Al termine di una serata intensa e ricchissima di contenuti - espressi, come pure inespressi: ma ben presenti a quanti hanno partecipato - ieri 9 Settembre - a Milano nello Spazio SeiCentro - dinnanzi ad un numerosissimo Pubblico, ricchissimo di Artisti e Autorità, la CEA FOUNDATION ha esaltato la presenza degli Artisti partecipanti alla Seconda Edizione del '''Premio Michele Cea'''.
Un Premio, fin da subito assurto a standard di livello internazionale, la cui qualità è stata unanimemente riconosciuta come elevata e quindi meritevole, passando alla premiazione dell'Artista la cui opera ha saputo suscitare più intense emozioni, unite al premiante riconoscimento delle qualità tecniche proprie dell'opera stessa.
''' When the night comes '''
- One Light, One Soul -
Intensa e vibrante opera dell'Artista Andrea Solaja, circa la quale rimandiamo alla Valutazione Critica espressa dal Critico d'Arte Prof. Massimiliano Porro.
Il successo dell'Artista, è il successo di tutti i partecipanti al pari degli organizzatori e quindi della stessa CEA FOUNDATION: un tutt'uno nobile nelle finalità ed eccellente nei risultati, tale da attrarre fin da subito gli Artisti: pronti per le selezioni della Terza Edizione del '''Premio Michele Cea'''.
A seguire le interessanti espressioni critiche formulate dal Prof. Massimiliano Porro, abbiamo ripreso dal sito dell'Artista vincitrice un suo sintetico profilo artistico, con - in calce - un'immagine tratta dalle riprese TV che mostra la vincitrice, sorridente, mentre mostra il Premio ricevuto.
Ci permettiamo di sollecitare i nostri Lettori, notoriamente amanti della Cultura e dell'Arte, a collegarsi con il sito di questa eccellente Artista, per apprezzarne ancor meglio il background artistico e la felice capacità espressiva: http://www.andreasolaja.com/
Roma, 10 Settembre 2017
Giuseppe Bellantonio
Presidente
Accademia di Alta Cultura
Opera vincitrice del Premio Michele Cea
- Seconda Edizione -
Andrea Solaja
''' When the night comes - One Light, One Soul '''
Olio su tela
60 x 80 cm.
2017
UN FIORE CHIAMATA BELGRADO
Sentirsi soli
nel buio dell'anima con il cuore ridotto a brandelli. In un silenzio opprimente
e irreale che diventa assordante in quanto non cercato e non voluto ma imposto
dalla natura ferocemente animalesca dell'uomo. L'unica fioca luce... quella di
una candela accesa ad illuminare le domande insolute che risuonano nella
testa.
Una luce guida
il volto abbassato e bendato da un tessuto lieve che abbraccia lo sguardo perso
nelle tenebre del conflitto bellico. La notte non porta pace, la notte
schiaccia le esistenze mentre le grida giocose dei bimbi si tramutano in urla
di paura. Come se, ancora una volta, il Grido di Munch ritornasse a distanza di
oltre un secolo.
Andrea Solaja
lascia senza parole con la sua arte che racconta la sconvolgente tragedia della
guerra civile in ex Jugoslavia. E lo fa tramite una pittura delicata, unica terapia
possibile rispetto alla devastante violenza delle bombe. Associa i sentimenti
ai colori e alle pennellate affinché ogni tratto sprigioni memorie e ricordi.
Un'esperienza indelebile che trova sfogo nel suo progetto When the night comes - One Light, One Soul.
Andrea troppo in
fretta è stata catapultata dalla dimensione fanciullesca a quella di giovane
donna. Ha maturato così una capacità di comunicazione colma di attaccamento
alla Vita. Vita come fiore che sboccia e, perdendo i petali, germoglia nuovamente.
Un fiore
chiamato Belgrado, madre e radice d'origine, paese straziato, culla amorevole,
dolore immenso.
Speranza di rinascita e Spirito che combatte guardando oltre,
sapendo conservare tutte le croci di chi non potrà più tornare.
Massimiliano Porro
Esperto e Critico d'Arte
“Con la luce negli occhi” – Seconda Edizione
Premio Michele Cea
Spazio SeiCentro – Milano
9 – 16 settembre 2017
Andrea Solaja
Narrative Artist
Giovane Artista Narrativa, nata a Belgrado nel 1988
Prediligo i colori scuri, come se la luce fosse tenuta all'interno e protetta.
Sono un’artista narrativa.
Voglio che i miei quadri raccontino delle storie e trasmettano delle emozioni e per fare questo uso principalmente il corpo, quello femminile. La precisione della posa mi permette di riportare sulla tela quello che ha preso forma così chiaramente nella mia mente.
Dipingere è il mio modo di comunicare, mi apro ed esprimo quello che le parole non riescono, non possono spiegare. Io dialogo in questo modo, dipingo le cose che accadono nel mondo, che mi colpiscono. In ogni tela ci sono sempre io, quello che penso, quello che mi circonda, i miei demoni e la mia inquietudine veicolati da un tratto deciso, determinato.
Attraverso il colore e la posizione del corpo o di un oggetto ti chiedo di aprire mente e cuore, di riflettere e di capire quello che sento. I miei quadri sono talvolta custodi di memoria, velata di malinconia per tempi meno violenti e vecchie abitudini familiari ormai svanite.
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