
Mai come quest’anno la simbologia esoterica
e simbolica legata ai Solstizi e agli Equinozi si prospetta ricca di contenuti ancor
più significativi. Chi
governa gran parte del mondo, ha assunto posizioni tali da gettare nella
confusione e nel lutto della malattia e della guerra – quest’ultima, direttamente
o indirettamente combattuta – adottando metodiche intese a influire
pesantemente sul pensiero collettivo, attraverso la costruzione di “verità”
speciose e di eventi che altro non sono che strumenti di “distrazione” dissimulanti
i reali obiettivi: conquista materiale di territori per impossessarsi delle
loro ricchezze, quindi cupidigia e smania di imporre un potere che schiacci le
economie, mortifichi gli uomini, dissipi le ricchezze faticosamente costruite,
confonda e offuschi le menti. In ogni caso, la lotta lacerante che avviene
nell’uomo, è spaventosa quanto per lo più silente: al punto che i soccombenti
non hanno neanche la forza di riappropriarsi della propria piena volontà.
Persino la costruzione del pensiero, prende strane vie, zigzagando tra neuroni
appannati e determinando una reattività scadente e priva di quei guizzi che i
concetti di ‘pensiero’, ‘idea’, ‘intuito’, richiamano normalmente alla mente. Non di rado, mi porto a quelle riflessioni di scienziati e
ricercatori – quelli seri, non certo quelli ‘a tassametro’ – che temevano il rapido
e indotto trasformarsi di genti da evolute e progredite in zombi, ossia in
una moltitudine di apatici facilmente indottrinabili e quindi strumentalizzabili,
dalla volontà fiacca, da tenere legati ora con minace ora con concessioni, tali
da scadere in pseudo libertà, in finte democrazie, in pseudo valori, utili a
dissimulare l’inganno e la prevaricazione. Vero è che sono ormai tanti i
soggetti che hanno rifiutato che qualcuno potesse mettere delle sbarre alle loro
menti, imprigionandoli in una dimensione tenebrosa e vuota. Resistono, si
affidano al prevalere della ‘ragione’ e della ‘libertà di pensiero’, tentando
di creare dei ‘punti di resistenza’ di segno sociale e culturale, oltreché
tecnico-scientifico, al cui interno è riposto il meglio di Valori, Tradizioni,
Storia e Cultura. È questo l’Equinozio
che presiede al ‘risveglio’: tra primavera ed estate la forza della Natura si
rivela prepotentemente al mondo, toccando e coinvolgendo l’animo dell’uomo.
Assistiamo così al ‘risveglio’ di intere comunità di uomini che “… sapranno
formarsi sulla base di una rinnovata spiritualità per riaprire il varco chiuso
dal materialismo, per frenare l’irruzione di forze oscure e la caduta
dell’umanità nel subumano… L’anima dell’uomo si riversa in ciò che vive
intorno, così egli diventa uno con tutto ciò che cresce, con ciò che germoglia
e sboccia: fiorisce insieme al fiore, germoglia con la pianta, fruttifica con
l’albero. La primavera scioglie, in una possente espirazione, gli spiriti della
natura: essi sorgono dalla tomba dell’inverno, si innalzano nell’atmosfera sino
a sfiorare le orbite dei pianeti e a percepire le leggi eterne delle stelle. La
terra in inverno era quieta e placata come lo è la testa dell’uomo quando ha risolto
un enigma. Ma quando a marzo le piante succhiano dalla terra le sostanze
minerali per crescere, allora si diffonde nella Natura una vitalità interiore,
quasi una inquietudine. Sotto terra serpeggia la brama di vivere”. Piace, nella circostanza, il
ricondursi al pensiero di Rudolf Steiner e di Louisa Edith Church Maryon, segno
che i mali dell’Uomo sono noti da tempo e che il contatto con la Natura, e il
rispetto per essa – ancorché per tutti gli esseri viventi – sono sicura via per
ricondursi a una forte pace interiore ancorché a quella pace globale cui l’Umanità,
pur se maldestramente, tende. Non abbiamo più a disposizione margini per
perseverare negli errori, e la nostra peculiare impostazione mentale ci spinge
prepotentemente a credere in noi stessi e nelle nostre energie, a contribuire, a offrire il meglio di noi stessi, a utilizzare
il nostro intelletto per ‘unire ciò che è sparso’, per costruire con buone
pietre un edificio solido e incorruttibile chiamato ””futuro””: un futuro degno
di essere vissuto, un futuro pacifico e luminoso, all’insegna dell'Armonia e di quel
sentimento puro che è l'Amore, veri motori dell'Universo.
Roma, 20 Marzo, Equinozio di Primavera 2023
Giuseppe Bellantonio
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