La Dott.ssa Rossella Burzi,
specializzata in Medicina Nucleare e Medico Legale e delle Assicurazioni, da
sempre è impegnata nell'assistenza medica umanitaria, come dimostra la sua
attività di medico volontario durante una missione in Iraq (2010) finalizzata
alla costituzione di una medicina territoriale.
Dedita
a un approccio olistico della salute che comprenda anche l'alimentazione, un
sano stile di vita e il benessere personale e mentale, ha dimostrato il suo
coraggio e la sua indipendenza nel triennio della gestione pandemica, fondando
l'Associazione no-profit e pro veritate "Edward Jenner"
di cui è ora tesoriera.
Insieme
al marito Giuseppe Barone, capitano medico della Croce Rossa Militare e medico
nucleare e legale, ha assistito - e tuttora assiste - i danneggiati da
malasanità. In campo prettamente medico, l'Associazione Jenner ha
aiutato e curato i pazienti danneggiati da vaccino; in campo medico legale e legale
ha prestato assistenza gratuita con accurate perizie autoptiche e non, così
sostenendo i parenti dei defunti, così ottenendo a favore dei propri pazienti
danneggiati i primi indennizzi per danni da vaccino e le prime invalidità
civili. Stanno iniziando ora le prime
cause di risarcimento danni in Italia; si tratta di cause extragiudiziali molto costose le cui
spese non sono affrontabili per la maggior parte dei danneggiati. Ricordiamo
che l'Associazione Jenner opera in regime 'no-profit e pro veritate':
tutti sono volontari e l'Associazione stessa non riceve né sovvenzioni
pubbliche, né altri sussidi o contributi, potendo contare solo su pochissime modeste
donazioni private.
Nella sua attività di assistenza e divulgazione
scientifica e sociale, la Dott.ssa Burzi si impegna a diffondere tra i pazienti
la consapevolezza dei propri diritti e tra i colleghi medici un approccio
critico e una "medicina della persona" che superi l'adesione
pedissequa e a-critica ai protocolli, ristabilendo la regola aurea dell'Ars
medica: operare "in scienza e coscienza". Per l'esperienza maturata
sul campo e l'ampia casistica clinica analizzata, la dott.ssa Burzi si candida,
insieme agli altri colleghi dell'associazione, a diventare un consulente qualificato
della commissione d'inchiesta sul covid, appena approvata dal parlamento su
istanza di Fratelli d'Italia.
Infine, nel corso del 2023 si è prodigata, insieme ai volontari dell'Associazione
Jenner, nel portare aiuto materiale, morale e clinico alle popolazioni
romagnole colpite dall'alluvione di maggio, agendo direttamente sul
territorio e cercando di offrire alla popolazione bisognosa generi di prima
necessità e aiuti calibrati in base alle effettive necessità.
Il 5 Marzo, a Bologna, nei saloni
dell’Hotel Europa, la Dott.ssa Rossella Burzi
riceverà un meritato riconoscimento per tanta abnegazione e premura: nel
corso di una significativa cerimonia, le sarà assegnato il PREMIO
ECCELLENZA DONNA 2024; un premio che gratifica la
Professionista, la Donna, la passione il merito e il coraggio, anche di un Team
di grande spessore umano, clinico e sociale.
Chi
scrive ha avuto modo di apprezzare personalmente le qualità della Dott.ssa
Burzi allorché, in prossimità del Natale 2022, un proprio familiare ha patito
un’affezione alle vie respiratorie, per le quali si rese necessario il ricovero
ospedaliero. Sollecitata al riguardo, non ha lesinato suggerimenti e consigli:
tali da rincuorare la paziente e tutta la famiglia. Ancora Grazie!
Abbiamo avuto l’opportunità di formulare qualche
domanda alla Dottoressa: Programmi per il futuro prossimo? Certo,
i ritmi sono intensi… ma non sono capace di sottrarmi ad alcuno dei miei
impegni, ben consapevole che ci sono persone che soffrono, fisicamente e
psicologicamente. Anzi: mi accorgo che quando mi confronto con tematiche e
problematiche, per reazione (ma anche per passione) subentrano nuove, nascoste
energie. Ma il mio impegno resterà
anche quando l’età della pensione subentrerà: con un’arma in più, maggior tempo
a disposizione per aiutare chi soffre e chi possa aver subito un’ingiustizia
sanitaria.
Cosa avrebbe
voluto fare che non le è stato possibile portare a compimento? Il
rammarico, non solo mio ma di tutto il team, è quello di non poter contare su
mezzi tali da assicurare un maggior impegno e un impiego ancora più articolato
di professionisti. La precedenza la vorremmo dare a una più significativa e
continua presenza nell’assistenza dei pazienti impossibilitati a muoversi. Ma
siamo fiduciosi: guardiamo al futuro con ottimismo.
Se dovesse
lanciare un appello ‘sociale’, specie ai suoi concittadini? Aiutateci
come potete: un piccolo contributo di molti può aiutarci a fare grandi cose. Ma
soprattutto vogliatevi bene: controllate la vostra salute, mantenete un sano e
continuo rapporto con il vostro medico di base, procedete a screening periodici
e siate pronti a cogliere quelle variazioni che, pur non destando in voi
allarme, vi spingano ad approfondire la valutazione clinica. Non abbiate timore
di prendere coscienza e consapevolezza della vostra eventuale malattia, di ciò
che vi sia accaduto. Solo con la forza di tutti possiamo essere più forti
nell’ottenere Giustizia.
E alle
autorità? Potrei dilungarmi troppo… Le autorità amministrative e
sanitarie sanno, hanno il polso della situazione, anche se talvolta la lentezza
negli interventi sciupa molto. Aiutateci ad aiutare: aiutando noi, le
Associazioni di volontariato a vocazione territoriale come la nostra e le tante
che possano esistere, consente di alleggerire le strutture sanitarie complesse,
assicurando nel contempo assistenza sollecita di qualità, garantita dal
contributo di professionisti capaci che saranno lieti di offrire ogni più utile
aiuto. Ma un preciso richiamo desidero riservarlo a quanto sta accadendo, in
maniera molto dolorosa. A fronte di persone che soffrono, che restano invalide,
che muoiono, e – cosa ancor più grave – prima sane, è assurdo che nessuno sia
ritenuto responsabile. L’auspicio più vivo è che finalmente sia operativa la
Commissione di Inchiesta che faccia luce su quanto è accaduto. E’ doveroso che
i responsabili paghino e si assumano le proprie responsabilità, senza così
dover assistere a vergognosi scarica-barile. Assistere a risposte del tipo
‘nessuno è responsabile’, non è segno di civiltà e mortifica ulteriormente le
vittime: quasi avessero insistito e battagliato per sottoporsi alle note
‘terapie’ con sieri – ormai è accertato oltre ogni ragionevole dubbio –
sperimentali.
Ringraziamo la Dott.ssa Rossella
Burzi per averci dedicato un po' del suo tempo, rinnovando i nostri
complimenti per l’importante riconoscimento che le verrà conferito. Complimenti
ai quali si associano gli Amici di ZETETICA e del suo Amministratore Paolo
Battaglia La Terra Borgese e i Lettori di BETAPRESS.IT con il suo
Direttore Prof. Corrado Faletti.
Giuseppe
Bellantonio
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