La
Morte - terrena compagna delle quotidianità e quindi della Vita –
è passata inaspettata e rapida a ghermirTi, Carissimo Dario:
lasciandoci tutti increduli e smarriti, a commentare una notizia di
quelle che non avremmo desiderato ricevere.
Queste
mie righe, Dario, sono un rispettoso conversare con Te; un dialogo
che in questi ultimi giorni non é potuto avvenire con quella
frequenza cui il tempo – un'amicizia familiare di oltre
quarant'anni: affettuosa, sincera, colma di concretezze ed affinità
dell'intelletto – ci aveva ormai abituato.
Sono
certo che ora che sei nella Luce del Signore - cui il Tuo nobile animo
ha sempre teso con profondità, sapendo anche scavare dentro quella
parte del “sé” che aveva dovuto affrontare sacrifici e umane
delusioni - la Pace più profonda e perenne ha alfine pervaso il Tuo
Essere.
All'appuntamento
ultimo che il Destino Ti aveva già riservato, Ti sei presentato con
i doni che le Tue migliori Energie - nell'ambito dell'Arte, della
Cultura e, per ultimo, delle Scienze – Ti hanno consentito di
accumulare: frutto di un'abilità magistrale, di una sensibilità
straordinaria, e soprattutto di quell'acuta capacità di vedere “oltre” e “al
di là” che tanto dispendio di preziose energie Ti é costata.
Mai
Ti è mancato l'entusiasmo, quell'entusiasmo che mi trasmettevi
quando mi mettevi a parte dei Tuoi ragionamenti, delle Tue
considerazioni, portandomi per mano a condividere le magistrali
proiezioni della Tua mente e facendomi comprendere con facilità i
meccanismi alla base del Tuo pensiero.
Sei
stato un Grande – Carissimo Dario – nella Tua vita, e chi Ti ha
conosciuto ha avuto un grande onore: specie se é riuscito ad
apprezzare la Tua semplicità e la Tua generosità d'animo, oltre che
le particolarissime peculiarità della Tua verve artistica;
ed un Grande resterai nel tempo.
Infatti,
é la Tua parte corporea che ci ha lasciati, mentre l'Essenza è
sempre qui con noi ed intorno a noi: atomi che racchiudono il Tuo
pensiero; l'Arte tanto amata; l'Amore fraterno per il Mondo oltre che
per chi Ti ha amato, riamato; le proiezioni di quella prodigiosa
Energia che, negli ultimi anni, avevi scoperto essere in Te.
Ecco
perchè di Te parlerò sempre al presente: sei con noi, presente
nelle nostre vite, nel nostro quotidiano, nelle nostre umane fatiche
terrene.
Nelle
Arti, Ti ho sempre riconosciuto la statura di Insigne Maestro; vero e
proprio Genio innovativo dell'Arte contemporanea che ha mirabilmente
affinato le proprie innate qualità con grandi Maestri del '900:
primo tra tutti Marc Chagall.
Nella
Cultura, la Tua presenza – di livello internazionale - ha sempre
dato lustro alla nostra amata Patria, rinnovando ai nostri cuori ed
alle nostre menti il grande lascito donato alla Cultura da Hubert de
Blanck – Tuo nonno, ispiratore e creatore della Scuola di Musica a
Cuba –, da Tuo padre - l'Ill.mo Ambasciatore Guillermo de Blanck y
Menocal, Carissimo Fratello che mio padre, Francesco, ebbe l'onore di
conoscere tanti e tanti anni orsono – e da Tua madre – la N.D.
Lloyd Dario – cui ci ha legati una profonda amicizia familiare.
Ma anche se le Tue tele si trovavano nei musei e nelle location più importanti
del mondo – dal Metropolitan di New York, al Museè d'Art Moderne
di Parigi, al Museo Nacional De Arte Moderna di Madrid, all'O.N.U., alla F.A.O., all'U.M.C.-Unione Mondiale delle Chiese, alla Città del Vaticano, a tanti altri
– non hai mai perso la Tua profonda dimensione umana: la stessa che
affinasti frequentando Picasso, De Gaulle, Mirò, Warhol, Joseph Kennedy, Giorgio De Chirico, Peggy Guggenheim e
Churchill, tanto per citare alcuni estimatori e amici della Tua Famiglia.
Queste
non comuni qualità sono ben note a quanti hanno seguito con
sensibile attenzione il Tuo procedere nella lunga Via di quella
perfettibilità umana che sempre ha teso al Divino: un incessante
“divenire” che nulla ha tolto al Tuo “essere”, caratterizzato
da una continua ricerca che – attraverso l'analisi razionale e la
più profonda introspezione – ha ambìto al raggiungimento di
sempre nuove mete.
Che
si espandevano nel Tempo e nello Spazio, in una dimensione dove
l'infinitamente grande e l'infinitamente piccolo si fondono in un
tutt'uno.
Questo,
mi fa porre l'accento su cose che hanno lasciato stupefatti anche gli
uomini di Scienza. Mi spiego, a beneficio di chi poco Ti aveva
seguito in questi anni recenti.
La
cosa meno nota di Te, Dario, é stata la Tua connaturata
passione per gli approfondimenti e gli studi su base scientifica:
proprio quelli basati sul rigore della logica, ma improntati ad
un'istintività che – agli occhi di chi, come me, ha avuto il
privilegio di starTi vicino - ha del prodigioso. Un quid
solo apparentemente evanescente, per i più, ma di estremamente
concreto per chi con le Scienze ha più confidenza; una Luce che Ti
ispirava e Ti guidava e che, a mio avviso, ha radici lontane e che
Tuo tramite si è potuta manifestare, avendo trovato in Te il giusto
canale per manifestarsi.
Ancorà
una volta, posso personalmente testimoniare che molte delle Tue
intuizioni – che in realtà si sono sempre dimostrate come delle
pre-visioni
– hanno sempre preceduto la scoperta di nuovi principi nel campo
della fisica teorica e quantistica, ovvero la messa in discussione di
enunciati che, pur se figli di padri insigni, venivano via via
superati da nuove ed innovative scoperte.
Non
è questa la sede giusta : ma ricordo le Tue pre-visioni
riguardo la non definitività delle equazioni di Einstein –
peraltro sostenuta dallo stesso scienziato -; la percezione che la
velocità della luce non era un limite, ma che sicuramente altro vi
era che potesse avere maggiore velocità nel Cosmo; la certezza che
nel Cosmo la vita palpita nelle sue mille e mille forme, in un Creato
che esprime la propria Armonia attraverso il linguaggio dei numeri,
così come le note disegnano i mirabili accordi della musica; la
certezza che esistano molte altre particelle oggi sconosciute di cui
la ricerca nel bosone
di Higgings è
solo una tappa; la possibile esistenza di più piani
spazio-temporali contigui, identificabili non tanto come
“paralleli” ma come un mirabile continuum
dove passato-presente-futuro devono essere considerati senza la
limitatezza della nostra visione terrena e terrestre, scandita solo
da albe e tramonti, da ore e minuti, da progetti e da accadimenti, e
quindi da una nozione temporale assolutamente convenzionale; la
percezione che “entrando” nelle cellule, nelle molecole e negli
atomi, si potessero scoprire nuove strutture, nuovi mondi. Un
micro-macro dalle prospettive illimitate, quanto affascinanti e
conturbanti.
Ciò
– agli occhi miei e di tantissimi altri soggetti, anche illustri e
cattedratici – ha reso evidente, ed ancor più lo sarà in futuro,
é la laboriosa sintesi mentale che Ti ha portato a coagulare decenni
di intuizioni, di ragionamenti e di approfondimenti: spesso consumati
in giornate che si susseguivano senza sonno, rincorrendo la scintilla
di una illuminazione dapprima vaga quanto folgorante.
Un
dono, questo, tutto Tuo e di cui eri grato a Dio; un dono che era
talvolta scomodo, di fronte al quale molte menti illustri certamente
si sono trovate non solo impreparate ma anche strutturalmente
limitate: ma sappiamo che c'è anche chi è desideroso di arrivare
dove Tu hai già lasciato un'orma.
Intuizioni
che con il tempo si sono trasformate in certezze, e via via nella
personale consapevolezza che atomi e molecole erano lì con Te, a
farTi compagnia – in un certo senso -, ma soprattutto a concentrare
in Te quell'eccezionale Energia che mese dopo mese, anno dopo anno,
ha trovato in Te l'elemento catalizzatore. Confesso, nello
scrivere, i miei personali limiti di fronte a materie così grandi e
senz'altro al di fuori della mia portata, ma mi hanno colpito i
commenti – tra lo stupito e l'entusiasta - che ricercatori e
illustri studiosi hanno fatto circa la Tua capacità di trasferire
queste Energie in materiali che, così, hanno acquisito nuove
caratteristiche intrinseche e rinnovata parvenza.
Il
mio auspicio, e quindi il mio augurio – Carissimo Amico Dario - è
che il mondo scientifico prenda ancora più atto, e con rammarico,
dei vertici che la Tua dimensione energetica ha raggiunto: così
accostandosi senza preclusioni aprioristiche alle Tue mirabili
intuizioni ed alle Tue proiezioni.
Ti
dissi più volte che quelle raggiunte erano per Te solo mete
provvisorie dalle quali ogni giorno ripartire verso altri traguardi.
Traguardi
veloci, a volte persino istantanei, ma mai mete definitive: a
conferma del Tuo carattere creativo ed innovativo, proiettato oltre
il visibile e ben lontano dall'ovvietà di chi si ciba solo di
consuetudine.
Sono
particolarmente vicino alla Tua Amata compagna Jacqueline Nacaash,
a Tua figlia Eleonora, a Tua sorella Patrizia ed a Tua nipote Giada, in questa particolarissima e triste circostanza: sono
certo che, dopo questo momento di così intensa sofferenza, sapranno
ben curare le Tue Opere. Ed io sono ben lieto di mettermi fin da ora a loro
disposizione.
Così
che i tantissimi semi da Te lasciati possano restare vivi e fecondi
dell'Amore di chi Ti amò, continuando a sprigionare quella vivace e
tonica Energia da Te sprigionata.
Ciao,
Grande Dario, Amico mio Carissimo !
Vero Iniziato e Cavaliere d'antica impronta, passato oltre ieri: nel dì di Luna piena !
Vero Iniziato e Cavaliere d'antica impronta, passato oltre ieri: nel dì di Luna piena !
Non
sei più tra noi, ma sarai sempre con noi e dentro di noi !!!
Roma,
26 Maggio 2013 Giuseppe e la sua Famiglia
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