limiterò quindi ad alcune considerazioni, che seguono il fil rouge dei miei personali ragionamenti. Esiste, in quanto anche formalmente riconosciuto in amplissime aree del Mondo, quello che è stato definito il DIRITTO ALLA VITA: diritto che, a ben vedere, segna il punto di partenza ‘certo’, in quanto SE NON ESISTIAMO, SE NON VENIAMO AL MONDO, SE QUALCUNO CI IMPEDISCE DI NASCERE ANCHE SE GIA’ CONCEPITI, il DIRITTO ALLA VITA viene completamente escluso, annullato. Da riflettere poi sul fatto che questo DIRITTO ALLA VITA quasi mai può essere espresso o esplicitato da soggetti sensienti. E questo, anche nel caso in cui QUALCUNO POSSA AFFRETTARE LA NOSTRA MORTE, la nostra FINE di Esseri Umani, per farci diventare un numero, un caso, un elemento statistico, una ‘situazione’, una ‘cosa’ e persino uno ‘strumento’ ovviamente privo di ogni personalità, di ogni soggettività, ormai lontana da ogni realtà terrena. Al DIRITTO ALLA VITA, fanno da corollario una gran quantità di tematiche: non ultime quelle legate alla NASCITA, se si tiene pragmaticamente presente che NASCIAMO NON PER NOSTRA VOLONTA’ ma quale frutto di un atto d’Amore, come pure in modo ‘incidentale’ e quindi ‘casuale’ (anche se qualcuno potrebbe aggiungere “ma non per caso” …: ma questo è tutt’altro filone!). Come potrete ben capire, la tematica è già di per sé imponente, e le sfaccettature molteplici e concatenate: ma è un dato che la realtà dei fatti non possa essere ignorata. Quindi, NASCIAMO – con una certa qual tutela, attraverso il DIRITTO ALLA VITA –, e proprio attraverso questi primi elementi di base, si innestano i DIRITTI ed i DOVERI in capo alle singole Persone, ed estensivamente in capo alla Società ossia al Consorzio Umano: a questo punto, dobbiamo chiederci se e da dove essi possano trarre origine nella loro sostanza e se e quanto essi possano essere ritenutiprioritari,fondanti. Credo che, prima ancora di affrontare il tema occorra soffermarsi sul vero concetto-cardine, ossia quello della LIBERTA’. Un presidio insostituibile, ritengo, senza il quale sarebbe inutile andare avanti. Vi si sono soffermati scrittori, poeti, teologi, letterati, storici, filosofi e tutti coloro che - pur attraverso ragionamenti diversi – ne hanno esaminato minuziosamente ogni aspetto. Da Aristotele a Seneca, da Bernardo di Chiaravalle a Dante Alighieri, da Sant’Agostino a Giovanni Calvino, a Leibniz, a Hegel, a Sartre, a Pasolini, a Libet, ai tantissimi altri similmente impegnati. Per parlare di DOVERI e di DIRITTI – io, essere umano ‘senziente’ ed in grado di intelligere - devo possedere prim’ancora di un requisito essenziale: la LIBERTA’.
Se non sono un UOMO
LIBERO, come potrò teorizzare o formulare soluzioni o esprimere critiche? E
ancora, se non sono LIBERO, come
potrò immedesimarmi in concetti ancor più ampi quali quelli dei DOVERI e dei
DIRITTI che possano riferirsi anche ad altri. La
LIBERTA’ nasce quindi prima di
tutto, indipendentemente se ad avvalersene siano ceti diversi con condizioni
economiche e sociali diverse in contesti e con scolarità diversa… la LIBERTA’
come requisito indispensabile, attraverso il cui esercizio poter giungere ad
avvalersi di altri principii, quali la DEMOCRAZIA,
l’AUTODERMINAZIONE, la LIBERTA’ DI ASSOCIARSI, di PARLARE, di SCRIVERE, di ESPRIMERE LE
PROPRIE OPINIONI… ma anche la LIBERTA’ di poter DISSENTIRE, di poter DECIDERE,
di POTER SCEGLIERE… fino a giungere
alla più sottile quanto corposa LIBERTA’
DI PENSIERO cui fa da contrappunto la LIBERTA’
DI POTER DETERMINARE, ESSERE PADRONI
DELLE PROPIE SCELTE, DECIDERE PER SE STESSI ma anche INFLUENZARE LE ALTRUI VALUTAZIONI, DECISIONI
e SCELTE… e cui fa da enorme,
immenso contraltare teologico, filosofico e sociale l’enorme concettualità legata
al LIBERO ARBITRIO. Se non so o non posso fruire della mia LIBERTA’, come
potrò esercitare – ad esempio - una virtuosa TOLLERANZA, comprendendone l’elasticità dei limiti e degli ambiti?…
e tanto altro ancora. Una disamina del tutto sommaria e
fin troppo rapida in questa sede, ma che giova a dare un’idea di quanto possa
essere arduo parlare di temi importanti nell’odierna società – ossia quello dei
DOVERI e quello dei DIRITTI – senza aver prima la giusta CONSAPEVOLEZZA di altre e non meno importanti questioni. Peraltro, parliamo sempre di DIRITTI che non possono
sussistere se non vi corrispondano dei DOVERI, e viceversa… un po' come il RISPETTO, poiché se non si rispetta non
si può pretendere di essere rispettati… concetti concatenati intimamente, in un
DUALISMO straordinario e
onnipresente, al pari del BIANCO e
del NERO, del BENE e del MALE, della
stessa matematica, della musica, dell’ARMONIA
che deve trionfare a livello UNIVERSALE. Certamente, i DOVERI, gli OBBLIGHI, sorgono in molti casi come un
contraltare naturale ai DIRITTI: così come le LEGGI nascono dall’esigenza di dare e trovare soluzioni e
disciplina a tutto ciò che possa ledere i DIRITTI, tanto individuali che collettivi.
Il Mondo è percorso dai fremiti
dell’incertezza, della rabbia, del disordine, della violenza, della guerra,
dell’abuso e del sopruso… in tutto ciò l’Uomo deve cercare di non farsi
travolgere, di non perdere o negoziare la propria DIGNITA’, la propria ONESTA’,
la propria CONSAPEVOLEZZA, la stessa
propria LIBERTA’, non cedendo al
canto di quelle sirene che lo possano invogliare a dismettere i propri VALORI RADICATI ed i propri nobili PRINCIPII
per sostituirli con NUOVI E DIVERSI
VALORI, NUOVI E DIVERSI PRINCIPII, forse più alla moda – più che altro ammiccanti in quanto legati all’evolversi dei
tempi – ma di consistenza ben diversa. Che, tra tutti i vantaggi che forse
potrebbero possedere, hanno l’enorme svantaggio di abbattere quelle quattro
colonne entro le quali, dai tempi, abbiamo costruito il nostro personale ‘recinto sacro’ ossia, le nostre REGOLE.
Giuseppe Bellantonio
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Giuseppe Bellantonio
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