lunedì 15 novembre 2021

A ROMA, OTTAVA 'BIENNALE ARTEMIDIA'.

 

Anche quest'anno, rispettando una lodevole tradizione, la BIENNALE ARTEMIDIA invita Amici ed estimatori alla sua ottava edizione. 

L'evento - cui parteciperanno Autorità del mondo diplomatico e personalità del contesto culturale, imprenditoriale e artistico - si preannuncia ricco di protagonisti e di ospiti e sarà sicuramente caratterizzato da performances musicali e canore di tutto riguardo. Ciò nulla togliendo al respiro artistico e culturale che la Presidente ANNA MARIA PETROVA-GHIUSELEV cura personalmente, con particolare e sapiente capacità.

Auguriamo la miglior riuscita, porgendo i migliori voti augurali in uno a quelli dell'Accademia di Alta Cultura. 

Roma, 15 Novembre 2021                            Giuseppe Bellantonio

BIENNALE ARTEMIDIA - ''ARTE  E  AMICIZIA''

                                                    - 14 anni Biennale Artemidia a Roma -

                                    Per la Cultura, l'Arte, l'Amicizia ed  il Dialogo interculturale

                                                                        Ottava edizione

       Dedicata ai SS. Cirillo e Metodio, Patroni d’Europa e della Cultura Bulgara; ai 700 anni dalla morte di Dante Alighieri; ai 160 anni dell'Unità d'Italia; ai 100 dalla morte di Ivan Vazov il Patriarca della letteratura bulgara; ai 85 anni dalla nascita di M° Nicola Ghiuselev-Il Cavaliere dell'Opera; dedicata al dialogo tra le culture e i popoli e al conferimento del IV Premio Internazionale ''Nicola Ghiuselev'' 2021 per la Lirica e l'Arte.

           La Biennale Artemidia nel quadro delle proprie attività culturali internazionale organizza da 14 anni la sua Vetrina delle Arti - ''Arte e Amicizia'' in  collaborazione  con  RUFA-L’Accademia Romana delle belle arti, con il Conservatorio di musica ''Santa Cecilia'', con AMUR–Associazione Musicale Romana, con FUIS-Federazione Unitaria Italiana Scrittori, con l'Istituto Bulgaro di cultura in Roma e con BASA-Bulgarian Academy of sciences and arts. 

 Ottava edizione della BIENNALE  ARTEMIDIA “Arte e Amicizia”

Cultura e dialogo interculturale. Roma-Sofia, novembre-dicembre 2021 

LA CULTURA - CHIAVE  DELLA NOSTRA IDENTITA' EUROPEA

    L’arte  e  la cultura della nostra Patria Europa e  le sue diverse  meravigliose  espressioni.

    L’aspetto dell’integrazione culturale e artistica tra i diversi popoli che si incontrano a Roma,

le espressioni delle diverse culture in ritmo, versi e gesta d’autore. Questo aspetto ci  interessa e vogliamo approfondire sempre di più e riuscire ad essere la vetrina dell’arte e della cultura.

Perchè la diversità e l’incontro di culture è la priorità primaria ed il grande valore dell’Europa.

E  della Città Eterna – Roma!  

 L’arte e le diverse culture - la poesia e la musica come espressione dell’anima,

 le diverse visioni del mondo quali espressione della nostra anima che tende ad avvicinarci l’uno all’altro, a spostarci da un posto all’altro, ad aiutare  l’avvicinarsi delle diverse realtà che oggi come non mai  tendono a condividere un mondo, un universo, che è comune a tutti.

L’arte è l’espressione dell’anima dei popoli che hanno sempre vissuto insieme, ma separati nelle diverse realtà e oggi esprimono la forte volontà di condividerle insieme. 

La manifestazione dell'Ottava edizione della Biennale Artemidia è in collaborazione inoltre con il Menotti Art Festival di Spoleto oltre le altre organizzazioni con le loro storiche collaborazioni negli anni.

Vi aspettiamo!

PS: Sarà necessario munirsi di certificati o test anticov.

Grazie e cordiali saluti!

 Anna Maria Petrova

                 


giovedì 4 novembre 2021

UN FIORE PER LA PACE: COMMEMORANDO IL MILITE IGNOTO


4 NOVEMBRE 1921
                      4 NOVEMBRE 2021

Nel corso di una semplice - quanto toccante - cerimonia privata, il Dr. Antonio Ballarin - già Presidente della Federazione che raccoglie le associazioni di esuli Dalmati e della Venezia Giulia - ha deposto dei fiori sul sacello che a Lussingrande (oggi in Croazia) a ricordo della tumulazione avvenuta il 4 Novembre 1921 della salma di un Caduto Ignoto della Grande Guerra.
Ciò in coincidenza e condivisione con l'analoga cerimonia che, nello stesso giorno del 4 Novembre 1921, cento anni orsono, si svolse a Roma alla presenza di una immensa folla. 
Così come due ali di popolo commosso seguirono il passaggio del convoglio ferroviario verso Roma, con i Cittadini di ogni estrazione che si inginocchiavano grati quanto afflitti spesso ricordando i loro Cari caduti sul fronte bellico e ai quali frequentemente non fu possibile dare un nome. 
Alla presenza di una ristretto numero di amici, di rappresentanti della comunità di esuli e di Italiani ancora residenti in quella localiità, il Dr. Ballarin ha ricordato con commozione il sacrificio di quanti diedero la loro vita per la Patria.
Sacrificio che oggi, con forza, deve rappresentare il miglior messaggio per alimentare ogni sforzo possibile per la Pace e la sincera Fratellanza dei Popoli, pur sempre nel rispetto della Cultura e dei Valori storici e sociali di ciascuno.
Che da Lassù gli Alti Spiriti che ci hanno preceduti possano benignamente vegliare su questa Umanità smarrita e confusa, porgendoci con paziente affetto la giusta Scintilla Divina che faccia scattare in noi il Risveglio ai veri Valori della Vita: Famiglia, Patria, Libertà, Lavoro, Giustizia, Pace e Amore Fraterno.  

Chi scrive, ha pregato il Dr. Ballarin di farsi lì intertprete anche dei propri sentimenti di sentita partecipazione, in uno a quelli degli Uomini Buoni e Giusti che - quasi sempre sconosciuti e in silenzio - operano tenacemente e con sacrificio per il Bene. 
Roma, 4 Novembre 2021
Giuseppe Bellantonio


mercoledì 20 ottobre 2021

Quarta Edizione del Premio Int.le NICOLA GHIUSELEV

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il COMUNICATO STAMPA della "Fondazione Nicola Ghiuselev" per le cerimonie relative alla celebrazione dell'85 anniversario dalla nascita del grande Artista, e al 60° anniversario del suo debutto sul palcoscenico, e - da qui - sui più importanti palcoscenici del Mondo della lirica. Porgiamo i nostri migliori voti augurali certi della riuscita delle importanti manifestazioni che, in luoghi eccezionali e alla presenza di Autorità e Pubblico sapranno celebrare degnamente la Memoria dell'Illustre e Indimenticato Artista.  Il nostro personale plauso, quello dei nostri Lettori e quello dell'Accademia di Alta Cultura alla Presidente, curatrice e organizzatrice dell'evento, N.D. Anna Maria Petrova-Ghiuselev e alla vice-Presidente Madame Adriana Ghiuselev, anime anche della 'Biennale di Artemidia' a Roma.

Roma, 20 Ottobre 2021               

Giuseppe Bellantonio


COMUNICATO STAMPA

Inviamo informazioni, foto e locandine per la Quarta Edizione del Premio Internazionale "Nicola Ghiuselev" 2021 per l'Opera Lirica e le Belle Arti, quando si celebrano gli 85 anni dalla nascita e 60 anni dal debutto sul palcoscenico del famoso cantante lirico e artista Maestro Nicola Ghiuselev, Commendatore della Repubblica Italiana, Dottore Honoris Causa dell’Accademia delle Scienze di Bulgaria-BAS, insignito del prestigioso Premio Giuseppe Verdi d'Oro per i suoi meriti nel Belcanto e molti altri premi in Bulgaria, Italia, Francia e altri paesi.

Gli eventi ed il Premio Internazionale "Nicola Ghiuselev" nella sua Quarta Edizione 2021 si svolgeranno quanto segue:

Il 3 e 4 novembre 2021 - proiezioni di film su Nicola Ghiuselev e incontri di suoi colleghi e studenti con il pubblico, rispettivamente dalle ore 17:30 del 3 novembre nell’Aula dell'Università di Sofia "Kliment Ohridski" e dalle ore 19:00 del 4 novembre nella Sala del Piccolo Palcoscenico dell'Opera di Sofia.

Il 5 novembre 2021 alle ore 17:30 nella Lobby Centrale dell'Opera di Sofia, sarà aperta una mostra di dipinti di Nicola Ghiuselev, che è anche ritrattista accademico, dopodiché dalle ore 19.00, sul Palcoscenico Grande dell'Opera di Sofia inizierà la serata ufficiale nella sua prima parte con la consegna ai nuovi laureati del Premio Internazionale "Nicola Ghiuselev 2021" e i saluti degli ospiti ufficiali. Poi la stessa serata, nella sua seconda la parte, proseguirà con il Concerto lirico-musicale dei laureati del Premio, accompagnati dal Coro e l'Orchestra dell'Opera di Sofia sotto la direzione di M° Sergio Oliva, già laureato del Premio Internazionale "Nicola Ghiuselev" 2017.

I nuovi laureati sono quattro cantanti d'Opera, di talento e brillante carriera internazionale: il mezzosoprano Mariana Pencheva, i baritoni Dobromir Momekov e Marjan Jovanoski (entrambi specializzandi di Maestro Nicola Ghiuselev), il basso Dimitar Stanchev e il brillante direttore d'orchestra austriaco M° Gustav Kuhn.

Gli eventi in occasione dell'85°anniversario del Maestro Nicola Ghiuselev si realizzano grazie al lavoro congiunto tra la Fondazione Nicola Ghiuselev, l’Accademia delle Scienze di Bulgaria, il Teatro dell’Opera e di Balletto di Sofia in collaborazione con l’Ambasciata Italiana e l'Istituto Italiano di Cultura di Sofia, il Comune di Pavlikeni, l'Istituto Statale di Cultura del Ministero degli Esteri di Bulgaria, l'Agenzia per i bulgari all'estero, la Biennale di Artemidia di Roma e sotto il patrocinio del Ministero della Cultura di Bulgaria.

Saremo grati se l’informazione di questi eventi possa trovare spazio nelle vostre  rubriche e naturalmente vi aspettiamo!

Link FB per l'evento del 5 novembre 2021: https://www.facebook.com/events/393917242174074

Il team della Fondazione Nicola Ghiuselev - "Nicola Ghiuselev” Foundation - Фондация „Никола Гюзелев”

Sofia, Bulgaria 

Mail: nicolaghiuselev.foundation@gmail.com

https://web.facebook.com/FoundationNicolaGhiuselev/

President: Anna Maria Petrova Ghiuselev     -     VecePresident : Adriana Ghiuselev




domenica 10 ottobre 2021

L'IMPEGNO DI 'ALERA' A FAVORE DELLE DONNE

                                    

Il 7 c.m. – nella particolare cornice della Casa Internazionale delle Donne, a Roma -, si è svolto un interessante Convegno incentrato sull’importante tema della violenza sulle donne e sulle discriminazioni di genere; a organizzarlo l'Associazione Alera, molto apprezzata per il suo impegno e per le sue iniziative  a favore dello sviluppo integrale dell'individuo.

Molti i presenti accolti dall’indirizzo di benvenuto del Vicepresidente di Alera Dott. Valerio Monda, che ha sottolineato l’importanza e la delicatezza delle tematiche che da lì a poco sarebbero state affrontate dai relatori:

- Senatrice Cinzia Leone (Vicepresidente della Commissione di Inchiesta Parlamentare sui femminicidi)

- Dott. Luca Massaccesi (Presidente Osservatorio Nazionale Bullismo e Disagio giovanile)

- Dott.ssa Alice Mignani Vinci (Criminologa e Pedagogista)

Tra i graditi ospiti, notati Massimiliano Latorre (Marò del Battaglione San Marco), l’ex Prefetto Fulvio Rocco de Marinis (attualmente Consigliere Nazionale dell’Associazione del Corpo prefettizio - A.N.F.A.C.I.), oltre ad altre personalità del campo culturale, artistico e sociale.

La tematica dell’importante Convegno è stata sviluppata con grande capacità e competenza dai relatori, soffermandosi in particolar modo sulla violenza sulle donne e in particolare sulla metodologia da adottare per contrastare efficacemente questo fenomeno purtroppo molto diffuso. Con particolare attenzione, è stato affrontato il delicato tema dell'utilizzo non appropriato e poco controllato dei social, per poi toccare ai sensibili contenuti dei c.d. delitti di passione.

Notevole l'intervento della Senatrice Leone che ha ribadito il personale intenso e quotidiano impegno nelle stanze della politica per richiamare la comune attenzione dei Colleghi su questa vera e propria piaga, al fine di fare con la massima sollecitudine quanto possibile per contrastare e arginare efficacemente tale deriva umana e sociale.

Roma, 9 Ottobre 2021

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martedì 20 luglio 2021

LIBERTE’! ALLEZ, ENFANTS: ALLEZ! MARCHONS!

Le forti agitazioni che scuotono oggi la Francia sono testimonianza certa del profondo malessere che pervade l’Europa, ma direi il Mondo, in modo sempre più palese, producendo scuotimenti sempre più energici in un contesto dove la spaccatura tra potere centrale e cittadini è ormai divenuta un abisso che pare difficilmente superabile. L’unione tra Stati propugnata dai Padri Fondatori – Alcide De Gasperi, Altiero SpinelliJean MonnetRobert SchumanJoseph BechKonrad AdenauerPaul-Henri Spaak – mostra peraltro i segni di un profondo logoramento, visto lo stato in cui è: un coacervo di interessi portati avanti con minacce, ricatti, obblighi, troppo spesso con il fine di favorire ovvero far predominare tornaconti tali che è difficile poter indicare come essere il reale ‘interesse dei popoli’.  Questo ci riporta alle imponenti manifestazioni di popolo che hanno segnato quest’ultima settimana: tutte all’insegna della protesta contro i governi, accusati – tra le altre cose – di pesanti inosservanze delle rispettive Costituzioni, con violazione di tutti quei diritti fondamentali che riconducono alla sfera delle LIBERTA’, personali e non. A prescindere da quelle altrettanto imbonenti di Dublino, Londra, Atene e Algeri – per citarne alcune -, la manifestazione che mi ha colpito di più è proprio quella di Parigi, in cui decine e decine di migliaia di cittadini hanno palesato disagio, insoddisfazione, timore per il presente, paura per il futuro.                                      
Il grido comune che è risuonato alto e possente nell’aria è quel LIBERTE’ che proprio il 14 Luglio del 1789 – ‘quel’ 14 Luglio, assurto a festa nazionale in Francia e vessillifero di ‘rivoluzione per la libertà’ in tutto il mondo – si è alzato proprio dalle strade di Parigi, divenendo un simbolo inequivocabile e difficilmente mistificabile ovvero interpretabile a seconda degli umori del governante di turno. A far data da ’quel’ 14 Luglio, i Francesi hanno saputo dimostrare di essere Popolo, piuttosto che non ‘un insieme di genti o di campanili di provincia’, in grado di mobilitarsi con sorprendente rapidità, riempiendo vicoli, strade e piazze per protestare senza indugio, specie a salvaguardia dei propri non negoziabili diritti.                                  
Un simbolo storico di grande valenza, quindi, ‘quel’ 14 Luglio; così com’è ancora fortissima l’impronta storico-simbolica lasciata da ‘quei’ dieci giorni (dal 7 al 16 Luglio 1647: ben 142 prima della ‘presa’ della Bastiglia!) durante i quali circa 500.000 napoletani si ritrovarono unanimi e solidali nell’obbedienza ed esecuzione (per dirla con il futuro papa Clemente X) degli ordini impartiti da quel Tommaso Aniello d’Amalfi, detto Masaniello, per ribellarsi all’insopportabile pressione fiscale (ma non solo…) imposta dal viceré di Napoli, Rodrigo Ponce de León, che governava Napoli per conto di Filippo IV di Spagna.  Proprio quest’anno vi è stata la ricorrenza dei 400 anni dalla nascita di questo eroico napoletano, perito a seguito di una congiura, anche se una coltre d’oblio l’ha contraddistinta: segno che in Italia – patria d’origine di Masaniello - la conoscenza della Storia, il ricorrere delle date più significative, la celebrazione dei simboli più veri e autentici, il contenuto stesso di parti significative del corso degli eventi, si stanno opacizzando sotto la spinta costante e distruttiva di chi non ama insegnare la Storia (prediligendo storielle al ‘sapore di storia’), di chi scavalca a piè pari le ricorrenze più significative della vita di una Nazione, di chi tenta di distruggere le Tradizioni smantellandone Simboli e Valori (per lo più attraverso l’imposizione di nuovi e diversi pseudo-valori, spesso fantasiosi, arbitrari e persino mostruosi).                                                      
Per Masaniello e la massiccia rivolta popolare di Napoli del Luglio 1647, sono trascorsi 374 anni, numerosi restano gli interrogativi: soprattutto sul ruolo di questo personaggio ormai entrato nel mito, le sue pulsioni personali e soprattutto di come sia riuscito a trasmetterli con grande enfasi e significativa capacità al mezzo milione di napoletani che allora parteciparono ai moti rivoluzionari, accettando con rispetto, fierezza e obbedienza l’autorità di comando di quell’umile ma volitivo venditore di pesce. Un uomo che la stessa Chiesa – cui egli all’epoca fu estremamente rispettoso – indicava come moderato, prudente e assennato.  Anche allora risuonò alta la parola LIBERTA’, poiché solo attraverso la LIBERTA’ i Popoli riescono ad agire reagendo, a esprimersi, crescere, combattere per la propria stessa sopravvivenza.         
Meno interrogativi – in linea di massima – sussistono per le ragioni determinanti la presa della Bastiglia, la Rivoluzione Francese la stessa era dei Lumi e le conseguenze che esse hanno avuto nel mondo contemporaneo e nello sviluppo della sfera dei diritti della persona, stimolate dal classico trinomio LIBERTE’ - EGALITE’ - FRATERNITE’ acquisito ormai in ogni dove: direi che lo status di Democrazia riporta a tali principi.                                                                       
Ho indicato ‘in linea di massima’ poiché, documenti alla mano, la presa fu in realtà un episodio modesto e di tutt’altra valenza: non fu atto scaturito da una volontà di popolo e non vide una mobilitazione di massa, ma fu in realtà un evento-simbolo intorno al quale venne costruito dalla propaganda contestataria il mito stesso della Rivoluzione Francese.  In realtà, fu un’azione che vide uniti alcuni piccoli gruppi di soggetti senza arte né parte a dei disertori, penetrati – ma senza l’uso della forza, né atti particolarmente bellicosi, salvo una scaramuccia contro la guarnigione svizzera, poiché il governatore di Parigi aveva ordinato di aprire la porta di ingresso alla fortezza – per rubare delle munizioni, una piccola parte delle quali, incautamente maneggiate, esplosero.  La popolazione parigina, in realtà si tenne ben alla larga da tale avvenimento: niente marcia travolgente, niente scariche di fucileria o scontri all’arma bianca, niente sventolìo di bandiere su barricate improvvisate, niente inneggiamenti alla LIBERTE’ mentre si liberavano i prigionieri politici… anche perché al momento dei fatti non vi era alcun prigioniero da liberare! Quindi, da fatti tanto modesti – sapientemente enfatizzati e abilmente manipolati dai capi della Rivoluzione e acquisiti solennemente dagli organi istituzionali dell’epoca - nacque il mito della cruenta battaglia dei rivoltosi parigini per la conquista della famosa e tetra fortezza! Un’impresa dipinta e tramandata come coraggiosa, che da epopea divenne Storia e quindi mito, perno stesso della Rivoluzione Francese.                
Fa impressione oggi sentire riecheggiare, com’è avvenuto emblematicamente a Parigi, il grido LIBERTE’… Ma allora, quello che in molti chiamano oggi ‘progresso’ o ‘transizione’ verso un qualcosa di più che positivo, in realtà equivale a un ritorno al passato? Siamo alla soglia di un Medio Evo prossimo venturo?  Francamente, anche se non mancano reiterati, preoccupanti, segnali, la reazione che si sta sviluppando e rafforzando a livello umano, è da considerarsi positivamente: come la reazione di un organismo vivente che, per non soccombere, fa appello a ogni sua forza, ben comprendendo che ciò che avverrà, ciò che si potrà fare, si ripercuoterà per generazioni. Tentiamo quindi di leggere i fatti con occhi positivi, reattivi, perché ciò che avviene ci coinvolge TUTTI, a ogni latitudine. 
Dobbiamo credere con tutte le nostre forze in una RIGENERAZIONE, nella RIPRESA, in una nuova CRESCITA: ma questa DEVE coinvolgere TUTTE LE GENERAZIONI – anziani, giovani, soggetti maturi e giovanissimi – trovando la giusta ispirazione nella FORZA del proprio spirito, del proprio ‘sé’, così da poter esprimere la propria natura creativa, costruttiva.   
Perché? Ma perché lo sviluppo globalizzato, all'insegna del materiale, del potere, del denaro, della sopraffazione, ha accelerato la crescita, sicuramente pilotata, di 'falsi valori' come di 'falsi miti', andando letteralmente a smantellare quei 'valori reali' alla base dello sviluppo - lento, metodico, sedimentato - di genti e popoli. Intorno a noi ci sono tali e tanti problemi da incutere terrore! Ma non è nutrendoci di caramellose e vacue ‘verità’ che potremo risolvere qualcosa: solo andando alla radice potremo estirpare tutta la gramigna che soffoca il ‘vero’ nutrimento, il grano del corpo, della mente e dello spirito.                          
Classi dirigenti carenti di esperienza e di formazione (quasi sempre 'create' a bella posta, a tavolino, dai loro reali 'padri': occultamente ben presenti alle loro spalle), difficoltà nel lavoro, aziende in crisi che non reggono il cambio rapido degli scenari, il gioco crudele delle delocalizzazioni, la consapevolezza che occorra sanare gli squilibri interni e internazionali, la certezza che non è con le armi che si possano risolvere i contenziosi o tenere in scacco intere nazioni, la necessità di rafforzare il valore ed il concetto stesso di PATRIA nonché l'ente FAMIGLIA, quale unico caposaldo alla tenuta di quel che resta di essenziali valori etici e sociali, e quindi equilibri...  Ecco, tutto ciò ha alle spalle la pletora di soggetti che, fors'anche privi di cultura, proprio rifacendosi (ma solo a parole…) ai Lumi e alle diverse (rispetto a prima) energie veicolate dalla Rivoluzione Francese, si riempiono la bocca (e tentano di riempire i nostri cervelli, tentando di forzare la nostra logica, il nostro sentire, attraverso ragionamenti artificiosi e speciosi) con 'nuovi' pseudo-valori incentrati (sempre a parole…) sul classico trinomio LIBERTÀ - UGUAGLIANZA - FRATELLANZA. Valori certamente di enorme portata, ma ormai troppo 'rimodellati' ad uso e consumo di chi è impegnato in operazioni di manipolazione.       
Ma se il trascendente viene cancellato da una visione pragmatica e ormai laicista, mi dite voi come può esistere (e mi rifaccio anche alla - solo apparente - antitesi tra FIDES e RATIO) un progresso, un'era all'insegna dei Lumi, senza la presenza di un ingrediente essenziale qual è il ricondursi al Trascendente, al Divino?           
Certo, l'uomo ha 'inventato' altri elaborati, altri schemi, tentando di surrogare la zoppìa di spiritualità. Ma ormai i nodi sono giunti, prepotenti e numerosi, al pettine! Una cosa è la 'dea ragione' che intellettualmente possa sostenere i nostri processi intellettivi e di crescita, una cosa è operare in modo agnostico, senza il supporto costante di un modello spirituale e fideistico, priva di un’Entità Superiore, prodiga di insegnamenti.     Le nostre strenue fatiche umane, le nostre costanti vicissitudini sono meglio sopportabili con i valori di tutta una vita e con gli insegnamenti che in essi sono insiti: ma l'indignazione (sovente ‘pilotata’ e quindi strumentale) per eccessi, squilibri e ingiustizie, non possono farci sostituire detti valori con surrogati posticci, simil-veri, ma dagli evidentissimi limiti. Ecco perché - fermo restando il fervore creativo scaturito all'epoca dai Lumi, quale ribellione alle ingiustizie e soprattutto ai limiti fino ad allora imposti da nobiltà e clero (il 'terzo stato' era costituita dai contadini, poi in gran parte sostituiti dalla borghesia), oggi non si può più concedere a questo processo intelletual-creativo (caduto, evidentemente, in mani sbagliate…) il potere di surroga ai valori dello spirito, dell'anima, della fede nel trascendente. E questo - sempre secondo la mia ottica, certo - priva ormai la Francia di quel plusvalore derivatole dall'essere (stata) patria del movimento dei Lumi.    
Anche perché come può ancora sostenere questi valori una nazione che ha fortissimi interessi coloniali e che è preminente nella fabbricazione e vendita di armi? Un non-senso: reso fascinoso dal ricondursi, sempre e comunque ma solo a parole, ai valori del trinomio originario.     Ecco quindi che, a mio avviso, al classico trinomio LIBERTÀ - UGUAGLIANZA - FRATELLANZA possiamo, anzi dobbiamo, aggiungerne un altro: LIBERTA’ – GIUSTIZIA - EQUITA’ e un altro ancora SPERANZA - DIGNITÀ - RISCATTO.       Non dimenticando che è proprio la DIGNITÀ il valore dei valori, quello che si riferisce direttamente all'esistenza dell'uomo e che rispecchia il senso del divino e tutti i principi in esso insiti.                   
Noi che ancora crediamo alla nobiltà di Tradizioni e Valori,  continuiamo a porre l’UOMO al centro di tutto: non i robot, non i tralicci, non gli automatismi, non i computer; sostenendolo e arricchendolo con i frutti del progresso piuttosto che non privandolo – con la scusa di ‘farlo stare meglio’ – delle sue nobili e faticose conquiste.                                          
Chi saprà farsi carico di questi Valori, anche quale forte movimento di opinione, guidando genti e popoli assetati di pace e di giustizia sociale, chiuderà per sempre la pagina - già superata - dei Lumi... che, evidentemente, non riescono più a 'illuminare' neanche un sottoscala; eviteremo così il pericolo di inciampare!       

Roma, 19 Luglio 2021  - Giuseppe Bellantonio

Nota: in apertura ‘E’ possibile la comprensione dell’essere?’, acrilico su tela 100x80, Opera del M° Korradi Könner. Riproduzione per gentile ed esclusiva autorizzazione dell’Artista. Questa è l'intima essenza di Korradi. Come lo scrittore ama disporre in buon ordine le parole, lui ama il buon ordine delle sue forme e dei suoi colori, nei labirinti della creazione’: così lo stesso Autore ha voluto commentare questa sua pregevole Opera. La creatività, l’accesa e dinamica cromìa che accompagna le linee e le forme espressive di questo Artista della Pop Art, intrigano l’osservatore, attirandolo in un vortice di profonde sensazioni.


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domenica 4 luglio 2021

4 Luglio 1776 - 4 Luglio 2021

 


 Anniversario della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d'America

     Un anniversario è una ricorrenza che richiama grande attenzione: specie se a festeggiarlo è una Nazione, un Popolo.  Specie se la Nazione sono gli Stati Uniti d'America e il Popolo è quello Americano.

      Rifarsi agli anni delle sanguinose battaglie con cui i combattenti degli originari tredici stati – che trovarono alleati che, con loro, ne condivisero gli Alti Ideali -  contrastarono vittoriosamente le truppe avversarie; concentrarsi sulle decisive battaglie di Saratoga e di Yorktown; ricordare tutte le fasi della Dichiarazione d'Indipendenza, i militari che combatterono sul campo, gli uomini politici ed i presidenti che via via si sono susseguiti fino ad oggi, è un esercizio eccellente e tale da richiamare alla memoria eventi tanto importanti alla cui radice c'è la ricerca della Libertà attraverso l'abbattimento della tirannia e la fine di una sofferta  occupazione, sostenute dal fortissimo desiderio di conseguire una ben precisa, libera e decisa identità.

       Il mio personale desiderio però non è quello di unirmi al coro di quanti – negli anni – per questo evento sono avvezzi ripetere frasi belle ed importanti; non perché non le condivida, anzi: ma perché non amo la retorica, specie da parte di chi usa un identico bla-bla- per tutte le occasioni.                

    Ma penso, da studioso, che un Anniversario così prestigioso, per essere degnamente onorato, deve ricordare l'importante - e talvolta – esiziale tributo di sangue e di vite umane che il Popolo Americano ha versato nel Mondo alla causa della Libertà e per la liberazione di molti Popoli, a loro volta mortificati da odiose forme di oppressione e di coercizione: fisica e non.

  Certamente possono esservi stati degli errori: ma fanno parte dell'amministrazione e della politica di un Paese, ed è quindi meglio affidarli alla bilancia della Storia. Ma mai, questi, possono far passare in seconda linea – ovvero, far dimenticare – questo oneroso tributo versato dal Popolo Americano.

        Questo è il miglior modo che io ho oggi per salutare una Nazione che celebra l'Anniversario della propria Indipendenza: onorandone i Suoi Caduti per la propria e l'altrui Libertà.

                 Caduti che – ne sono più che certo – in grande numero erano culturalmente allineati su Valori, Ideali, Tradizioni di elevato livello personale come familiare. Una testimonianza di come si possa celebrare la propria Patria tenendone con fierezza alto il nome,  e di come questi Uomini di Elevati Ideali abbiano senz'altro sentito ancora più forte di altri il bisogno di offrirsi per consentire ad altri di conseguire la meta più ambita e da loro già raggiunta.

               La Libertà.

      I tempi cambiano con una grande velocità, cui l'Essere Umano tenta di adattarsi: il più delle volte non riuscendovi, quasi sempre subendo il corso di quegli eventi che altri determinano ovvero contribuiscono a determinare, sovente in modo pedissequo, passivo. Ma se i tempi cambiano, i Valori di base - ancorché mistificati o barbaramente involgariti - restano: e sono destinati a tornare prepotentemente a galla, come turaccioli in un mare in tempesta, che solo sembra sommergerli e portarli negli abissi.  

         La Libertà, tutti i Valori fondanti, potranno essere attaccati, sviliti, stravolti, violati e violentati, ma sono destinati dalla Storia e dal Diritto Naturale a venire prepotentemente a galla, a risorgere. 

        La Storia è piena di tentativi di sopraffazione e coercizione contro gli Esseri Umani: credo di non sbagliare sostenendo che è stata la forza, la violenza, la lotta per la stessa sopravvivenza, a caratterizzare le prime tappe dell'evoluzione umana; ma subito dopo, sempre più forte, è stata la naturale esigenza di costituirsi in gruppi più o meno numerosi. Ma la Storia è anche piena delle ribellioni dell'Uomo contro la sopraffazione e la violenza, contro tutto ciò che lo poteva rendere schiavo di un qualcosa o di un qualcuno. E sempre la Storia, la Grande Maestra che taluno tenta disperatamente di ignorare, ci dice che è solo questione di tempo, e che il Male non prevarrà, pur se (solo) camuffato da Bene.

Roma, 4 Luglio 2021                                                                            Giuseppe Bellantonio. 

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martedì 1 giugno 2021

S.O.S. PINI DI ROMA !

ATTENZIONE !!!


S.O.S. Pini di Roma.

Dal 2018 i nostri pini sono colpiti dalla Toumayella parvicornis un parassita che si riproduce a grande velocità generando fumaggine che ricopre l'albero, impedendo la fotosintesi e facendolo morire in breve tempo. La cura, per evitare questa malattia, trovata all'Università Federico II di Napoli dopo anni di ricerche, è disponibile e autorizzata . E' urgente che gli organi competenti la utilizzino prima possibile. L'endoterapia, verificata efficace ha salvato numerosi pini. Può essere applicato agli alberi che ci circondano e dà ottimi risultati in breve tempo. Purtroppo le istituzioni, sollecitate da associazioni e comitati, si stanno muovendo con lentezza, causando un danno ambientale di enorme portata. I pini di Roma e del litorale (tra privati, sulle strade e nei parchi) sono stimati intorno al milione di esemplari. Partecipiamo per salvare pini che portano salute e bellezza. Inviamo sollecitazioni per velocizzare l'inizio cura su larga scala, per investire delle energie e risorse. Mandiamo messaggi Pec al Comune di Roma, alla Regione Lazio ed al Ministero delle politiche agricole e forestali. Il contenuto proposto è: “Siamo cittadini che seguono con preoccupazione la salute dei pini. Ci interessiamo della cura del verde e riteniamo urgente che la Regione Lazio, il Comune di Roma coadiuvati dai Municipi intervengano con la cura endoterapica per salvare i pini malati nella nostra città. La "commissione bilancio" del Comune, per tale priorità, mobilizzare fondi programmi su abbattimenti e potature a cure necessarie per alberi che mitigano il clima e l'inquinamento. I pini sono benefici per la cittadinanza, curarli vuol dire tenere un patrimonio di inestimabile valore. Non c'è più tempo, investiamo risorse nella prospettiva di un benessere condiviso per noi e le generazioni future!” 

Indirizzi PEC a cui inviare il messaggio: 

Comune di Roma

protocollo.infrastrutture@pec.comune.roma.it  protocollo.tutelaambientale@pec.comune.roma.it  protocollo.gabinettosindaco@pec.comune.roma.it 

Regione

protocollo@regione.lazio.legalmail.it 

Direzione regionale capitale. parchi e aree protette

direzioneambiente@regione.lazio.legalmail.it 

Segreteria ministero - Capo segreteria

aoo.gabinetto@pec.politicheagricole.gov.it aoo.gabinetto@pec.politicheagricole.gov.it 

Per informazioni, e possibile raccolta fondi per cure dirette telefono 3281805609 o scrivi alla pagina Facebook Zona Verde Villa Pamphilj

martedì 11 maggio 2021

Il designer MARCO TADDEI presenta: URBAN SAFARI.

 


Marco Taddei, è un dinamico e intraprendente giovane, conosciuto come il blogger di Simply Mr. T, una piattaforma italiana focalizzata prettamente sullo stile maschile, luxury e travel.
Dopo aver maturato un’esperienza di quattro anni in Showroom, Marco decide di seguire la sua inclinazione nel panorama del mondo della moda, così intraprende il percorso del web, spinto dalla passione per la ricerca di brand capaci di raccontare la storia e la tradizione dell’Italia, patria del Made in Italy.   Questo giovane ed effervescente designer, riesce ad esprimersi con forte energia ma anche seguendo con naturale entusiasmo ciò che gli viene ‘da dentro’, con grande naturalezza. Durante le manifestazione del Pitti Uomo, a Firenze nel mese di giugno e di gennaioè sempre al centro degli obiettivi dei fotografi di tutto il mondo, e ormai rappresenta un vero punto di riferimento dell’eleganza maschile da parte di molti giovani.                                                                                                                            Il suo blog – curato personalmente, con attenzione e scrupolo - si caratterizza proprio per il suo gusto italiano, raffinato, artigianale ed estremamente ricercato: mai banale. Dai suoi scatti è possibile leggervi la storia dell’Italia, oltre al forte carattere identitario di Marco che non propone mai una moda da vetrina e da manichino, ma una moda identitaria che rivela il suo carattere, la sua personalità.                                                                   
Marco Taddei, coglie ogni occasione utile per affermare il proprio orgoglio di lavorare con aziende che hanno più di cento anni di storia: atelier sartoriali di alta gamma, e-commerce, hotel di lusso e ristoranti di spessore internazionale, che egli con gioia contribuisce a far apprezzare nel mondo.                                                                                                         Alla vigilia di un importante evento a Milano, in programma il 13 Maggio 2021 - che potrete seguire al link https://virum.it/trunk-show-milano-virum/ -, tra una prova e un’altra,  siamo riusciti a ottenere una breve intervista da Marco: utile presentazione di sé stesso e del lancio della nuova linea: Urban Safari (per visionarla,  https://virum.it/categoria-prodotto/abbigliamento/giacche-sartoriali/urban-safari/ ).

Bentrovato, Marco… può dirci qualcosa di più di questo evento?  

L’evento nasce per presentare la collezione di giacche Urban Safari disegnata da me in esclusiva per la sartoria Virum di Napoli. Nel corso della presentazione, verrà mostrata la collezione nelle varianti colore, mentre i più esigenti potranno procedere anche a ordini personalizzati, ordinandole su misura.  L’evento avrà luogo nell’elegante cornice di un esclusivo salotto di Milano, sede del Lanificio F.lli Cerruti 1881: prestigioso brand del Made in Italy di spessore internazionale che, oltre a ospitare l’avvenimento, è partner attivo del progetto, in quanto le giacche sono realizzate con un loro nuovo tessuto denim/seta chiamato Genova, in onore del luogo d’origine del Denim.

Cosa l’ha ispirata ?

Il progetto Urban Safari prende ispirazione dall’eleganza classica del passato. Mi sono ispirato dalla consultazione di vecchi cataloghi di abbigliamento maschile e di vecchie pellicole, nelle quali le giacche sahariane venivano proposte in molte versioni. E’ un capo molto versatile che, prima di esordire in ambiti civili, era parte integrante delle divise dei soldati britannici nella seconda metà del XIX Secolo, in piena epoca coloniale.   Il modello di sahariana proposto oggi, possiede tutte le caratteristiche delle classiche giacche del passato, ma è realizzato in un tessuto più urbano come il denim. Per questo il nome Urban Safari.

 C’è anche un messaggio, attraverso questo evento?

Certamente: ed è un messaggio di energica positività. Mi auguro che l’evento rappresenti una boccata d’ossigeno in un momento che si spera comunque transitorio, e che possa rappresentare un nuovo inizio dopo questo lungo periodo di incertezze sociali e sanitarie. 

Marco… in prospettiva, come vede il futuro?

Difficile avere oggi una visione chiara di quelli che potranno essere gli scenari futuri. Il futuro prossimo sarà certamente digitale e credo che questo sia comunque un dato certo. Che si tratti di commercio o di comunicazione, la direzione sembra ben delineata. Cambieranno diverse dinamiche fino ad oggi date per scontate ma non si perderà il desiderio di vivere la realtà e il gusto per il bello. 

Qualche anticipazione su future iniziative? 

Sicuramente rinnoveremo l’evento in estate a Milano e probabilmente accresceremo la comunicazione on-line sulla Urban Safari. I diversi modelli sono già in vendita e la cosa che già mi gratifica molto è sapere che in poco tempo sono arrivati molte ordinazioni non solo dall’Italia ma anche da altri paesi dell’Unione Europea..     Ma certamente, sto seguendo anche altre idee, altre ispirazioni... che, però, meritano l'effetto sorpresa: alla bse di ogni espressione d'Arte.                                                                                                                                             Nel porgere i miei saluti ai Lettori del suo blog, devo sottolineare che oltre alla soddisfazione personale, la cosa che mi inorgoglisce è che la qualità e il buon gusto parlano ancora italiano!

Grazie, Marco Taddei, per questa intervista flash e 'buon tutto'!. Per chi volesse seguire le idee e il work'n'progress del giovane stilista, consultando il link  https://instagram.com/marcotaddeiofficial?igshid=222kv3hjas6f potrete restare sempre informati.

 Roma, 11 Maggio 2021                                                                                                                       Giuseppe Bellantonio

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