BISOGNO DI LIBERTA', BISOGNO DI VACANZE...
Recentemente, nel corso della mia attività, mi sono ritrovato a passare sull'asse rivierasco dell'Adriatico, per intenderci quello che da Gabicce via via sale su fino a Milano Marittima e oltre, passando per altre perle dell'Adriatico, come la gradevolissima Cattolica.
Devo dire che percorrendo la costa e fermandomi ora in un luogo ora in un altro, ho colto un denominatore comune che – nonostante le grandi difficoltà che tra le altre attività vivono il turismo e l'hotellerie in generale – altro non é se non la tradizionale (e, per fortuna, perdurante) capacità di accoglienza, all'insegna della disponibilità e della qualità, declinata sempre non solo per accogliere adeguatamente gli ospiti, ma per coinvolgerli in una sensibilità, in una complicità che sia da fertile humus affinché gli stessi tornino ad apprezzare il luogo dove si sono trovati ben, hanno avuto un comodo accesso al parcheggio, non sono stati intossicati da cibo scadente, dove la pulizia ed i servizi sono stati declinati con puntualità, e dove l'accesso alla spiaggia, al bel mare della Riviera Adriatica siano garanzia di acque ben balneabili.
Ho avuto modo di parlare con titolari di Alberghi, di Ristoranti, di Stabilimenti Balneari, come pure di Commercianti e artigiani: in breve, con tutto quel micro-macro che ruota attorno al complesso delle attività balneari, di ospitalità e di ristorazione, che per lo più ruota intorno a società di tipo familiare..
Mi sono fatto delle mie idee, mentre per altre ho avuto conferma dello sforzo intenso fatto dall'imprenditoria per mantenere questi livelli in gran parte molto buoni. Uno sforzo titanico per non venire tirati giù, a fondo, da tutta quella ben nota situazione che ci tirà giù, verso un baratro impensabile fino a un anno fa.
Non citerò nomi, ma qui ricorderò le impressioni, e anche gl sfoghi di questa gente: gente che, è il caso di dire, 'si è fatta da sola' partendo dalle piccole realtà lasciate in eredità (dico con certezza: sudate eredità, eredità lasciata da gente che ha lavorato, sodo quasi senza sosta) da bisnonni o altri familiari.
C'è grandissima preoccupazione per la prossima estate, alimentata da un (apparentemente) indomabile rincaro energetico, e dal dubbio che molta della componente straniera, tradizionalmente gradita ospite al pari di quella italiana, possa gettare la spugna a causa dell'eccesso di norme e burocrazia, e dirigersi verso le coste di Spagna e Portogallo.
Il commento costante è: come facciamo a programmare una stagione, gli investimenti, i possibili costi se assistiamo a un fuoco di sbarramento di norme che sembrano fatte ad hoc per rendere difficili non solo gli spostamenti, ma tutta la vita, la quotidianità, degli Italiani? Un fuoco di sbarramento che ormai è impossibile non vedere; un sistema che crea interrogativi ormai innumerevoli ai quali il desiderio di risposte certe è sempre più pressante.
Oltre tutto, il lievitare dei prezzi delle materie prime e soprattutto del settore alimentare, comporterà scelte difficili: perchè, per chi non lo avesse notato, al fine di favorire la clientela e non indurla a dirottare verso altri luoghi, in Rivera i prezzi sono rimasti stabili da anni: non senza difficoltà per gli imprenditori del settore.
Ad esempio, lo scorso anno, a causa della carenza di camerieri e altro personale di servizio, gli stessi proprietari si sono rimboccati le maniche servendo gli ospiti; la causa? Il sistema di 'redditi' erogati a chi non lavora e che prende tanto quanto potrebbe guadagnare con gli stipendi della stagione di vacanze: motivo per cui, neanche cercano un lavoro, 'bene 'assistiti' come per ora sono.
Mancavo dalla Riviera Adriatica da circa 5 anni: ho visitato ed apprezzato quelle che per me sono le 'perle' di questo lungo tratto di Riviera: Gabicce Mare, Lido di Classe, Bellaria , Cesenatico, Gatteo, Cattolica, Milano Marittima, Riccione.
Tutte belle e ciascuna con le proprie caratteristiche, per cui nessuna è uguale all'altra: ma quelle cui sono legato per motivi personali e famigliari, sono due classici tra loro non omologabili: Milano Marittima e Cattolica, l'una più tranquilla, la seconda più viva, pulsante, ricca di attività, ma affatto confusionaria.
Quest'anno mi riprometto di prendere 'armi e bagagli' dirigendomi verso la méta per me più comoda e diretta da Roma, certo di venire accolto con premura, e con la stessa cura e disponibilità che ben ricordo.
Un po' di pausa lontani dal tra-tran e dalle spinose difficoltà quotidiane, a contatto con la salubre aria marina e – perché no?! - curati e 'coccolati' da chi ci ospita, è una prospettiva intrigante.
Ma altre difficoltà sono all'orizzonte: tra tutte quella legata all'incertezza del rinnovo delle concessioni balneari; una questione che comunque si riverbererà sul già complesso tema della recettività turistico-alberghiera. Ci sarà qualcuno che difenderà gli interessi italiani? O come al solito qualcuno metterà un bavaglio alla protesta, sentenziando un mortale 'ce lo hanno chiesto da..', allargando ipocritamente le braccia?
Roma, 15 Febbraio 2022
Giuseppe Bellantonio
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