Le sue opere
- in mostra nella suggestiva e significativa cornice dell’Abbazia Superiore di
San Claudio al Chienti, a Corridonia – hanno colpito tanto per il loro
contenuto complessivo quanto per la tecnica veramente ricercata ed elegante posta
in essere dall’Artista, trattando tele e tavole, olii e acrilici e applicando
supporti materici che – lavorati – esaltano il messaggio insito in ogni singola
opera.
In
particolare, due straordinarie tele – ciascuna, al limite dei dieci metri
quadri! – testimoniano il cambio di passo dell’Artista, offrendo significativa
testimonianza di un percorso in costante crescita, sempre più profondo e
maturo: segnato sia dalla palese, creativa, inquietudine nell’intimo quanto dalla forte
spinta emotiva che dall’idea lo conduce al progetto e da questo all’opera.
Ciascuna di
queste impegnative tele rapisce, per le sue peculiarità, chi si soffermi ad
ammirarle, attraendo con un insieme di sensazioni talmente forti da suscitare
una tempesta di intense emozioni. Le
tele, preparate ad hoc da sapienti
artigiani, accolgono il mix di materiali elaborato e steso dall’Artista che,
attraverso di esso, così si esprime con grande capacità; ma ogni quadro è un
insieme di messaggi, un insieme di attività espressive, di sue energie e di
forti note: consapevolmente concepiti e quindi rappresentati, ma anche
scaturiti in modo estemporaneo durante l’opera: testimoni di un pathos interiore ma soprattutto di un
autentico e smisurato Amore per l’Arte.
Basta un cambio di prospettiva, una variazione pur minima di luce, il mutare della distanza di osservazione, per accorgersi del variare dei contenuti e quindi dei diversi messaggi che – alfine uniti – porgono con magica evidenza quello ultimo, riassuntivo, dell’Artista. E, sempre queste grandi tele, sovrastano con tanta vigoria lo spettatore che si avvicini ad esse al punto di poter dare l’impressione di volerne inglobare la figura; ancor meglio, sembrano spalancarsi attorno a lui – vera e propria installazione spazio-temporale – per metterlo così in contatto con un mondo di grande serenità, di Grande Luce.
Tutte indistintamente le opere di Serafini – in verità – hanno ben proposto il loro messaggio, vera sintesi delle capacità dell’Artista e testimoni dinamiche del determinarsi stesso di un’impronta personale sempre più marcata e significativa.
Tutte indistintamente le opere di Serafini – in verità – hanno ben proposto il loro messaggio, vera sintesi delle capacità dell’Artista e testimoni dinamiche del determinarsi stesso di un’impronta personale sempre più marcata e significativa.
Il Curatore
di questo eccellente evento – Daniele Taddei, nome più che noto nel mondo
dell’Arte e del collezionismo – non solo ha avuto il piacere di dare inizio al vernissage illustrando sapientemente gli
aspetti tecnici e artistici dell’evento, ma ha anche voluto essere sempre presente
– ovviamente, insieme a Leonardo Serafini - per accogliere i numerosissimi
visitatori e per illustrare loro le opere – ma specialmente il ‘sentire’ –
dell’Artista.
Mostra,
quindi, ricca di testimonianze e dalle splendide energie, dalle forti emozioni,
dalle intense vibrazioni che chi scrive – anche in rappresentanza dell’Accademia
di Alta Cultura - ha inteso esaltare. Evidenziando anche il concorso di quei fattori
che, in una magica alchimia di sensibilità e di impressioni, ha posto in
risalto le suggestioni simboliche legate
al numero ‘due’, alla scienza dei numeri e
quindi alla stessa Armonia del
Cosmo che, proprio attraverso i numeri, ci
propone in continuazione equilibrio, ordine, bellezza e proporzione, aiutandoci
così a meglio comprendere l’Opera dell’Uno, del Tutto.
Leonardo,
ancor più in questa bella ed intensa Mostra, ci ha fatto quindi ben percepire
il suo forte respiro: un respiro diverso e nuovo che non nel recente passato,
intrigante al punto giusto, rigoroso nella sua tecnica mai improvvisata. Un respiro profondo cui fa da eco una visione
prospettica ambiziosa, che mira a spazi sempre più ampi, a traguardi ambiziosi
quanto possibili.
Tra le tante
interessanti presenze, un particolare cenno desidero farlo ad alcuni degli Artisti che hanno voluto visitare la Mostra 'Nel Segno del Due' –
che chiuderà i battenti il 13 Dicembre – salutando il Collega Leonardo e
complimentandosi, con schietta cordialità, con lui: Giuseppe Rinaldo Basili, Agostino
Cartuccia, Silvio Craia, Giusy Falleroni, Mario Migliorelli, Giovanna Navetta, Giorgio
Rapanelli, Giovanna Salciccia, Claudio Staffolani, Paola Zucchini…
Roma, 9
Dicembre 2015
Giuseppe Bellantonio
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