domenica 7 marzo 2021

8 MARZO: CELEBRANDO LA DONNA.

Celebrando la Donna.

 Tempo fa una mia Carissima e fraterna Amica, mi ha fatto ricordare con prepotente vividezza la figura di Eleonora Pimentel Fonseca, nobildonna di adozione napoletana, che diede appassionato lustro al sogno di Libertà ed Eguaglianza nel breve e sanguinoso impeto della Rivoluzione Partenopea del 1799.

L'8 Marzo è proprio la "... giusta circostanza per ricordare, e quindi celebrare, il coraggio la forza e la virtù di chi, Donna intemerata,  seppe affiancarsi al fiore del pensiero umanistico e filosofico della nobiltà e di uomini meridionali per inverare, anche se solo per lo spazio di pochi mesi, l'aspirazione alla dignità dell'essere liberi ed uguali nei diritti"... così ricordo che si espresse la G.D. Gerardina Laudato, precisando altresì che tale ricordo agevolava il suo essere avversa a "...ogni sguaiata, volgare ed umiliante carnevalata a cui, in tanti casi per ignoranza e cialtroneria, viene degradato il sacrificio di Donne che si batterono strenuamente per rivendicare rispetto e giusti diritti".

Ecco, a me piace avviare la mia riflessione con questa citazione - che a chi è campano susciterà intense reminiscenze -: il 1799 fu un anno che quasi tutti i libri di Storia 'saltano' a piè pari, ma esiziale se si vuol conoscere in modo certo e completo cosa accadde realmente a Napoli e nel Regno delle Due Sicilie, e l'enorme tributo di sangue pagato dalla Popolazione tutta per mano di invasori che stuprarono, rubarono, saccheggiarono e uccisero, in modo barbaro e violento. Avvenimenti di cui anche storici illustri non amano trattare, fosse solo perché ci sarebbero da riscrivere centinaia di pagine ogni intrise da storielle salvifiche che non insegnano certo la Storia, ma salvano la pseudo-dignità di chi si macchiò di tali efferatezze, condannando all'oblio ciò che subì il Popolo partenopeo: dimostrando una dignità e una fierezza ai più sconosciuta. E le Donne partenopee si distinsero per coraggio, dedizione e sacrificio estremo: al fianco dei propri Uomini, ma anche prossime a sconosciuti, accomunati da un eguale, nobile, sacrificale, sentire.

Questa è la Donna che celebriamo, custode dei Valori più autentici.

Non preda delle mode pregne di un intellettualismo effimero e di scarsa qualità, dedite con amore sincero alla cura della propria Famiglia, vicine ai loro compagni e attente a risparmiare quanto più possibile per poter degnamente combinare il pranzo con la cena, in quest'ora così buia per il mondo del lavoro e per tutti gli Italiani: consapevoli che proprio la Famiglia è l'ultima diga che si frappone al disastro sociale, al franale dei Valori, sottoposta a un quotidiano attacco teso ad azzerare la quotidianità che pur ci ha caratterizzato a oggi.

In poco più di un anno in Italia si è sabotato e distrutto tutto il tessuto socio-economico e finanziario esistente, obbligando poi i Cittadini a subire un continuo lavaggio del cervello teso a far accettare l'inaccettabile, adducendo i fieri colpi di un male che, ancora oggi, ha contorni incerti, che segna interventi opaci e intempestivi, che vede un accanita ostinazione nel volerci sottoporre a una specie di cura (non 'vaccino' né 'farmaco': basta leggere i bugiardini delle ditte produttrici), evitando pervicacemente, e anzi obbligando i medici in tal senso, che possiamo sottoporci a cure tradizionali e certamente efficaci, con farmaci ampiamente testati e regolarmente approvati.

Amiamo le Donne consapevoli del proprio ruolo nelle Famiglie e nella Società, e crediamo nella forza della loro presenza: quasi sempre vero collante contro le disarmonie e gli squilibri che possano sussistere.

L'8 Marzo non si festeggia la Donna.
L'8 Marzo non si commemora la Donna.    
L'8 Marzo è invece un giorno dedicato, a livello internazionale, alla Donna sì per celebrarne le conquiste politiche e sociali conseguite ma anche per reclamarne a gran voce la conquista per quelle Donne - e sono tantissime! - che nel mondo non ne possono fruire e che spessissimo non hanno un volto, una voce.

La Festa, per le Donne, va invece celebrata ogni giorno: con un gesto di attenzione, di solidarietà, di comprensione, di disponibilità, di equità e soprattutto di sincera gratitudine per ciò che fanno, per la loro stessa presenza.

Roma, 8 Marzo 2021

Giuseppe Bellantonio



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