Lo scenario che da almeno cinque anni si presenta intensamente ai nostri occhi di Italiani, di Europei, è dei più controversi e meno confortanti.
Libertà dichiarate a gran voce, in realtà non sono più tali; democrazie
storicamente sostenute, mostrano segni di cedimento poggiando su cardini più
deboli; molte Nazioni non hanno più che una sovranità molto, molto, limitata;
numerose sono le genti che si dolgono di chi li governa, ma costoro non sono
altro che il prodotto delle urne: così che le genti - in definitiva - non
possono rammaricarsi se non di se stesse, delle loro scelte o, peggio,
delle loro non-scelte; importantissimi consessi internazionali, poco politici
ma molto economico-finanziari più che primeggiare spadroneggiano, a
scapito di quelli che chiamano alleati ma che trattano come comparse
comunque strumentali ai loro giochi di potere...
Se questo è il prodotto ultimo di quell'enorme slancio che nel 1789 ebbe
come sfondo la Rivoluzione Francese - ma anche tutti quei moti che ad essa si
ispirarono, o ne furono motivati - e che ebbe nell'Illuminismo la sua più
concreta espressione, ebbene non possiamo che affermare ancora una volta che
oggi l'Illuminismo ha esaurito non solo la sua spinta migliore, ma proprio la
propulsione tutta quale movimento generatore di crescita, sviluppo,
cambiamenti radicali e profondi all'insegna della libertà più autentica.
Anzi, per molti versi, l'età contemporanea non è squarciata dai lampi del
progresso e della civile convivenza, ma anzi ondate di tenebre vanno ad
occupare gli spazi già conquistati. Tenebre profonde,
cui concorre altra abbondante materia oscura: violenze di ogni
genere, guerre, disparità laceranti, povertà indegne.
Quando nel suo recente viaggio Papa Francesco ha condannato con fermezza
certi particolari squilibri, una sequela di osservatori ha fatto di tutti
per affibbiargli etichette di ogni tipo (sport prettamente italiota, quello di
catalogare e classificare...): tra queste, i parallelismi con l'attività
dei c.d. teologi della liberazione nonché quella di un atteggiamento di
tipo comunista.
Riandando però proprio agli ideali di quell'Illuminismo di cui in molti
ancora si in-bibitano, il confronto con i contenuti del classico
trinomio Liberté-Egalité-Fraternité si porrebbero in modo più corretto
alla comune attenzione.
I contenuti dei discorsi - ferventi, accorati, energici e talvolta taglienti
come il filo della spada della Verità – non erano né usuali né comuni: in ogni
caso, meritavano riflessione e considerazione.
Quanto un’altissima Dignità di una
Chiesa parla, è indubbio che si esprima in termini che – passando dal
linguaggio tipicamente ecclesiastico – comunque possono toccare aspetti della
vita di uno o più Popoli: se è vero che la Chiesa rivendica per sè il primato
di essere Universale, anche il linguaggio che essa adopera lo è.
Ma, in definitiva: il Pontefice non ha
forse parlato di Uguaglianza al pari della Pace? Non ha parlato forse di
Fratellanza al pari di una maggiore equità nella distribuzione di ricchezze e
risorse? Non ha poi parlato dello strumento della Libertà, della democrazia e
della libera espressione quali strumenti-cardine per poter percorrere la via
del miglioramento dello status-quo dei
Popoli di oggi e delle generazioni che seguiranno?
Ebbene: è questo il linguaggio ‘sovversivo’
o ‘eversivo’ che può consentire agli addetti alle comunicazioni di osare di definire
‘comunista’ o ‘rivoluzionario’ un Papa o dei suoi atteggiamenti?
Allora vuol dire che si è capito poco e
compreso ancor meno di tutti i valori che – in ogni caso – ci offrono il
vissuto della Storia e della Cultura collettivi.
Di rivoluzionario c’è forse solo il tono
piuttosto che non i contenuti, e ciò che il Papa ha denunciato nel suo ultimo
viaggio non vale solo per quelle Terre: è un messaggio più ampio, poiché vale
per tutte le situazioni dove l’Uomo sia mortificato e piegato dall’altrui
sopraffazione.
Ecco, allora, torniamo alle considerazioni
iniziali: se ‘la’ Rivoluzione per eccellenza – quella Francese, appunto, e quelle
successive che da essa hanno ripreso le energie e lo spirito battagliero – non ha
più nulla o quasi da trasmetterci in positivo; se chi ci governa - nel mondo - non ha compreso i tremendi errori fatti negli ultimi anni (evidentemente, si celebrano i 100 anni dalla Prima Grande Guerra, ma non se ne è tratto insegnamento alcuno. Anzi si ripetono alcuni errori che l'hanno innescata); se la spinta dell’Illuminismo è esaurita
o – peggio – degenerata, di fronte alle tenebre non vi è altra speranza se non
di ricorrere ad una nuova Rivoluzione.
Affatto cruenta, ma ricca di fermenti ed umori, ricca di cultura ed esperienze, che cancelli le storture (o, meglio: il cumulo di storture) attuali, procedendo anche a coraggiosi ma celerissimi cambiamenti.
Affatto cruenta, ma ricca di fermenti ed umori, ricca di cultura ed esperienze, che cancelli le storture (o, meglio: il cumulo di storture) attuali, procedendo anche a coraggiosi ma celerissimi cambiamenti.
Allora, forse, ci sarà ancora una
speranza.
Diversamente, lasceremo tutto in mano ai
barbari di ieri e di oggi (ma anche a quelli di domani: di fronte ai quali
saremo sempre più inermi).
Roma,
14 Luglio 2015
Giuseppe Bellantonio
1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
Disclaimer / Avviso 2
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. L'autore non è responsabile per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. I commenti ritenuti calunniosi, offensivi o lesivi dell’immagine e/o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, blasfemi, antireligiosi, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla privacy, potranno essere cambiati, bloccati o rimossi del tutto, senza che per ciò vi sia l'esigenza di prendere contatto anche preventivo con gli autori.
Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail ai recapiti di posta elettronica giuseppebellantonio@infinito.it e/o bellantoniogius@gmail.com al fine di procedere alla opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa.
L'autore di questo blog, confermando di voler operare nel pieno rispetto delle norme di Legge in vigore, esprime anche la volontà di operare in armonia con le nuove norme entrate in vigore il 1° Aprile 2014 ed emanate dalla AGCOM, relativamente all'introduzione di nuove norme sul copyright digitale e online.
L'autore del blog, inoltre, non è responsabile della gestione dei siti collegati ovvero collegabili tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
Nessun commento:
Posta un commento