LE MELODIE DEI CANTORI DEL VIRUS
SEMPRE PIU' POLITICI, SEMPRE MENO SCIENZIATI, SEMPRE MENO OBIETTIVI E
TERZI.
In un'intervista di poche ore fa, il virologo Fabrizio Pregliasco dà manforte ai politici non senza aver assicurato che la situazione “è diversa da prima” poiché “ogni giorno riusciamo a fare più tamponi”: ambizione primaria, in uno all'imposizione delle mascherine, al divieto di socializzare, alla fissazione di sottoporci a vaccinazioni.
Ma aggiunge “Penso sia giusto andare nella direzione
di una chiusura netta degli ingressi esterni” perché “dobbiamo essere pronti a
quella ipotesi” (del lockdownn: situazione già prevista fin da Giugno, poichè
era facile fare i maghi con uno spartito governativo già scritto e che si sta
materializzando con puntualità).
Soggiunge, l'emulo di Gates e degli amanti del terrore
sanitario, di “prepararci psicologicamente a scenari peggiori, ma senza l’ansia
e il senso di vuoto di quella notte di pre-lockdown”.
Bella frase da psico-dramma, che non ci spiega sulla
base di quali REALI dati sanitari (numero di ricoverati con sintomi, morti PER
coronovirus, se e con quali patologie pregresse - ossia quale complicanza
sopravvenuta) e con quali mezzi diagnostici SERI tale diagnosi sia stata
formulata (visto che i famosi, anzi 'famigerati', tamponi NON sono un mezzo
diagnostico e che danno risultati non affidabili al 100%: anzi, forse neanche
al 40-50%).
Potrebbe anche spiegare - a noi scientificamente
ignoranti, rispetto a lui - come mai due o tre centri di ricerca italiani, a fronte
di una specifica ricerca, hanno stabilito che NO: PORTARE LA MASCHERINA NON
ARRECA CONSEGUENZE ALLA SALUTE (dato amplificato dalla corte dei cantori del
virus attraverso un sistema di comunicazione affatto scrupolosa e accertativa,
prima di diffondere una qualche notizia). Strano che ricerche nella
Confederazione Elvetica e in quel CDC negli USA dove il guru Fauci la fa da padrone,
sostengano l'opposto. Portare la mascherina, specie per non brevissimi periodi,
espone a rischi consistenti.
L'esperto di scienze mediche Pregliasco (che non nasce
scienziato in sociologia, o in etica kantiana o freudiana, oppure esperto dei
fenomeni sociali, e che non ha certo frequentato una scuola di politica),
sostiene poi l'esigenza che va vada “sottoscritto un grande patto sociale. Un
grande sforzo collettivo per ridurre i contatti al minimo indispensabile.
Scuola, lavoro: il resto ora va stornato”.
Un esercizio che esula totalmente dalla sua
discrezionalità di sanitario esperto di virologia, che suona come premonizione,
ovvero anticipazione di ciò che potrebbe avvenire sabato o domenica o tra
qualche giorno.
Forse non un blocco totale, ma tanti blocchi che - in
ogni caso - avrebbero la stessa conseguenza: devastare ancor più il tessuto
sociale e produttivo di questa nostra amata Italia.
Ma con sofisticata metodologia: non sarebbe il potere
centrale a ‘chiudere e bloccare’, ma – guarda caso – le singole Regioni…
L’effetto è lo stesso, ma lo ‘scaricabarile’ è
assicurato.
Si dirà, così come è avvenuto fino adesso: lo facciamo
per voi, per il vostro bene, per la vostra salute.
Peccato che fino a oggi nessuna risposta sia arrivata
ai tanti che hanno sollecitato di avere dati CERTI circa: il numero reale dei deceduti
PER coronavirus, se e quali patologie pregresse avessero, perché sia stata data
disposizione di non eseguire le autopsie – metodo insostituibile per conoscere
le vere cause di un decesso - , come mai tanta indeflettibile volontà circa la
necessità di somministrare un vaccino, e perché mai vi sia tanta ostinazione
nel procedere così come ad oggi fatto eludendo il confronto aperto e pubblico con
chi possa sostenere, e motivatamente, tesi diverse: con ciò seguendo quel principio di cautela e di opportunità che
pur è presidio collaudato e certo specie nei casi di valutazioni e/o
interpretazioni tra loro contraddittorie, quando non incerte.
Un medico non potrebbe e non dovrebbe parlare della
necessità di un qualche ‘patto sociale’ che possa intercorrere tra ‘carnefice’ e
‘vittima’, ossia tra chi vuole imporre delle misure restrittive e chi tali
misure deve subire: quasi che chi dovesse/potesse subirle possa egli stesso
sollecitarle!
Se patto sociale deve esservi, e peraltro è di per sé già
implicito, è che lo Stato operi nell’interesse ESCLUSIVO dei Cittadini, per il
loro benessere fisico, psichico e materiale, oggi messi tanto a dura prova:
checché possano dirne guitti e soubrettine nel contesto di un’informazione
drogata e tossica, parziale e omissiva, menzognera.
Roma, 16 Ottobre 2020
Giuseppe Bellantonio
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