Le brave Artiste russe, nonchè capaci
organizzatrici di eventi artistici, Alina ed Olga Okuneva con la loro
Associazione Internazionale d’Arte hanno preparato e sviluppato un importante
evento in Spoleto, nel contesto della 58ma edizione dello Spoleto Festival dei
Due Mondi. L’evento in questione - dal
significativo titolo ‘Scintille d’Arte’ - era incentrato sulle opere dell’Artista
Marcello Proietti, la cui ‘personale’ è stata ospite della Galleria ‘Spoleto Arte’ dal 26 Giugno al 15 Luglio
2015. Il pubblico è accorso numeroso,
premiando così gli organizzatori ma – soprattutto – gratificando in modo
significativo l’Artista Proietti cui è andato il vivo apprezzamento anche della
critica.
A tale proposito, il Prof. Dr.
Simone Fagioli – celebrato Critico e Storico dell’Arte, intervenuto alla
‘personale’ dell’Artista – ha desiderato rilasciare le proprie qualificate considerazioni;
espressioni del tutto lusinghiere e premianti per l’opera dell’Artista, che qui
riproponiamo integralmente anche ai nostri Lettori: attenti estimatori
dell’Arte e della Cultura.
Roma,
14 Agosto 2015 Giuseppe
Bellantonio
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inizia ------
L’
IN-FORMAREALISMO MATERICO-CONCETTUALE
DI MARCELLO PROIETTI
L’originale
e creativo artista spoletino Marcello
Proietti ha debuttato, nel contesto della 58° edizione dello Spoleto Festival
dei 2 Mondi, con una
particolarissima personale dal titolo “Scintille d’Arte”, organizzata dall’Associazione Internazionale dell’Arte di
Spoleto dal 26 Giugno al 15 Luglio
2015, presso la Galleria “SpoletoArte”.
La mostra, curata dal
critico e storico Prof. Dr. Simone
Fagioli, ha visto la presenza di numerosi pittori, critici d’arte,
collezionisti, appassionati esperti ed operatori d’arte contemporanea, invitati
per l’evento, riscuotendo, inoltre, un grande successo di pubblico e di
critica.
Nell’allestimento
della mostra dell’artista Proietti, si è partiti da una considerazione sia
teorica che attuale, per la quale l’artista contemporaneo cerca di stupire e di
incuriosire lo spettatore, attraverso sperimentalismi più o meno
avanguardistici, dissacratori ed ermetici, oppure, con riferimenti di stampo
anticonformistico. Egli non pretende (e nemmeno insegue) a tutti i costi, che
lo spettatore approvi apoditticamente il suo gusto: in altre parole, viene
definitivamente eliminata la “dittatura del gusto”, secondo cui davanti alla
maestà e alla bellezza dell’opera d’arte il profano debba tacere fino a quando
non è interpellato, e, nel caso contrario, rimanere in silenzio.
La
produzione artistica di Marcello Proietti si inserisce a pieno titolo
nell’attuale processo storico dell’arte, arte, che, nell’attualità del proprio
farsi “opera d’arte”, appare in tutta la sua inattualità ed originalità.
Marcello Proietti
nasce a Spoleto il 10 Giugno 1945, dove trascorre tutta la sua vita. Fin da
ragazzo, svolge l'attività di artigiano e imprenditore edile. La consuetudine,
l’abitudine giornaliera al contatto con i materiali dell’edilizia, lo porta,
nel corso del tempo, a sviluppare un nuova modalità artistica, che, in forza di
quanto sopra esposto, lo spinge ad un uso intuitivo ed autentico di quei
materiali, frequentemente di scarto, per comporre opere d’arte. Tali materiali
non sono nient’altro che la propaggine materica dei suoi pensieri e delle sue
esperienze di vita quotidiana, che, prima nell’intelletto e successivamente
nella realtà, sintetizza nell’espressione artistica. Detto ciò, la
contestualizzazione della produzione artistica di Proietti è un’operazione non
di semplice soluzione, sembrerebbe quasi un’equazione senza risultato, data
l’assoluta originalità, l’incontestabile novità, nonché l’audacia espressiva e
la non convenzionalità nell’uso degli oggetti materiali, che contraddistinguono
le creazioni artistiche dell’artista spoletino.
Chi
scrive intende utilizzare la seguente espressione per mezzo della quale
definire tutta l’opera di questo artista: in-formarealismo
materico-concettuale. Tale
definizione conchiude esattamente tutto ciò che l’arte di Proietti rappresenta,
l’insieme dei significati semantico-comunicativi e materici, che dalle sue
opere è possibile cogliere.
All’interno di questo sperimentalismo
artistico, nascono le sculture dell’artista spoletino, che assumono la veste,
del tutto originale ed innovativa, di mosaico
post-moderno polimaterico bilaterale o bifacciale. Ciononostante, il suo
genio creatore non si arresta. L’in-formarealismo
materico-concettuale si concretizza anche sotto altre spoglie: nasce la pittoscultura, realizzata attraverso un
“collage multi-materico concettuale”.
Con
queste parole il Prof. Dr. Simone
Fagioli, spiega la sua felice scoperta: “L’Arte a volte raggiunge mete e strade incomprensibili. Ho scoperto per
caso le opere di Proietti e ne sono rimasto immediatamente affascinato. Ho
colto, fin da subito, il suo geniale sperimentalismo creativo, che lo farà
presto collocare all’interno del posto che merita nel mondo dell’arte
contemporanea.
Le
sue opere coinvolgono e stupiscono, sono lampi che colpiscono la mente e il
cuore. Sono sicuro che il pubblico e la critica saranno sorpresi da questo nuovo,
originalissimo ed inedito modo di fare arte”.
Prof. Dr. Simone Fagioli
critico e storico dell’Arte
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finisce ------
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