I nostri Lettori già conoscono l'Autrice e Poetessa Gabriella Nardacci, avendola anche apprezzata attraverso il suo interessante e stimolante scritto 'Tra ieri e domani' , ultimamente da noi pubblicato.
Gabriella - da pochi giorni nelle librerie con il suo nuovo romanzo 'A malapena si vede l'Isola di Ponza' - lavora oggi alla rifinitura del suo ultimo inedito, che sarà edito il prossimo anno, ma ha trovato tempo per dedicare ai nostri Lettori un suo gustoso pezzo, dal sapore antico.
Un testo che ci porta a percepire sensazioni antiche, ma mai smarrite: tali da farci continuare a sperare in un futuro meno affannoso e dalla dimensione più umana.
D'altronde - riprendendo uno spunto di Manuel Diaz Martinez - niente può sostituire la poesia per dare le ali ai nostri desideri, ai nostri sogni, facendoci sentire assolutamente liberi: 'La poesia como liberaciòn'.
Grazie, Gabriella, per questo scritto intenso e ricco di umori, di testimonianze e sensazioni di vita.
Roma, 27 Giugno 2017 Giuseppe Bellantonio
Un testo che ci porta a percepire sensazioni antiche, ma mai smarrite: tali da farci continuare a sperare in un futuro meno affannoso e dalla dimensione più umana.
D'altronde - riprendendo uno spunto di Manuel Diaz Martinez - niente può sostituire la poesia per dare le ali ai nostri desideri, ai nostri sogni, facendoci sentire assolutamente liberi: 'La poesia como liberaciòn'.
Grazie, Gabriella, per questo scritto intenso e ricco di umori, di testimonianze e sensazioni di vita.
Roma, 27 Giugno 2017 Giuseppe Bellantonio
SALUTI E BACI DA…
Quando vado a trovare mia
madre, è inevitabile che non si vada, con i discorsi, lontano nel tempo.
La memoria lunga delle persone anziane è
preziosa ed è una fonte orale inesauribile di riferimenti storici
dettagliatissimi. Mi ritrovo ad ascoltare con interesse, storie preziose
accadute realmente, ma che sembrano inventate, tanto mi riportano in una
dimensione a volte onirica e altre volte surreale.
Lei racconta di streghe e
di briganti, di tesori nascosti nelle grotte e nei muri delle case, di sogni
avveratisi e di amori contrastati o lontani, di lettere d’amore scritte dal
fronte o dai campi di prigionia, di cartoline con la foto del proprio
innamorato e brevi frasi in cui vi si leggevano la nostalgia di casa e la paura
di una promessa non mantenuta.
Mia madre, a domande più
precise, mi risponde che non ricorda bene se sua madre avesse conservato
qualche cartolina del primo novecento, ma nella sua testa ci sono ricordi
ingarbugliati di cartoline illustrate dedicate a qualche Papa o foto a colori,
probabilmente private, che ritraevano mamme con figli.
Anche se confusi, credo
si riferisca alle prime cartoline illustrate apparse nel 1900 e si ricorda che
sua madre le conservava insieme a certe fotografie in una cassetta di legno che
poi è diventata la sua. Andiamo a prenderla, ma di quelle cartoline postali illustrate,
non ce n’è neanche una mentre ci sono fotografie del padre e della madre e di
lei bambina.
Le dispiace non potermi comunicare
ulteriori informazioni ma di quel poco che ne so io, la informo. Le dico che la
prima cartolina postale in Italia apparve nel lontano1874 con un francobollo
prestampato con l’effige di Vittorio Emanuele II. Rimane a guardarmi e poi mi
dice "Ah! Gliu Re! Eccerto che ce vularìa de sti tempi! Ma ie non ero ancora
nata ecco perché non me lo ricordo…".
Non le dico neanche della cartolina postale in onore del Re Vittorio Emanuele III uscita in occasione del suo matrimonio e neanche del 1889, quando è stato istituito ufficialmente e divise in due parti (divided back): una facciata per l’indirizzo e qualche essenziale pensiero, l’altra con foto dedicate a Papi, a famiglie e in seguito a vignette umoristiche, paesi lontani, monumenti e arte in genere.
Non le dico neanche della cartolina postale in onore del Re Vittorio Emanuele III uscita in occasione del suo matrimonio e neanche del 1889, quando è stato istituito ufficialmente e divise in due parti (divided back): una facciata per l’indirizzo e qualche essenziale pensiero, l’altra con foto dedicate a Papi, a famiglie e in seguito a vignette umoristiche, paesi lontani, monumenti e arte in genere.
Poi le parlo delle guerre
mondiali e allora le si apre la mente. Ovviamente tralascia la I Guerra
Mondiale ma ricorda perfettamente la II e dice che sulle cartoline c’erano le
fotografie dei soldati e di tutte le cose che faceva Mussolini (credo si
riferisse alle opere del Regime…) e i paesaggi.
""... Chissà che fine hanno
fatto chelle belle cartoline! Ne teneva tante… Pensa che teneva puro chelle
della Repubblica Italiana, un anno prima ch’è nato fratto! So sparite tutte
chelle belle cartoline!- dice un po’ risentita...""
Parla del 1947 quando sulle cartoline illustrate apparve stampata l’intestazione “Repubblica Italiana”.
Parla del 1947 quando sulle cartoline illustrate apparve stampata l’intestazione “Repubblica Italiana”.
In quel periodo mia madre
andava a comprare il sale “co gliu fazzolettono” (ci tiene a precisarlo…) nella
Rivendita n° 1 di sali e tabacchi. La Rivendita oltre al sale e alle sigarette
“popolari” vendeva anche qualche cambiale e qualche cartolina postale.
Poi la Rivendita passò
alla figlia del primo proprietario e il negozio si spostò sotto casa mia.
La nuova proprietaria era molto affettuosa con mia madre e con noi allora bambini. Gli scaffali della Rivendita cominciarono a riempirsi anche di quaderni e aumentarono anche le marche delle sigarette.
La nuova proprietaria era molto affettuosa con mia madre e con noi allora bambini. Gli scaffali della Rivendita cominciarono a riempirsi anche di quaderni e aumentarono anche le marche delle sigarette.
Sul bancone apparvero dei
grossi contenitori di vetro con caramelline di ogni tipo: alla liquirizia, alla
menta, al miele, le mou e i formaggini di Topolino, a triangolo, di cioccolato
con le nocciole che facevano gola a noi bambini.
Al termine di questi
grandi contenitori, c’era un espositore di plastica, girevole, con le cartoline
illustrate. Ce n’erano di ogni specie: con i fiori e la scritta di Buon Compleanno
e Buon Onomastico, dedicate agli innamorati con le coppie che guardavano un
tramonto o che si scambiavano sguardi d’amore sui prati in fiore, con gli
animali rappresentati in maggioranza da cani e gatti ma anche da cavalli e da
farfalle, di Buon Compleanno con le torte e le candeline fino a dieci (mi pare
di ricordare così) e con qualche cartolina in bianco e nero con il panorama di
Maenza, con il castello baronale, con la piazza e la fontana all'ingresso del
paese, con l’interno della chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in cielo e
con via Circonvallazione da cui s’intravvede anche quella lingua di mare con
l’isola di Ponza.
Quando fu messa in
vendita la Rivendita, mia madre la comprò. Ne mantenne la clientela perché
nacque anche la Rivendita n° 2 e ne ampliò la scaffalatura aggiungendo altra
merce.
Anche l’espositore con le
cartoline cominciò a riempirsi.
Le cartoline di Maenza cominciarono ad apparire anche a colori e i soggetti si estesero a qualche vicolo, al giardinetto con la tomba del Milite Ignoto, a via della Repubblica, alla scalinata che conduce al Castello Baronale in cui fu ospite S. Tommaso D’Aquino.
Le cartoline di Maenza cominciarono ad apparire anche a colori e i soggetti si estesero a qualche vicolo, al giardinetto con la tomba del Milite Ignoto, a via della Repubblica, alla scalinata che conduce al Castello Baronale in cui fu ospite S. Tommaso D’Aquino.
Di solito si rispondeva
con una cartolina a chi ne inviava altre da fuori. Mia madre inseriva le
cartoline che ci arrivavano, all'interno dei vetri scorrevoli della vecchia
credenza. Ne ho scritte diverse anch'io.
Quando arrivavano
cartoline con i paesaggi marini, me le conservavo tutte dentro una scatola di
latta. Qualcuna l’ho ritrovata ed è stata una grande emozione. Ne ho accarezzata
la grafia e ho ricordato addirittura l’emozione provata quando l’ho ricevuta. E
son passati davvero tanti anni…
Ora le cartoline sono
tutte bellissime. Si ha difficoltà a sceglierne una da scrivere a qualcuno. Se
ne trovano di diversi tipi e con diverse e sofisticate tecniche. Peccato che
nessuno scriva più a mano.
Tutti con questo computer
che certamente non ci regala l’emozione di una penna, di una parola scritta
diversamente da un’altra né ci viene voglia di accarezzarne la grafia…
Arrivano raramente anche
le cartoline. Due anni fa sono stata a Ponza con mia figlia e un’amica. Ho
scritto una cartolina a me stessa… ma, scherzo del destino, non mi è mai
arrivata.
Avevo scritto…
"Saluti e baci calorosi...”. Forse sarò stata troppo spudorata?
Gabriella Nardacci
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