Sulle pagine web di UN SOGNO ITALIANO è stato pubblicato l'articolo a firma Senator che sottolinea all'attenzione del Lettore le anomalie di un "centrodestra pigro e imbelle" che pare non reagire - quantomeno, seguendo i consueti e peculiari schemi attribuiti a tale espressione politca - ad una situazione politico-sociale ed economico-finanziaria così particolarmente severa.
Forse mancano gli uomini, forse le idee, forse la giusta energia per essere palesemente presenti con proposte ed elaborazioni attuative degli stessi.
Una lettura attenta da riservare a uno scritto interessante nei contenuti nonchè lucido nella forma, che propongo alla Vs. cortese attenzione.
Roma, 8 Ottobre 2014 Giuseppe Bellantonio
Forse mancano gli uomini, forse le idee, forse la giusta energia per essere palesemente presenti con proposte ed elaborazioni attuative degli stessi.
Una lettura attenta da riservare a uno scritto interessante nei contenuti nonchè lucido nella forma, che propongo alla Vs. cortese attenzione.
Roma, 8 Ottobre 2014 Giuseppe Bellantonio
Centrodestra
pigro e imbelle
di Senator
Scrive
Giovanni Belardelli sul Corriere della sera di oggi (“Quelle dannose
pigrizie del centrodestra”) che la caduta del partito dei moderati, appiattito
su Berlusconi e il suo carisma, rischia di scendere ulteriormente nei consensi
elettorali a causa della “comparsa di Renzi, leader del principale partito della
sinistra che però attacca frontalmente la CGIL e dichiara che gli imprenditori
debbono poter licenziare”. Ed aggiunge che “la rendita di cui il centrodestra
berlusconiano ha vissuto per tanti anni è scomparsa e con essa qualunque
prospettiva politica che non sia di sostanziale subalternità al PD,
stando dentro oppure fuori dell’esecutivo. E certo non sarà
con trouvailles come la prossima presentazione, da parte di FI, di
cento giovani sotto i 35 anni che le cose potranno cambiare”. Fine della
citazione.
Cominciamo
da quest’ultima considerazione, assolutamente condivisibile, come, peraltro, le
altre che precedono, perché rileva l’esistenza di una mentalità e di un
indirizzo politico organizzativo e operativo che associa aspetti positivi ad
altri decisamente negativi, che purtroppo prevalgono.
Il
giovanilismo ha segnato momenti diversi della vita politica italiana, almeno
negli ultimi vent’anni, prima con Berlusconi, oggi con Renzi. La scelta di
puntare sui giovani è certamente, sotto vari aspetti, vincente. Prende atto che
le speranze di una società vanno rinvenute in coloro i quali per la loro età
hanno spirito di intrapresa e desiderio di migliorare, per cui da questa parte
della popolazione ci si attende un impegno forte nello sviluppo della società,
ma trascura di considerare che gli italiani, come qualunque altro popolo, non è
formato solo dai trentenni ai quali Berlusconi, prima, e Renzi, adesso, hanno
affidato ed affidano un ruolo politico importante. Ci sono italiani di quaranta,
cinquanta, sessata e più anni i quali hanno un ruolo importante nella società,
perché rappresentano esperienze professionali e politiche spesso ragguardevoli.
Questi guardano con interesse all’impegno dei più giovani che sono i loro figli
o i loro nipoti. Li indirizzano, li consigliano, li aiutano economicamente, come
avviene in questo particolare momento storico nel quale la crisi
dell’occupazione è divenuta drammatica.
Una
società complessa nella quale una larga fascia della popolazione è formata da
meno giovani deve tener conto delle esigenze di tutte le categorie sociali e nel
momento storico attuale non può danneggiare economicamente le fasce medio alte
perché indirettamente ne trarrebbero un danno i giovani che non potrebbero più
avere l’aiuto dei padri e dei nonni.
La
politica del giovanilismo, dunque, va contemperata con una attenta
considerazione delle varie esigenze di una società
complessa.
Ma
l’articolo di Belardelli, che ci ha indotto a queste considerazioni tratte dalla
parte finale delle sue riflessioni, merita attenta considerazione per gli
aspetti generali che affronta, evidenti a chi segue le vicende della politica,
che giustificano il titolo del fondo del Corriere della Sera, là dove le
“dannose pigrizie del centrodestra” stanno ad indicare una pericolosa stasi
nell’iniziativa politica di un leader evidentemente stanco ed incapace di
confrontarsi con il giovane Presidente del Consiglio e leader del Partito
Democratico che, nonostante l’iniziale innamoramento di larghi strati
dell’elettorato, si vada esaurendo. Berlusconi, che aveva iniziato la sua
esperienza politica individuando un nemico storico dei moderati italiani, il
comunismo, sulla base di ideali propri del liberalismo politico ed economico,
oggi non ha più il suo classico avversario. Renzi è un ex democristiano, un
cattolico di sinistra, che dice, come sottolinea Belardelli, cose gradite alla
destra di Berlusconi quando critica i sindacati e rivendica per gli imprenditori
mano libera dei licenziamenti, sia pure giustificati da ragioni economiche e di
produzione.
Ammaliato
dal Berlusconi imprenditore di successo, più esattamente fortunato per la
costante assistenza della politica (basti pensare al decreto legge con il quale
il governo Craxi consentì alle televisioni dell’ex Cavaliere di riprendere le
trasmissioni che il pretore aveva vietato), il popolo di centrodestra ha smesso
di elaborare idee e di richiamare i grandi ideali del liberalismo democratico
seguendo quel pericoloso declinare delle ideologie che stoltamente è stato
esaltato.
Abbandonati
gli studi e le tradizioni, negli ultimi anni coltivate quasi soltanto da
Marcello Veneziani, gli uomini di partito e di governo sono stati scelti col
criterio che oggi Renzi torna ad applicare: giovani senza esperienza e leggiadre
ragazze in ogni caso inadeguati al ruolo che veniva loro attribuito, in
posizioni di responsabilità anziché collocati in una seconda fila pronta a
conquistare nuove vette sulla base di un’esperienza maturata sul
campo.
Ecco
dunque che il centrodestra narcotizzato dal berlusconismo perde consensi e
continuerà a perderli se non troverà rapidamente un leader presentabile, capace
di coalizzare il mondo della cultura liberaldemocratica intriso di valori della
legalità e ancorato a solidi principi etici ricreando un humus culturale
e politico che possa costituire elemento di attrazione per quei milioni di
italiani che non hanno votato nelle ultime elezioni ma che desidererebbero
vivamente individuare un riferimento per riprendere fiducia nella politica,
nonostante tutto congiuri contro di loro.
Le
“dannose pigrizie” sono una palude nella quale Berlusconi, evidentemente stanco
e preoccupato soprattutto dei propri interessi, ha condotto le sue schiere. E
qui si dovrebbe riflettere sull’errore di affidare la politica a chi è
naturalmente preso da grossi interessi economici personali, una cosa che si era
vista soltanto nelle repubbliche sudamericane.
L’augurio
per una ripresa del dibattito politico non è, dunque, indirizzato esclusivamente
al centrodestra ma all’Italia e agli italiani perché la vita democratica di un
paese si basa sul confronto tra gli schieramenti politici portatori di valori,
capaci di andare alle tradizioni e di rigenerarle guardando al futuro. È un
obiettivo importante nella vita politica italiana dei prossimi anni, un
obiettivo che non può sfuggire ai giovani e che va conquistato con i padri e con
i nonni, perché la società ha bisogno di tutti, in ruoli diversi e con
responsabilità diverse.
6
ottobre 2014
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1) tutti i diritti di proprietà artistica e letteraria sono riservati. Ai sensi dell'art. 65 della Legge 22 Aprile 1941 n° 633, è vietata la riproduzione e/o diffusione totale o parziale - sotto qualsivoglia forma - senza che vengano citati il nome dell'autore e/o la fonte ancorché informatica.
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Nel caso in cui in questo blog siano inseriti testi o immagini tratti dal web, ciò avviene considerandoli di pubblico dominio; qualora laloro pubblicazione fosse tutelata da possibili quanto eventuali diritti d'autore, gli interessati sono pregati di comunicarlo via e-mail ai recapiti giuseppebellantonio@infinito.it e bellantoniog@gmail.com al fine di procedere alle opportune rettifiche previa verifica della richiesta stessa.
L'autore di questo blog, confermando di voler operare nel pieno rispetto delle norme di Legge in vigore, esprime anche la volontà di operare in armonia con le nuove norme entrate in vigore il 1° Aprile 2014 ed emanate dalla AGCOM, relativamente all'introduzione di nuove norme sul copyright digitale e online.
L'autore del blog non è responsabile della gestione dei siti collegati ovvero collegabili tramite eventuali link né dei loro contenuti, entrambi suscettibili di variazioni nel tempo.
Oltre ciò - specie per le parti informative a contenuto storico e/o divulgativo - i Lettori, ovvero quanti comunque interessati alla materia, che possano ritenere ciò utile e opportuno, potranno suggerire delle correzioni e/o far pervenire qualche proposta. Proposte che saremo lieti di valutare ed elaborare.
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