lunedì 7 ottobre 2013

VERGOGNA: Sì, CERTO! MA CHI DEVE VERGOGNARSI?

Vergogna!
Giusta la parola, il concetto, adoperato senza indugio o remore da Papa Francesco.
Una vergogna soprattutto morale, etica: a livello umano, di civile convivenza. di storia dell'uomo e delle genti.
Ed a questa parola il Papa ha fatto seguire il gesto nobile - e corretto, per una Chiesa così grande come quella Cattolica - della designazione di un proprio Elemosiniere cui ha conferito un incarico particolare.
Meno giusto che la parola possa essere stata ripresa da altri soggetti, specie se vestono i panni dell'uomo politico.
Anche se l'intimo sentire era quello più triste e sincero, le parole di siffatti soggetti hanno sempre valenza non personale bensì politica.
Gli Italiani non devono vergognarsi per le inefficienze ed inefficacie altrui.
Gli Italiani hanno dato molto e molto continuano a dare: con la generosità e l'altruismo che è loro congeniale, all'insegna della tolleranza e della partecipazione ai mali e disagi altrui, anche in una fase socio-politica del tutto particolare.
Ancor più - mi si passi il termine di paragone - hanno dato i militari ed il personale civile impegnato in prima linea in questo specifico e delicatissimo contesto.
Ma la severissima lezione che, per l'Europa e il Mondo intero, scaturisce da quest'ultima - purtroppo, solo in ordine di tempo - tragedia nel Canale di Sicilia, non deve essere fraintesa o, peggio, distorta con varianti tra il soggettivo e l'utilitaristico: ne potrebbe originare un effetto perverso e certamente non voluto, tale da alterare lo stesso concetto di "accoglienza".
Nei fatti, potrebbe essere lanciato un messaggio tale da alimentare in modo anomalo attese e speranze altrui, incrementando il conseguente lucroso interesse dei mercanti di uomini.
E' opportuno, a mio avviso, che piuttosto che dire "venite", si dica "non partite, potreste morire nel viaggio", si dica "non mettetevi nelle mani dei mercanti di uomini", si dica "vi aiuteremo a crescere, da subito: non abbandonate la vostra terra", si dica "spezzeremo il nostro pane con voi, anche se ne abbiamo a malapena per noi".
Se verrete, vi accoglieremo come meglio potremo: ma se potremo aiutarvi là dove siete potremo fare ancora di più e meglio.
Chi avrà voce, la giusta voce  per dirlo?
L'Italia?
L'Europa?
Le Nazioni Unite?
Non saprei: ma fino a quel momento, fino al momento in cui non sarà varata una soluzione corretta, equilibrata, definitiva, dignitosa e quindi accettabile per le parti più disagiate e bisognose,  il termine "vergogna!" pronunciato da Papa Francesco aleggerà nell'aria.

                                                   Giuseppe Bellantonio
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